Erudito, oratoriano (n. Lisbona 1719 - m. 1773), in Arcadia Cândido Lusitano. Tradusse da Virgilio, Ovidio, Seneca, ecc. e scrisse una Arte Poética (1748) nella quale, seguendo Aristotele e Orazio e tenendo [...] presente la lezione del Castelvetro e di J. de Luzán, espone, in tre libri, problemi generali di estetica letteraria, caratteristiche dei generi teatrali e canoni della poesia epica e lirica. Tra le altre ...
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RABIRIO (Rabirius)
Massimo Lenchantin De Gubernatis
Fiorì negli ultimi decennî precedenti l'era volgare. Ovidio (Pont., IV, 16, 5) lo dice poeta di grande eloquenza; Velleio Patercolo (II, 36, 3) lo [...] pone accanto a Virgilio; Quintiliano invece (X, I, 90) ritiene che sia da leggere quando s'abbia tempo. Soggetto del poema, che gli diede fama, era la campagna d'Azio e la morte di Cleopatra. Su tali avvenimenti ...
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MARRETTI, Fabio
Filippo Ciri
– Nacque a Siena, «ben nato di nobile, et antica famiglia» (dedicatoria di Ovidio, Metamorfosi, Firenze 1570, pp. n.n.), da Lattanzio. L’anno di nascita è dubbio. I documenti [...] di chiara ascendenza ariostesca. Il M. è deciso nell’accusarli di avere fatto «un poema quasi in tutto diverso da Ovidio».
L’intellettualismo del M. si fa ancora più scoperto nell’indirizzare la sua fatica «a tutti gli intelletti purgati», agli ...
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GLOBALISMO
Giovanni Calò
. È il termine, come quello di globalizzazione, adottato dal pedagogista belga Ovidio Decroly (1871-1932) per indicare un carattere della conoscenza infantile, che percepisce [...] e afferra l'insieme degli oggetti e delle situazioni, senza giungervi da una distinzione analitica degli elementi o delle parti. È il fenomeno che E. Claparède già nel 1900 aveva descritto denominandolo ...
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(fr. droit; sp. derecho; ted. Recht; ingl. law).
Sommario: Filosofia del diritto, p. 983; Storia del diritto, p. 986; Etnografia e folklore: il diritto presso i primitivi, p. 987; Il diritto popolare, p. 987; Diritto comparato, p. 989; Diritto pubblico e diritto privato, p. 989; Diritto costituzioale, p. 991; Diritto amministrativo, p. 992; Diritto penale, p. 993; Diritto penale militare, p. 994; Diritto ...
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Notaio, letterato e amanuense fiorentino (13º sec. - 1330 circa). Tradusse in prosa le Heroides di Ovidio e l'Historia destructionis Troiae di Guido delle Colonne. Fu anche autore di una raccolta di Dicerie [...] volgari in prosa, cioè di discorsi da pronunciarsi in occasioni ufficiali ...
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Poeta latino di Verona (m. in Asia 16 a. C.), amico di Virgilio, Tibullo e Ovidio. Secondo Tibullo fu poeta elegiaco d'amore, ma soprattutto poeta didascalico. I titoli dei suoi poemi didascalici, Ornithogonia, [...] Theriaca e Alexipharmaca, per noi perduti, ma ammirati dagli antichi tanto che Quintiliano eguaglia l'autore a Lucrezio, rivelano che fu imitatore di Nicandro ...
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(gr. ῾Ηρώ) Mitica fanciulla greca, protagonista con l’amato Leandro di una delle Eroidi di Ovidio e di un poemetto di Museo (4°-5° sec. d.C.): il giovane Leandro traversa di notte l’Ellesponto per incontrarsi [...] con E., finché una tempesta non lo travolge; E. si uccide gettandosi da una torre.
Il poemetto fu spesso imitato nelle letterature moderne da B. Tasso a C. Marlowe, da G. Chapman a F. Grillparzer e ispirò ...
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SEVERO, Cornelio (Cornelius Severus)
Cesare Giarratano
Poeta epico romano dell'età augustea. Secondo la testimonianza di Ovidio, che gli diresse una delle epistole Ex Ponto (IV, 2), scrisse un Carmen [...] regale, cioè, come sembra, un poema che cantava i re Albani, colmando la lacuna fra il poema di Virgilio e quello di Ennio. Quintiliano (X,1, 89) dice che S. era miglior versificatore che poeta, ma che ...
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Mirmidoni
Manlio Pastore Stocchi
Abitanti dell'isola di Egina (v.), la cui origine mitica è narrata da Ovidio (Met. VII 523 ss.). Quando una pestilenza si abbatté sull'isola e la spopolò, il re Eaco [...] quale modello di saggezza senile e si guarda bene dal precisare come il ristoro avvenisse. Nel passo citato del Convivio si precisa che il popolo ‛ ristorato ' dei M. fu maggiore che prima, forse con un'eco delle parole di Ovidio riferite qui sopra. ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...