Ulisse
Mario Fubini
Personaggio del canto XXVI dell'Inferno: di lui si fa pure menzione in Pg XIX 22-23, nel canto della sirena che a sé lo attrasse sviandolo dalla meta a cui tendeva, e in Pd XXVII [...] tentazione a cui dallo stesso suo ingegno può essere esposto (come " uomo pubblico ", " negoziatore politico " secondo il D'Ovidio e il Porena): che qui in questa ancor vaga designazione non sia nessun sottinteso, alcun riferimento alla navigazione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Leonardo da Vinci
Fabio Frosini
Carlo Vecce
Leonardo da Vinci è sicuramente una delle figure più rappresentative del Rinascimento, di cui incarna l’aspirazione di conoscenza del reale per mezzo della [...] Metamorfoseos, «Letteratura italiana antica», 2003, 3, p. 380), tra cui il passo sul «tempo consumatore» che distrugge tutte le cose (Ovidio, Metamorfosi, XV, 232-36; poco prima, ai vv. 176-85, si descrive il tempo come un fiume che tutto trascina e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Raffaello Morghen
Grado Giovanni Merlo
Nel suo itinerario di studioso e di organizzatore di cultura Raffaello Morghen visse stagioni diverse, passando dalla ricerca prevalentemente erudita e filologica [...] in Italia con Cinzio Violante, Giovanni Miccoli e Ovidio Capitani – al volgere dagli anni Sessanta agli anni (1959).
Per completezza di discorso occorrerebbe aggiungere un quarto nome, Ovidio Capitani, nato a Il Cairo nel 1930 e deceduto a Bologna ...
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Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] forme dell'antichità greca e romana, è segno nello specifico di letture concrete e di circolazione di testi. Pier della Vigna cita spesso Ovidio (almeno Heroides, V, 7-8; Metamorph., IV, 64 e VI, 523; Ars amandi, I, 442 e II, 432), Orazio (Ep., II, 3 ...
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FARNESE, Francesca (al secolo Isabella)
Stefano Andretta
Nacque a Parma il 6 genn. 1593 dal duca Mario del ramo farnesiano di Latera e da Camilla Meli Lupi dei marchesi di Soragna. Affidata alla nonna [...] predilezione per la letteratura. Romanzi cavallereschi e di corte, Torquato Tasso, soprattutto, e le Metamorfosi di Ovidio ebbero un posto privilegiato nelle sue letture.
Tuttavia i progetti familiari sulla piccola F. vennero completamente mutati ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tutta la ricezione e la trasmissione dei testi classici in età altomedievale avviene [...] a Persio e Giovenale. Nel XII secolo, tra i più diffusi, avremo anche Lucano, Sallustio, Stazio e le Metamorfosi di Ovidio.
La produzione manoscritta di età carolingia si impone per quantità e qualità: i filologi carolingi ci hanno tràdito esemplari ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Credere e spiegare
Francesca Prescendi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I Romani credono all’esistenza degli dèi, alla loro superiorità [...] la sua intelligenza. I Romani raccontano in questo modo come sono state poste le basi per una relazione equilibrata tra uomini e dèi.
Ovidio
Fasti, Libro III, vv. 329-348
Si sa che tremò la cima del bosco aventino,
il suolo s’infossò gravato dal peso ...
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trasmutare (transmutare; tramutare)
Alessandro Niccoli
Nel suo valore fondamentale, se transitivo, indica l'azione di modificare la forma o l'aspetto di una persona o di una cosa, ed è per lo più riferito [...] due esempi dell'episodio dei ladri che, di serpenti, diventano uomini e viceversa: If XXV 101 Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio / ... ché due nature mai a fronte a fronte / non trasmutò sì ch'amendue le forme / a cambiar lor matera fosser pronte, e ...
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MINERVA (Minerva)
F. Coarelli
Divinità italica, assimilata all'Atena greca. In origine, con tutta probabilità, non faceva parte del pantheon delle divinità indigeti. Il suo nome, infatti, non appare [...] , è la forma che appare nel latino arcaico.
Quanto all'origine del culto, essa non è, probabilmente, né latina, né etrusca. Ovidio ritiene che provenga da Faleri (Fasti, iii, 843 s.), a causa del tempio di Minerva Capta esistente sul Celio, nel quale ...
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GERARDO (Gherardo) da Amandola
Franco Lucio Schiavetto
Figlio di Bernardo, probabilmente grammaticus, nacque ad Amandola, nel Piceno, in data a noi ignota, ma ragionevolmente collocabile nella prima [...] copiato tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, che contiene le Metamorfosi, un Accessus ad Ovidium, la Vita Ovidii di Arnolfo d'Orléans e alcuni excerpta dalle Epistulae ex Ponto, il tutto ampiamente corredato di glosse sia in margine, sia ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...