Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] anche per i suoni vibranti: la roccia [laˈrːotːʃa], sono di Reggio [ˌsonodiˈrːedːʒo].
Anche la palatale laterale [ʎ] di figlio ha allofoni geografici. In Umbria, Lazio, Campania, Cilento e Sicilia (esclusa la zona centrale) diventa approssimante ...
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Milano (Melano)
Giorgio Baruffini
Pier Vincenzo Mengaldo
Pur non essendo documentata, la presenza di D. in M. dovrebb'essere quasi certa al tempo della sosta di Enrico VII nella città, tra la fine del [...] (e il codice Berlinese ha addirittura oc/chiover) D. intendesse veramente rappresentare l'esito lombardo di ct, che è c palatale; comunque tale grafia è estranea ai testi milanesi antichi, che indicano il suono in questione con g (cfr. Contini, Poeti ...
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URALO-ALTAICHE, LINGUE
Carlo TAGLIAVINI
. Il grande gruppo linguistico uralo-altaico deve essere considerato in modo diverso da quelle famiglie linguistiche per le quali, come per l'indoeuropeo, la [...] e, finn. alak "verso il basso", vog. sisïy "di dietro) (sis "dorso"). L'altro suffisso per il lativo sarebbe *-s/*-z (+ vocale palatale) > turco -r ("direttivo"), osm. berü "presso di me e", cfr. ben "io", mordv. -s, tolgas "in una penna", ungh ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] (valigie / facce: la norma è puramente empirica) e nella prima persona plurale dei verbi con tema in nasale palatale (bagniamo / bagnamo; qui la ‹i›, superflua dal punto di vista fonetico, serve a ribadire graficamente la riconoscibilità della ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] spada, ripam > riva; ➔ sonorizzazione);
(h) alla fine del V secolo si fa risalire il passaggio dalla pronuncia velare a quella palatale della consonante [k] davanti a e, i (centum /ˈkentum/ > cento /ˈʧεnto/).
4.2.2 Morfologia. In morfologia si ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] (ma non sempre ciò è vero), appaiono soprattutto caratterizzati dal passaggio di /-l-/ a /-n-/ prima di consonante dentale o palatale ([ˈantu] «alto», [ˈfanʧi] «falce»), da quello di /nf-/ a /mp-/ ([mpiˈlari] «infilare», [mpurˈnari] «infornare») e da ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] accanto a allegro). In tedesco, il grafema ‹c› viene spesso sostituito con ‹k› se velare o con ‹z› se palatale: per es. cappuccino > Kapuziner, dove le consonanti doppie sono anche semplificate. Dimostra una grande forza integrativa il romeno; per ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] la situazione della g. La velare era scritta come oggi ‹gh› prima di e, i (o anche solo ‹g›, con grafia ambigua), la palatale gi, ge (e anche gie): gente si pronunciava con [ʤ] dopo consonante (come qui in recar gente o in punge), ma [ʒ] in posizione ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] in -o invece che in -a della prima persona sing. dell’imperfetto indicativo, la riduzione dei dittonghi dopo palatale (spagnolo), l’eliminazione di molti doppioni (pugna → pugni, dimanda → domanda, veggo → vedo, sieno → siano, gittare → gettare, ecc ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] ːɲo] bisogno, [ˈoːɲi] ogni, [ˈkɔːʃa] coscia. Nelle pronunce trascurate [ʎ], [ɲ], [ʃ] tendono addirittura a ridursi perdendo il tratto palatale e ad essere realizzate come nesso di alveolare e semiconsonante: [ˈaːljo], [ˈvɔːljo], [biˈzoːnjo], [ˈkɔːsja ...
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palatale
agg. [der. di palato2, sull’esempio del fr. palatal]. – Del palato, relativo al palato. In fonetica, vocali p., dette anche anteriori quelle pronunciate nella parte anteriore della cavità orale (in italiano è, é, i); consonanti p....
alveolo-palatale
alvèolo-palatale agg. – In fonetica, che è in rapporto con gli alveoli dentarî e con il palato; il termine definisce il luogo di articolazione delle fricative š e ˇ∫ (e delle corrispondenti affricate č e ǧ) per la cui pronuncia...