I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] terza persona: sing. Lei, Le; pl. Loro;
(c) raramente di prima plurale, nel cosiddetto noi inclusivo (per es con i mezzi linguistici come i saluti, i titoli e i vocativi in Linguaggio e contesto sociale, a cura di P.P. Giglioli & G. Fele, Bologna, ...
Leggi Tutto
La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] i seguenti:
(a) verbo lessicale > ausiliare > affisso di tempo, modo o aspetto;
(b) verbo > adposizione (per es., preposizione);
(c studi linguistici in onore di Walter Belardi, a cura di P. Cipriano, P. Di Giovine & M. Mancini, Roma, Il ...
Leggi Tutto
In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] 3) c’erano comitive di ragazzi e di ragazze
(4) due bande di delinquenti
(5) le mandrie si sono disperse.
Tra i nomi Linguistica e Filologia Italiana (Roma, 1-5 ottobre 2002), a cura di P. D’Achille, Firenze, Cesati, pp. 73-96.
Simone, Raffaele & ...
Leggi Tutto
Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] e l’ho chiamato Fido
(c) indeterminato non specifico (in questo caso il referente è ignoto a entrambi i partecipanti):
(30) vorrei regalare Filologia Italiana (Roma, 1-5 ottobre 2002), a cura di P. D’Achille, Firenze, Cesati, pp. 73-96.
Simone, ...
Leggi Tutto
Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] intender che quello è il vero tiro a perpendicolo»; VII, p. 200; tutti i riferimenti sono al volume e alla pagina dell’edizione nazionale delle , portatore di dubbi e di ipotesi rischiose. Ma c’è una motivazione più profonda alla scelta del dialogo. ...
Leggi Tutto
Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] può corrispondere a uno prosodico, ma non necessariamente. Non c’è accordo circa i domini proposti, né sulla loro corrispondenza in lingue diverse sintattico; per es., mangerò [pː]anini è un sintagma fonologico in se non c’è altro, mangerò panini. Il ...
Leggi Tutto
L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] q;
(b) p è contemporaneo a q;
(c) p segue q.
Le relazioni di causa e di motivo si innestano sulle relazioni temporali in modo diverso. La relazione di causa ingloba la successione temporale: la causa precede necessariamente l’effetto. I motivi dell ...
Leggi Tutto
Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] non sempre sono omogenei.
C’è chi fa ricorso alle 30 al 45% (Toscani 1993).
Con i censimenti dell’Italia unita, a partire dal alfabetisering, in Algemene geschiedenis der Nederlanden, coord. red. D.P. Blok et al., Haarlem, Fibula-Van Dishoeck, 1977- ...
Leggi Tutto
I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] l’avverbio e congiunzione come davanti al verbo essere: ad es., c’è, c’era, c’erano, com’è, com’era;
(g) anche seguito dal pulita [ˌʧitːa pːuˈliːta]
mangiò poco [manˌʤɔ ˈpːɔːko]
a casa [a ˈkːaːsa]
dove vai [ˌdove ˈvːaːi]
Il fenomeno trae origine ...
Leggi Tutto
Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] w/ implica di solito quella di /j/, cioè se c’è la prima c’è l’altra. Le due semivocali sono strettamente collegate alle indicano le vocali chiuse: p‹i›eno come ‹i›rto, g‹u›anto come ‹u›nto. In più, il grafema ‹i› svolge una funzione diacritica nei ...
Leggi Tutto
p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva a saldarsi con l’asta verticale), derivata...
madre di tutti i diritti
loc. s.le f. La carta costituzionale, dalla quale discendono i diritti codificati. ◆ Quando Hammurabi, re di Babilonia nel XVIII secolo a.C., unificò sotto il suo scettro le città della regione, le sue leggi furono...