GUARNERIO, Pier Enea
Francesco Avolio
Nacque a Milano il 1° luglio 1854. Conseguita la laurea in lettere, scelse l'insegnamento e fu destinato alle scuole medie della Sardegna, dove restò per cinque [...] della fase latina, ma la regressione alla sola componente velare k di un suono che già in latino aveva subito un intacco palatale, passando da k a k'; cfr. il suo L'intacco latino della gutturale di ce, ci, in Supplementi dell'Archivio glottologico ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] ); la serie pronominale atona me, te, se; nel consonantismo qualche sibilante in luogo della palatale in settro, strassina; l’affricata palatale sonora in luogo della occlusiva velare toscana nei costanti aggiacciar «agghiacciare» e giaccio «ghiaccio ...
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A Francesco d’Assisi (1181 o 1182 - 1226), fondatore dell’Ordine dei Minori, santo, e protagonista di un rinnovamento spirituale fondamentale nella storia della cristianità, le fonti attribuiscono numerosi [...] focu, incoronati, iocundo, peccata e seconda). Inadeguata, ma in accordo con i più antichi documenti in volgare, la resa di l palatale in nol «non gli (a loro)» e serviateli (con clitico in funzione di dativo); innovativo infine anche il digramma ‹cq ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] , dizionarj, operaj), e -j- tra vocali (ajuola, ajuti, operajo, pajono); la conservazione del dittongo anche dopo palatale (crogiuolo, figliuoli), e il generale rispetto del dittongo mobile (sonava, risonato); i tipi culta, surge, istoria, dilicato ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] di tipo prego (prevalente in prosa ed esclusivo nei versi) a truovo, univocamente attestato; fisso il dittongo dopo la palatale (figliuolo, giuoco); danari accanto a denari. Si alternano le forme piene (comperar, offerono, doverrei) alle sincopate (s ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] , l’uso dei pronomi soggetto egli, ella, eglino (➔ personali, pronomi) e la presenza del ➔ dittongo dopo una palatale (figliuolo); in accordo col toscano antico, il participio breve (racconto «raccontato», porto «portato»), marginale nell’uso vivo ...
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Matteo Maria Boiardo (Scandiano 1441-1494), di famiglia feudataria degli Estensi, visse tra Scandiano, Ferrara, Modena (di cui fu governatore tra il 1480 e il 1482) e Reggio (di cui fu capitano nel 1487). [...] l’esito del nesso -gl- in svegiava «svegliava» e vigiar «vegliare». Per le assibilate o affricate in corrispondenza delle palatali toscane, con zoir e zolioso, anche del canzoniere, troviamo zergo, zurma, lanza, arzone, ecc. Indicativa nei pronomi la ...
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palatale
agg. [der. di palato2, sull’esempio del fr. palatal]. – Del palato, relativo al palato. In fonetica, vocali p., dette anche anteriori quelle pronunciate nella parte anteriore della cavità orale (in italiano è, é, i); consonanti p....
alveolo-palatale
alvèolo-palatale agg. – In fonetica, che è in rapporto con gli alveoli dentarî e con il palato; il termine definisce il luogo di articolazione delle fricative š e ˇ∫ (e delle corrispondenti affricate č e ǧ) per la cui pronuncia...