Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] entra nella stanza, la sigaretta in bocca e le mani in tasca
c. Le segretarie lo videro dunque apparire così: impolverato, la giacca sul la cravatta sfatta (Alberto Bevilacqua, La califfa, p. 143)
I nomi risultano apposti rispetto a un referente della ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] attesa di, a condizione che, al fine di, ecc.;
(c) i verbi con collocazione nominale (➔ collocazioni) in luogo di verbi semplici lo ha ammesso il giudice istruttore Cudillo, accogliendo la richiesta del P.M. («Il Giorno» 24 marzo 1970, cit. in Dardano ...
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Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] italiano parlato spontaneo:
(10) FER: il quale mi disse guarda c’è il Calabrò che ti vuole parlare vallo a trovare (in Giani Orvieto (Tondelli, Pao Pao, cit., p. 209)
Nella comunicazione orale, i confini del discorso diretto sono individuabili grazie ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] d, e da α, attraverso c1 e c, dove c1 indica il «suo ascendente del ramo α, testimone di pochi anni precedente il 1336» (p. 346), era collocato il codice Landiano, che condivideva, secondo i raffronti di Petrocchi, lezioni sia della tradizione ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] ha assunto tratti diversi da quelli della prosa (p. 28)
(i) le relazioni di dispositio, che riguardano la Stavolta ho deciso che non verrò. Perché sono stanco di lavorare per tutti
c. [Come mai sei così stanco?] Lo sono perché non ho chiuso occhio ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, Milano, Bompiani, 1988, p. 120).
(e) Mezzo usato, tipi di testo e (20), tratto da una conversazione familiare:
(20) è proprio indisponente!
(c) i vari indicatori di riformulazione, come cioè in (15), mentre in (8) ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] una serie di parole. Si pensi a casi noti come S.P.Q.R. (interpunto anche S·P·Q·R·) per Senatus PopulusQue Romanus «il senato e il popolo ’altra, ma si trovano ormai sempre più spesso senza punti (C.I.S.L., ma anche CISL). Nella creazione di sigle di ...
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DE BALMES, Abramo
Raffaella Zaccaria
Scarse e frammentarie le notizie sulla vita e sulla famiglia. Del D. sappiamo che nacque forse nel 1440; sicura è invece la località, Lecce, come egli stesso ricorda [...] , 65-75; G. Herlitz-B. Kirschner, Iüdisches Lexicon, I,Berlin 1927, p. 699; J. Bloch, Venetian Printers of Hebrew books, New York 1932, p. 10; C. Roth, Gli ebrei in Venezia, Roma 1933, pp. 289 s.; C. Frati, Diz. bio-bibl. d. bibliotecari e bibliofili ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] da Vinci, per cura di Raphael du Fresne). I sondaggi fin qui effettuati sul lessico tecnico leonardiano mostrano Wind-sor, a cura di K.D. Keele & C. Pedretti, trascrizione critica di P.C. Marani, Firenze, Giunti, 3 voll.
Altieri Biagi, Maria ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] des 38. linguistischen Kolloquiums in Piliscsaba 2003, hrsg. von P. Karnowski & I. Szigeti, Frankfurt am Main - New York, Lang, conference (Nijmegen, 28 June - 1° July 2000), edited by C. Gussenhoven & N. Warner, Berlin - New York, Mouton ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva a saldarsi con l’asta verticale), derivata...
madre di tutti i diritti
loc. s.le f. La carta costituzionale, dalla quale discendono i diritti codificati. ◆ Quando Hammurabi, re di Babilonia nel XVIII secolo a.C., unificò sotto il suo scettro le città della regione, le sue leggi furono...