Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] 10) venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in così pur convinto che era tardi (ivi, p. 130)
(40) L’ascesso si stava rimarginando in Id., Prose e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET.
Boccaccio, Giovanni (1985), ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] (o polari: Tekavčić 1980: II, p. 420; Serianni 1988: cap. XIII e 20, da Garzonio 2004: 223):
(18) o chi c’era?
(19) o un tu eri bell’e partito? mio, tu se’ molto savio: or non pensi tu ch’i’ ho figliuoli piccolini, li quali mi conviene nodricare? Vo’ ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] altre unità linguistiche; (c) culminativa, cioè segnalano l’apice di un valore gradiente.
Tra i più importanti fenomeni vedano le seguenti coppie minime: ca[s]a ~ ca[sː]a, co[p]ia ~ co[pː]ia, ca[r]o ~ ca[rː]o. Perciò, si può concludere che ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] ’era una volta … – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno (Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, p. 3)
L’imperfetto appare in sequenze descrittive nei testi letterari e, nel ...
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BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] ss.). Il lavoro, a cui col B. collaborarono anche C. Merlo e C. Tagliavini, restò interrotto al 1942. Va infine ricordato che , Firenze 1946, p. 65). Altrettanto giustamente, quindi, il B. stesso affermò che, se "i neolinguisti molto devono ...
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L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] ) a. Piero ha mangiato poco
b. Luisa non ama leggere
c. tuo padre beve troppo
Anche se la semantica del verbo implica li baroni in quello giorno (La inchiesta del San Gradale I, 52, p. 101)
Nella frase (33) il complemento oggetto ha valore ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] , 9, 10, 11, 12, 13 sono illustrati i contorni di F0 di alcuni casi realizzati sul comune supporto 2005), a cura di R. Saxy & C. Crocco, Fisciano, EDK, pp. 111-141 ( cnr.it/doc/74a_2189b_20081119d_Bocci-Avesani_p.pdf).
Canepari, Luciano (1985), L’ ...
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I confini dell’Italia linguistica non coincidono perfettamente con quelli dello Stato italiano. In generale, il rapporto tra comunità linguistica e spazio geografico è assai più complesso e articolato [...] la polenta bruya! «fate attenzione perché c’è pericolo», o lo che vuoi italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 169-182.
Marcato, Carla et al. (2002), I dialetti italiani nel mondo, in Cortelazzo et al. 2002 ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] Isaia (1967), Scritti sulla questione della lingua, a cura di C. Grassi, Milano, Silva.
Barausse, Alberto (a cura di) italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1° (I luoghi della codificazione), pp. 383-423.
De ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] sintetica datano tra VI e VII secolo d.C. Nella Cronica di Fredegario si legge:
Vita e morte di Adria e dei suoi figli, p. 27)
come anche un futuro remoto:
(12 va, denaro che viene, grosse combinazioni. I privati, capirai, quelli si prendono per il ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva a saldarsi con l’asta verticale), derivata...
madre di tutti i diritti
loc. s.le f. La carta costituzionale, dalla quale discendono i diritti codificati. ◆ Quando Hammurabi, re di Babilonia nel XVIII secolo a.C., unificò sotto il suo scettro le città della regione, le sue leggi furono...