L'architettura pubblica e del potere del mondo greco, etrusco-italico e romano
Giorgio Rocco
Basileia e palazzi
Molto spesso all'architettura viene demandata una funzione rappresentativa i cui risvolti [...] essere molto elevato, ma nessuno degli archi neroniani si conserva e dell'età flavia sopravvive solo quello di Tito sul Palatino, mentre le dediche a Domiziano furono in gran parte distrutte in antico a seguito della damnatio memoriae. L'Arco di ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA, FORTUNA E TRADIZIONE
LLino Leonardi
"Oggi il termine di Siciliani vale a designare i rimatori, di qualsiasi regione italiana, che appartennero a quella corte o le gravitarono [...]
La confezione del canzoniere Laurenziano (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, ms. Redi 9 = L) segue di poco quella del Palatino, collocandosi probabilmente tra l'ultimo decennio del Duecento e la fine del secolo. Ma la fisionomia della raccolta ...
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Prelato anglicano (Guildford, Surrey, 1562 - Croydon 1633), fratello di Sir Maurice e di Robert; arcivescovo di Canterbury dal 1611. Fedele alla tradizione dell'anglicanesimo primitivo, avverso perciò [...] alla Francia e alla Spagna), favorì il riavvicinamento ai protestanti tedeschi (matrimonio della principessa Elisabetta con l'elettore palatino Federico V). L'intransigente durezza, anche verso il re, gli procurò inimicizie (di vecchia data quella di ...
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Poi ch'i' fu', Dante, dal mio natal sito
Mario Pazzaglia
. Sonetto (Rime CXV) di Cino da Pistoia, responsivo per le rime (abba abba; cde dce) al dantesco Io mi credea del tutto esser partito.
È presente [...] in numerosi manoscritti (il 1289 dell'Universitaria di Bologna, il Palatino 180, il 445 della Capitolare di Verona, il Casanatese 433, ecc.) con quello di D., col quale fu pubblicato nella Giuntina del 1527. Nell'edizione del 1921 il Barbi li pose ...
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Piendibeni, Francesco
Notaio, di Montepulciano (secc. XIV-XV); scolaro di Pietro da Moglio; successe a Filippo Villani nel cancellierato di Perugia; fu scrittore apostolico e, sotto l'antipapa Giovanni [...] XXII, divenne arciprete di Montepulciano, infine vescovo di Arezzo (dal 1414 al 1433).
A lui si deve il codice Vaticano Palatino 1729, che ci ha tramandato, oltre al Buccolicum carmen del Petrarca e alla Monarchia di D., nove delle tredici epistole ...
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Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] al nuovo spettacolo delle navi d'Enea remeggianti verso gli abituri dell'arcade Evandro, che abita i selvaggi boschi del Palatino; o dell'arcana luce lunare che tra il fogliame dell'antica foresta laziale percuote scintillando le armi di Eurialo e ...
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Uomo politico e giurista ungherese (Verböc 1458 circa - Buda 1542); dopo essersi formato in Italia, occupò elevate cariche nella magistratura, ricevendo (1514) da Ladislao II di Boemia e Ungheria l'incarico [...] del diritto consuetudinario noto come Tripartitum; diresse varie missioni diplomatiche per sollecitare aiuti contro i Turchi. Conte palatino di Ungheria (1525), dopo la sconfitta di Mohács (1526) aiutò G. Szapolyai a salire al trono, diventando ...
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CONTI, Nicolò (Comes, de Comitibus)
Augusto De Ferrari
Nacque probabilmente a Padova nella prima metà del sec. XV. Molto probabilmente il C. è da identificare con l'omonimo nobile padovano figlio di [...] Antonio di Naimerio, che l'8 maggio 1453 fu creato dall'imperatore Federico III conte palatino e reinvestito dei vecchi beni feudali della sua famiglia. Il Conti in questione sposò Margherita Lisca, da cui ebbe Naimerio, Antonio, Bernardino, Ludovico ...
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Vedi MASSIMINO il TRACE dell'anno: 1961 - 1995
MASSIMINO il TRACE (v. vol. IV, p. 923)
K. Fittschen
Sull'iconografia di M. tra gli studiosi si è ormai raggiunto un accordo; alle quattro raffigurazioni [...] da sempre note e riconosciute (migliori repliche a Copenaghen e frammento di testa dal Palatino) se ne sono aggiunte due provenienti dalla ex villa Ludovisi (Casino dell'Aurora); altre cinque raffigurazioni, anch'esse un tempo conservate nella stessa ...
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STURM, Jakob
Delio Cantimori
Uomo politico e uno dei maggiori fautori della Riforma, nato a Strasburgo il 10 agosto 1489, ivi morto il 30 ottobre 1553. Scolaro del Wimpfeling, unì però agli studî umanistici [...] e ai teologici quelli giuridici: così si trovò preparato all'ufficio di segretario del conte palatino Enrico di Baviera prevosto della cattedrale di Strasburgo. Nel 1524 fu eletto membro del Senato, nel 1525 nella Camera dei quindici, nel 1526 nella ...
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palatino1
palatino1 agg. [der. di palato2]. – 1. Del palato, come termine anatomico: osso p., osso pari dello scheletro profondo della faccia (che forma con l’osso mascellare la volta palatina), di struttura assai esile, costituito essenzialmente...
palatino2
palatino2 agg. [dal lat. Palatinus, der. di Palatium, nome di origine incerta (cui sono state attribuite varie etimologie popolari) che indicava propriam. una delle tre alture di cui il Mons Palatinus era formato e fu poi esteso...