I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] come quelli citati, -ano non è produttivo e lascia spazio a -iano. Se invece non si adotta l’ipotesi che in contesti palatali -ano sia una variante di -iano, allora l’etnico italiano conterrà il suffisso -ano piuttosto che -iano.
Quest’ultimo è tra i ...
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Liquido secreto dalle ghiandole salivari, annesse al cavo orale, che ha la funzione di umettare la mucosa buccale impedendone l’essiccamento e, negli animali che hanno raggiunto un certo livello di organizzazione, [...] , le ghiandole buccali sono assenti; nelle altre specie di Uccelli si trovano numerose ghiandole sottolinguali e palatali, nonché caratteristiche ghiandole angolari, localizzate agli angoli della bocca e il cui secreto viene spesso utilizzato per ...
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Prima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Deriva dall’alfabeto fenicio, attraverso quello greco; il suo nome greco alfa è l’adattamento della parola fenicia ’lp «toro», dalla forma primitiva del [...] diversità dovute alla natura dei fonemi immediatamente precedenti o seguenti (per es., fonemi consonantici velari o palatali producono nella a successiva un lieve arretramento o, rispettivamente, avanzamento dell’articolazione), alla posizione della ...
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Faringe
Daniela Caporossi e Red.
La faringe (dal greco ϕάρυγξ), funzionalmente divisa tra apparato respiratorio e apparato digerente, è un condotto muscolomembranoso situato anteriormente alla colonna [...] favorito dall'azione di fibre elastiche collegate ai muscoli scheletrici presenti nella faringe (muscoli palatofaringeo, stilofaringeo e palatali), i quali determinano l'innalzamento del palato molle e della parete faringea. Dal momento che i muscoli ...
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TRACO-FRIGIO
Paul KRETSCHMER
. Dalla tradizione tramandata da Erodoto (VII, 73) che i Frigi avevano emigrato in Asia Minore dalla Penisola Balcanica e che discendevano dai Brigi (o Brygi) abitanti della [...] .
In base al suo tipo fonetico la lingua tracia appartiene al gruppo satem delle lingue indoeuropee: le palatali, cioè, sono rappresentate da sibilanti, per es., dizos, diza "fortezza" = greco τεῖχος. Naturalmente, data l'estensione del ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] che è ed è sempre stata cami[ʃ]a e pi[ʒ]one (➔ fonetica storica, § 2.2). La ➔ spirantizzazione delle affricate palatali intervocaliche, che ha provocato appunto la ➔ rianalisi dei fonemi /ʃ/ e /ʒ/ < -sj- come varianti di posizione di /ʧ/ e /ʤ/, si ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] e deboli (o anche tenui o leni); c) secondo il luogo dell’articolazione, in labiali, dentali, alveolari, cacuminali, palatali, velari, uvulari, faringali e laringali; d) secondo il modo dell’articolazione, in occlusive, semiocclusive e costrittive; e ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] infine, che uno dei caratteri distintivi del dialetto sardo logudorese (➔ sardi, dialetti): è la conservazione delle velari latine davanti a vocale palatale: ad es., [ˈlɛːgere] per leggere, [ˈkɛːna] per cena e [ˈkɛːlo] per cielo (cfr. Loporcaro 2009 ...
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THOMSEN, Vilhelm
Carlo Tagliavini
Glottologo danese, nato il 25 gennaio 1842 a Copenaghen e ivi morto il 12 maggio 1927. Dedicatosi allo studio del finnico, intraprese nel 1867 un viaggio di studio [...] di un anteriore l' e ñ. La memoria Der arische a-Laut und die Palatale (pronta per le stampe nel 1877, pubblicata nel 1920) dimostrava che a dell'ario preceduto da palatali doveva risalire all'indoeuropeo e, cosa che nel 1877 era del tutto nuova, ma ...
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Parola, forma grammaticale, costruzione di frase non più viva nella lingua parlata, e conservata o reintrodotta nella lingua scritta; oppure viva in un'area dialettale o in una lingua e spenta nelle aree [...] sono, fra le lingue romanze, il sardo, dove si trova ancora la pronuncia del c come k anche davanti a vocali palatali, o il romeno con notevoli tracce dell'antica declinazione.
Bibl.: Ch. Bally, Traité de stylistique française, 2ª ed., I, Heidelberg ...
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palatale
agg. [der. di palato2, sull’esempio del fr. palatal]. – Del palato, relativo al palato. In fonetica, vocali p., dette anche anteriori quelle pronunciate nella parte anteriore della cavità orale (in italiano è, é, i); consonanti p....
alveolo-palatale
alvèolo-palatale agg. – In fonetica, che è in rapporto con gli alveoli dentarî e con il palato; il termine definisce il luogo di articolazione delle fricative š e ˇ∫ (e delle corrispondenti affricate č e ǧ) per la cui pronuncia...