(gr. ῎Ακις) Fiume della Sicilia che scorreva nel territorio dell’odierna Acireale.
Secondo la leggenda (Ovidio, Met. 13, 750) il giovane A., figlio del dio Fauno e della ninfa Simetide, si innamorò della [...] nereide Galatea, amata da Polifemo; questi per gelosia volle sfracellare con un masso A., che però si trasformò in fiume ...
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(gr. ῾Ηρώ) Mitica fanciulla greca, protagonista con l’amato Leandro di una delle Eroidi di Ovidio e di un poemetto di Museo (4°-5° sec. d.C.): il giovane Leandro traversa di notte l’Ellesponto per incontrarsi [...] con E., finché una tempesta non lo travolge; E. si uccide gettandosi da una torre.
Il poemetto fu spesso imitato nelle letterature moderne da B. Tasso a C. Marlowe, da G. Chapman a F. Grillparzer e ispirò ...
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(gr. Φιλήμων) Leggendario vecchio della Frigia, protagonista, con la moglie Bauci, di un episodio delle Metamorfosi di Ovidio. Avendo accolto ospitalmente nella sua capanna Zeus ed Ermete in aspetto [...] di viandanti, ebbe la capanna salvata dall’inondazione, che sommerse per castigo altre abitazioni, e trasformata in tempio. Dopo la morte, F. e Bauci furono trasformati in due alberi (quercia e tiglio) ...
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(gr. ᾿Ηχώ) Ninfa oreade della mitologia greca, personificazione del fenomeno fisico dell’eco. Secondo alcuni mitografi alessandrini e Ovidio, E., che con le sue chiacchiere tratteneva Giunone impedendole [...] di scoprire gli amori furtivi di Giove, fu per punizione della dea resa incapace di parlare per prima e obbligata a ripetere gli ultimi suoni della voce che intendeva. Poi E. si consumò di amore non corrisposto ...
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Medico e poeta spagnolo (Lucena 1548 - Antequera 1595). La sua poesia è ricca di coloriture formali. Dalle Metamorfosi di Ovidio trasse in versioni libere la Fábula de Acteon e quella di Vertumno y Pomona [...] (1578). L'opera sua maggiore Las lágrimas de Angélica o Primera parte de la Angélica (1586), derivata dall'Orlando Furioso, è poeticamente più debole. Miglior libro spagnolo di caccia sono i Diálogos de ...
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Scrittore romano (sec. 1º a. C. - 1º d. C.), ordinatore delle biblioteche di Roma per incarico di Augusto. Amico di Ovidio, ebbe il soprannome di Iliaco perché, traendo la materia dai poeti ciclici, cantò, [...] in aggiunta a Omero, i fatti precedenti e successivi alla guerra di Troia; i suoi scritti non ci sono pervenuti ...
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Scrittore e storico (Rovereto 1758 - Milano 1827). Si occupò di letteratura e in genere di storia della cultura (Vita d'Ovidio, 2 voll., 1792; Vita di Seneca, 1793; Idea dell'ottimo precettore nella vita [...] e disciplina di Vittorino da Feltre, 1801; Vita di Giovanni Battista Guarino Veronese, 3 voll., 1805); la sua opera maggiore è una storia di Milano (Dell'istoria di Milano, 4 voll., 1820) dal sec. 11º ...
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Retore e declamatore in Roma, del tempo di Augusto, abile in latino e in greco, artificioso e ricercato. Ebbe discepoli il filosofo Papirio Fabiano e Ovidio. ...
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Oratore e maestro di retorica latino (m. 3 a. C.); spagnolo, amico di Seneca e con lui discepolo del retore Marullo; con Arellio Fusco fu maestro di Ovidio. Oratore solo di scuola, la sua vena oratoria [...] nei veri processi veniva a mancare ...
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Scrittore spagnolo del sec. 16º, autore di una Tragedia Policiana (1547) nella quale, con personaggi e modi moderni, è imitata la favola di Piramo e Tisbe delle Metamorfosi di Ovidio. ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...