Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] riprese nel secondo Cinquecento (P. Vettori, P. Manuzio, F. Orsini, O. Panvinio, C. Sigonio). Alla fine del la g sempre chiusa, la t con l’asta oltrepassante la sbarra, la i con il puntino e altri caratteri, oltre che per la fattura accurata del ...
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In linguistica, mezzo morfologico molto usato, che può consistere nella ripetizione della parola (it. piano piano), o in quella della radice più o meno mutilata (lat. mur-mur-are) o della prima consonante [...] gn, sc(i): cfr. uno zio e tre zii; b) non sono soggette a r. quelle consonanti iniziali che sono seguite da altra consonante (eccettuato il caso dei gruppi p, b, f, v, t, d, c, g + l, r): cfr. pare strano e è strano; c) il r. può essere impedito: da ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] ugrofinniche ne contano più di quelle indoeuropee: otto ic. che attribuiamo all’indoeuropeo e che ha il verifica, la frequenza m/n dà un valore approssimato della probabilità p, e ordinariamente l’approssimazione è tanto migliore quanto più è grande ...
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storica, scuola Nel campo di varie discipline, indirizzi di studi, che, ripudiando ogni concezione aprioristica, astratta, dogmatica, affermano di volersi avvicinare all’oggetto delle loro ricerche con [...] nella prima generazione della scuola restò (per i testi medievali e se si eccettui P. Rajna) amore piuttosto platonico, data l . E.G. Parodi, V. Rossi, F. Torraca, G. Bertoni, C. De Lollis, F.F. Benedetto, M. Barbi fecero tesoro di questa lezione ...
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Nona lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma primitiva della lettera i nell’alfabeto fenicio era ✂ e il suo valore fonetico era quello di un i semiconsonante. La forma si venne via via semplificando: [...] presto generale, ma fu sempre inteso come una prova di scrupolo eccessivo. L’impiego d’un i minuscolo senza punto fu rinnovato nel 16° sec. da C. Tolomei e da P.F. Giambullari, in via sperimentale e solo come segno ortofonico, per distinguere l ...
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Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio la t. aveva, approssimativamente, la forma di una croce di s. Andrea; ma già nell’alfabeto greco questa si raddrizzò e il [...] ma verso il 3°-4° sec. d.C. si diffuse gradatamente una pronuncia assibilata dei molte voci popolari e per le -t- latine seguite da -i- atona prevocalica passata a -z- nelle voci popolari e in ossea riscontrata da L.-P. Manouvrier su crani neolitici ...
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Diritto
L’interdizione giudiziale è una misura di protezione posta a favore di un maggiore di età, di un minore emancipato e di un minore non emancipato nell’ultimo anno della sua minore età che si trovino [...] ai propri interessi (art. 414 c.c.). In questo caso i soggetti elencati dall’art. 417 c.c. (l’interessato stesso, il coniuge inabilitato l’infermo medesimo.
L’interdizione legale (art. 32-33 c.p.) è invece una pena accessoria (v. Pena criminale) alla ...
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Detto di lettera dell’alfabeto scritta o stampata nella forma ordinaria, in contrapposizione alla lettera grande o maiuscola.
Nella scrittura latina, per molti secoli rimasta di impianto maiuscolo sia [...] forme m. di alcune lettere (b, p, r, v) nel 1° sec. d.C., in testimonianze graffite o scritte a agli uffici dell’amministrazione romana, sono all’origine di quasi tutti i tipi di scrittura latina adoperati in Europa nella tarda antichità e nell ...
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In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] ai modelli storici del futurismo, del dadaismo e del surrealismo. Tra i più noti artisti che si sono dedicati alla p., si ricordano gli americani V. Acconci, B. Nauman, L. Anderson, C. Burden e gli europei W. Vostell, J. Beuys, H. Nitsch, caposcuola ...
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In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua, e l’insieme delle norme che lo regolano.
Teoricamente l’o. di una lingua [...] le classi popolari. Numerosi sono stati i tentativi di riforma ortografica fatti per soprattutto, nel corso del Cinquecento, prima P. Bembo, poi P.F. Giambullari, infine L. Salviati più radicali, come quelle tentate da C. Tolomei, da G.G. Trissino ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva a saldarsi con l’asta verticale), derivata...
madre di tutti i diritti
loc. s.le f. La carta costituzionale, dalla quale discendono i diritti codificati. ◆ Quando Hammurabi, re di Babilonia nel XVIII secolo a.C., unificò sotto il suo scettro le città della regione, le sue leggi furono...