Soggettiva
Elena Dagrada
Per soggettiva si intende un'inquadratura o un insieme di inquadrature che rappresentano sullo schermo ciò che vede un personaggio, come è supposto vederlo quel personaggio, [...] , pp. 85-106 (trad. it. Milano 1962).
J. Mitry, Esthétique et psychologie du cinéma, 2° vol., Les formes, Paris 1965.
P.P. Pasolini, Il cinema di poesia (1965) e Osservazioni sul piano-sequenza (1967), in Empirismo eretico, Milano 1972, pp. 171-91 e ...
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LIONELLO, Alberto
Jacopo Mosca
Nacque a Milano il 12 luglio 1930, da genitori veneti: Luigi, sarto, e Giuditta Bruneri.
Per fare studiare quel ragazzo un po' introverso ma dotato di una brillante intelligenza, [...] poliziotto, con Tina Pica e M. Riva, e girò, per la regia di P. Mercanti, Ricordati di Napoli. Al cinema tornò tra il 1960 e il 1961 apparve di nuovo sul grande schermo, chiamato da P.P. Pasolini, per interpretare la sinistra figura del "padre ...
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FUSCO, Giovanni
Carla Papandrea
Nato a Sant'Agata dei Goti (Benevento) il 10 ott. 1906 da Carlo e da Teresa Folena, fratello di Tarcisio, futuro direttore d'orchestra, studiò al conservatorio di musica [...] : 1969: Amore e rabbia e Indifferenza di C. Lizzani, Agonia di B. Bertolucci, Le sequenze del fiore di carta di P.P. Pasolini, La battiglia del Sinai di M. Lucidi (G.F. Plenizio ha terminato la composizione delle musiche di questo film).
Composizioni ...
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Recitazione
Luigi Squarzina
Fin dalle origini del cinema la r. si orientò nelle due direzioni adottate dalla nascente industria, da una parte il trasferimento dell'attore di teatro davanti all'operatore, [...] anch'esso dalla televisione ‒ "escono vincitori il divo e il dittatore" (p. 53, nota 20). Se "non c'è dubbio che occorre situare auspicata non si sa quanto ironicamente da Pier Paolo Pasolini, non senza rapporto con il cinema) risparmiato ai ...
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Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] un interno. Fondamentale il sodalizio stabilito con Fellini oltre che da P. Gherardi, da D. Donati. Il primo, che ha offerto Il fiore delle Mille e una notte (1974) di Pier Paolo Pasolini, nel 1968 per Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, nel 1989 ...
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Documentario
Adriano Aprà
Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, e perciò, in generale, [...] avvenimenti degli ultimi dieci anni" (dichiarazione a Carlo di Carlo, in A. Bertini, Teoria e tecnica del film in Pasolini, 1979, p. 147). La tensione che attraversa a momenti la storia del cinema, e di quello documentario in particolare, a superare ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] , a cura di R. Eugeni, D.E. Viganò, cit., I, pp. 235-250, in partic. p. 241.
77 S. Alovisio, Un’arma di apostolato, cit., p. 17.
78 Cfr. T. Subini, Pier Paolo Pasolini. La ricotta, Torino 2009.
79 G. Convents, I cattolici e il cinema, cit.
80 A ...
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Attore e attrice
Ferdinando Taviani
Attori e attrici sono spesso personaggi di film ambientati fra i palcoscenici o sul set cinematografico. Le loro storie sono una buona guida, quando ci si deve orientare [...] possa anche solo avvicinare. Al cinema non c'è più ‒" (O. Welles, P. Bogdanovich, This is Orson Welles, 1992; trad. it. 1993, pp. che sembrano avere una seconda natura, sulla cui pelle ‒ come Pasolini dice di Totò ‒ affiora un modo d'essere che non ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] tanti metodi della sua realizzazione, e un metodo tutt'altro che perfetto" (p. 96).
Nel complesso, la concezione che i formalisti russi, 'fattografi' e reale'. In PG. De Vincenti, ier Paolo Pasolini, la cui pratica di un cinema saggistico, ...
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Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] si deve ripristinare la scena come da principio" (1990, p. 84). Scene del genere, dunque, poiché presuppongono un episodio tedesco di Porcile (1969), in cui Pier Paolo Pasolini utilizzò quello realmente esistente nella Villa Pisani a Stra. ...
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pasoliniano
paṡoliniano agg. – Relativo allo scrittore e regista cinematografico Pier Paolo Pasolini (1922-1975), alle sue opere, alle tematiche affrontate, agli ambienti descritti: i personaggi p.; la saggistica p.; il linguaggio cinematografico...
nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...