CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] pp. 925 s.; S. Timpanaro, Il Giordani e la questione della lingua, in P. Giordani nel II centenario della nascita, Piacenza 1974, pp. 159-65;F. Tateo, Da C. a Leopardi, I, L'intenzionalità estetica del purismo cesariano, in M. Dell'Aquila-A. Leone de ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] una figlia. Un giorno il re morì e la figlia rimase da sola al governo del regno (C. Andorno, Linguistica testuale, Roma, Carocci, 2003, p. 37)
i referenti il re e la figlia menzionati nella seconda frase sono ovviamente gli stessi della prima; l ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] non c’era più niente da perfezionare (Corti, L’ora di tutti, p. 40)
La preposizione da (oppure a, nella lingua letteraria), come negli esempi precedenti, introduce un significato modale, di obbligo o di possibilità (➔ modalità). Lo stesso vale per i ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] sono pressoché scomparse le coppie minime del tipo se[kː]i (plur. di secco) ~ se[cː]i (plur. di secchio); monottongamento di /wɔ/ (b[ a fini enfatici (per es., [ˈvoi e vːu pːarˈlate]), e con alcune vestigia dei pronomi tonici interrogativi ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] a essa: «Se c’è in Europa una lingua p. 186: La lingua capricciosa; p. 234: I complimenti di Voltaire; 7, 1992, p. 35: L’ordine degli enciclopedisti; p. 78: La lingua musicale; p. 116: Lode alla vocalità; p. 172: I francesi tra Firenze e Siena; p ...
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La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] (Andrea De Carlo, Uto, Milano, Bompiani, 1995, p. 114)
I collegamenti linguistici che danno forma alla coesione del testo possono L’identità italiana, Bologna, il Mulino, 2006, p. 9)
(c) I segnali della dimensione composizionale del testo sono dati ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] cianté, fr. chanter
Gli esiti di c + a vengono a confondersi con quelli conservativi di c + i, e, che accomunano il ladino all in vocale tonica (plajei ← plajeis «piaceri»); per i sostantivi uscenti in -f, -p, -r (in sillaba tonica), -n (in sillaba ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] : la qual lettera (sì come presso ai geometri il punto) in niuna parte si può dividere. come a b c e le altre dall’ALFABETO: che sono ventidue, a b c d e f g h i l m n o p q r s t u x y z (Dolce 2004: 260).
L’inclusione di alcune lettere e il loro ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] e culturale tra i gruppi coinvolti nel processo di pidginizzazione;
(c) i rapporti asimmetrici tra i gruppi con diversa b[ə]duto «veduto», bicino «vicino»; ipodifferenziazione di /p b/: cfr. borta «porta»; ristrutturazioni sillabiche: tirobbo (& ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] naufra[d:ʒ]io), la pronuncia della -i- grafica dopo consonante palatale sorda (per es., soc[i]ale, c[i]elo), la resa affricata [ʦ] della Terme di Stabia, 29 maggio 2006), a cura di P. Sabbatino, Napoli - Roma, Edizioni scientifiche italiane, pp. ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva a saldarsi con l’asta verticale), derivata...
madre di tutti i diritti
loc. s.le f. La carta costituzionale, dalla quale discendono i diritti codificati. ◆ Quando Hammurabi, re di Babilonia nel XVIII secolo a.C., unificò sotto il suo scettro le città della regione, le sue leggi furono...