. È il nome (Κελτοί o Κελται) che le fonti greche (primo in ordine di tempo il frammento d'Ecateo di Mileto che parla dei Celti situati intorno a Marsiglia, colonia greca) dànno ai popoli, i quali nella [...] cui bereti dà berid, ma do-beret dà dober′e e quindi dobeir con caduta della finale e trasporto del colorito palatale sulla vocale precedente. Nel britannico esistono tracce di questa differenza: ma la prova più importante in favore dell'antichità di ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] occorrono più frequentemente. Una fra le numerose variabili fonetico-fonologiche in italiano è la realizzazione del fonema laterale palatale /ʎ/, per es., di figlio, che in posizione intervocalica può venire realizzato in almeno quattro varianti:
(a ...
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Gruppo costituito da due vocali che si seguono nella medesima sillaba. Una delle due è vocale sillabica, l’altra può essere sia vocale vera e propria ma asillabica, sia semiconsonante. Il d. è ascendente [...] , ma mossi, moto.
Il d. si conserva sempre nella flessione di presiedere, risiedere, mietere, nuotare e vuotare; viceversa, è soppresso quando sia preceduto da una i, o da una consonante palatale, o da un gruppo formato da una muta più una liquida. ...
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I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] espressa in quelle lingue da y o da i.
L'inglese dà alla j il valore che essa aveva nel francese antico (g palatale) e adopera y per i semivocale. In tedesco la j ha valore fortemente consonantico. Le varie trascrizioni scientifiche dànno alla j ora ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] (ŏ e ō > o: [ˈkoːrə] «cuore», [nəˈpoːtə] «nipote»; ŭ e ū > u: [ˈsurda] «sorda», [ˈmuːrə] «muro»), le vocali palatali mostrano una fusione timbrica affine a quella romanza comune (ī > i: [ˈfiːlə] «filo»; ĭ, ē e ĕ > [e]: [ˈseːte] «sete ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] di assimilazione non indifferente, pur in un contesto di grande variabilità (solo la pronuncia [ʃ] dell’affricata palatale sorda /ʧ/ è generale presso quasi tutti i parlanti intervistati). L’unico comportamento nettamente difforme rispetto a quello ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] La lettera s è anche il primo componente di alcuni digrammi o trigrammi che in varie lingue rappresentano la fricativa alveolo-palatale sorda ‹š›, ignota alla pronuncia classica del latino: tali l’italiano sc (davanti alle vocali e, i) o sci (davanti ...
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VOLSCI (lat. Volsci, gr. Οὐόλσχοι, Οὐολοῦσχοι)
Giacomo Devoto
Popolo dell'Italia antica, di stirpe osco-umbra, e, nonostante le sue sedi storiche, più prossimo agli Umbri che agli Oschi. Disceso attraverso [...] 1. i dittonghi sono ormai scomparsi: deve di fronte ad osco deivai, lat. divae; 2. la consonante gutturale davanti a vocale palatale si altera: fasia come umbro façia, mentre l'osco ha fakiiad (lat. faciat); 3. caduta di d finale: desinenza dell'abl ...
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neurotossicosi
Alterazioni patologiche del sistema nervoso, centrale e periferico, dovute all’azione di neurotossine (➔). Alcuni sintomi clinici delle n. sono tipici delle singole neurotossine, altri [...] , la terapia è di supporto, spec. cardiocircolatorio e respiratorio. La n. da tossina difterica inizia con la paralisi palatale tra il 5° e il 12° giorno di malattia; seguono perdita dell’accomodazione e sintomi che mostrano il coinvolgimento ...
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Cornelia (Corniglia)
Manlio Pastore Stocchi
Figlia di Cornelio Scipione Africano Maggiore, visse nel II secolo a. C. Matrona di irreprensibili costumi, fu madre di Tiberio e Gaio Gracco e ne curò l'educazione [...] usata da D. in ambedue i luoghi rappresenta il regolare esito fiorentino del latino Cornelia, con anafonesi dinanzi a palatale, ed è attestata largamente sino alla metà del Trecento, finché non prevalse la forma latineggiante. Secondo alcuni critici ...
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palatale
agg. [der. di palato2, sull’esempio del fr. palatal]. – Del palato, relativo al palato. In fonetica, vocali p., dette anche anteriori quelle pronunciate nella parte anteriore della cavità orale (in italiano è, é, i); consonanti p....
alveolo-palatale
alvèolo-palatale agg. – In fonetica, che è in rapporto con gli alveoli dentarî e con il palato; il termine definisce il luogo di articolazione delle fricative š e ˇ∫ (e delle corrispondenti affricate č e ǧ) per la cui pronuncia...