Fulgenzio, Fabio Planciade
Ubaldo Pizzani
Sotto questo nome ci sono giunte tre operette: i Mythologiarum libri tres, l'Expositio virgilianae continentiae e l'Expositio sermonum antiquorum. Al medesimo [...] " per il quarto cavallo, presente in molti codici del Convivio, sembra mediata per tramite di Uguccione o degli scolii a Ovidio e, comunque, è tuttora sub iudice (cfr. la voce FILOGEO). A F. si ricollega invece l'interpretazione dei quattro cavalli ...
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FINAMORE, Gennaro
Umberto Russo
Nato a Gessopalena (Chieti) l'11 ag. 1836 da Enrico, dottore in legge, e da Rachele Ricci, dei baroni di Casoli, intraprese gli studi nel seminario arcivescovile di Lanciano [...] G. F., in Lares, XVIII [1952], 1-2, pp. 1 s.). Il suo metodo nello studio del dialetto, "guidato dal D'Ovidio e da Clemente Merlo, è quello scientifico, secondo gli indirizzi della scuola neogrammatica tedesca" (Giammarco).
Il F. morì a Lanciano il 9 ...
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vago
Alessandro Niccoli
Il vocabolo, praticamente presente solo nelle Rime e nella Commedia, e con maggior frequenza nelle ultime due cantiche del poema, già per questo rivela una tonalità espressiva [...] '.
Sul recupero dantesco deve però aver largamente influito anche l'autorità dei classici latini, da Virgilio a Livio, da Ovidio a Marziale, nei quali vagus ricorre assai spesso per indicare il movimento disordinato di chi vaga senza una meta precisa ...
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vox
Alfonso Maierù
Designa propriamente il suono articolato che l'uomo emette per mezzo delle corde vocali. Nella costituzione del linguaggio, v. è l'elemento sensibile assunto come veicolo di un elemento [...] l'asino non è capace d'altro che di ragliare, e il serpente, di sibilare (§ 6). Il riferimento alle gazze loquentes in Ovidio (Met. V 294 ss.), poi, secondo D. è da interpretare figurate, non in senso proprio; è falso, infatti, che la gazza (pica ...
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FRANZONI, Diodato
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche riguardanti questo grammatico vissuto nel XVII secolo. Poco si può dedurre dagli indizi presenti nell'unica opera che di lui ci è rimasta, [...] ). Il Vivaldi sembra avvalorare tale ipotesi, esponendo, subito dopo aver parlato del F., le teorie linguistiche di Ovidio Montalbani, "anch'esso bolognese".
Nell'argomento dell'Oracolo, a imitazione dei Ragguagli di Parnaso di Traiano Boccalini, il ...
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asperitas
Pier Vincenzo Mengaldó
. A parte l'impiego più generico di Ep XIII 29, a., come l'unico esempio dell'aggettivo asper, è usato da D., sempre e solo nel De vulg. Eloq., nella precisa accezione [...] (e così si dica per le coppie oppositive asperitas / lenitas, aspere / leniter) : cfr. Cicerone Ora/. III 28 e 216, Brutus 164; Ovidio Fasti V 481; Quintiliano Inst. X 23; s. Agostino Princ. dialect. 6. Tra gli esempi di testi più vicini a D. si ...
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Color d'amore e di pietà sembianti
Mario Pazzaglia
. Sonetto della Vita Nuova (XXXVI 4-5), su schema ABBA, ABBA: CDE, DCE, presente nella tradizione manoscritta della Vita Nuova e accolto nella Giuntina [...] allo ‛ stilo de la loda ', e più disposta a organizzarsi in una sequenza narrativa, sulla scorta dell'insegnamento di Ovidio e di Andrea Cappellano, del romanzo e della lirica cortese (anche il Cavalcanti s'innamora di Mandetta, perché simile ...
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Giornale Dantesco
Steno Vazzana
Dantesco Rivista nata dalla soppressione de " L'Alighieri " (v.), nel 1893. Diretta dapprima da G.L. Passerini (1893-1915), poi, dopo l'interruzione della guerra e del [...] Fiammazzo, Filomusi-Guelfi, e saltuaria di Casini, Witte, Ricci, Savj-Lopez, Manacorda, Venturi, Del Lungo, Porena, D'Ovidio, Bassermann, riprendendo la pubblicazione nel '21 col vol. XXIV la rivista, oltre che della collaborazione del Pietrobono, di ...
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Calliope (Caliopè)
Manlio Pastore Stocchi
Musa preposta all'epica e più in generale alla poesia d'ispirazione nobile e alta, di vasto impianto formale e d'intonazione pacata e solenne; donde l'interpretazione [...] nel canto è celebrata con il ricordo della sfida vittoriosa sostenuta contro le figlie di Pierio (v. PICHE), quale è narrata da Ovidio (Met. V 300 ss.; cfr. Pg 19 Calïopè alquanto surga, e Met. V 338-339 " Surgit... Calliope ").
Peraltro nei versi ...
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Poeta e filologo greco (310 circa - 240 a. C.), il più tipico rappresentante dell'alessandrinismo. Nato a Cirene, si vantava di discendere dall'antico Batto (onde fu detto Battìade). È congettura mal fondata [...] allusioni di storia ellenistica riferibili alla fine del sec. 3º a. C., fa sorgere il dubbio che l'Ibis greca, se quella di Ovidio ne dà un'immagine fedele, sia opera di un imitatore di C. di lui un poco più recente. Certo C. tenne a confermare ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...