COSIMO di Bernardo (Bianchino del Leone, C. Veronese)
Massimo Ceresa
Tipografo nativo di Verona, attivo a Perugia nella prima metà del sec. XVI. Le prime notizie che lo riguardano risalgono al 1497. [...] le Epistolae diJacopo Antiquari, letterato e uomo politico perugino; di quell'anno è il già citato volgarizzamento delle Metamorfosi di Ovidio da parte di Lorenzo Spirito (m. 1496), poeta perugino. Nel 1521 uscì per i tipi di C. un Libro utilissimo ...
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Uberti, Fazio degli
Cesare Federico Goffis
Poeta, nato forse a Pisa nel 1301, morto a Verona verosimilmente nel 1367. Appartenne all'illustre famiglia ghibellina esiliata da Firenze nel 1267. Fu alla [...] e storiche, tratte da Solino, Plinio il Vecchio, Pomponio Mela, Orosio, Martin Polono, Isidoro di Siviglia, nonché da Ovidio e dalla Bibbia. Il poema è rimasto interrotto alla morte dell'autore, e presenta problemi d'interpretazione. Protagonista del ...
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CECCARONI, Agostino
Sergio Cella
Nacque a Calisese (Cesena) il 4 nov. 1867, figlio di Rinaldo e di Adelaide Guidi. Studiò dapprima nel seminario di Cesena, poi ne uscì per seguire e completare gli studi [...] . All'insegnamento delle lettere egli affiancò il gusto per la narrativa e per il teatro; pubblicò così un'edizione d'Ovidio, Frammenti: prose e versi (Lecco 1891) anche in dialetto milanese, La beneficenza (ibid. 1891) e l'operetta La Tombola (ibid ...
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primavera
Andrea Mariani
Nel Convivio il sostantivo indica la prima delle quattro stagioni in cui si suddivide l'anno: queste parti si fanno simigliantemente ne l'anno, in primavera, in estate, in autunno [...] la p. può estendersi a tutto l'anno: qui primavera sempre e ogne frutto (Pg XXVIII 143); il passo è ispirato a Ovidio Met. I 107-109, dove si favoleggia dell'età dell'oro. Questa eterna p. dell'Eden va interpretata come simbolo della condizione ...
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MYRRHA (Μύρρα)
M. L. Rinaldi
Mitica eroina, figlia del re di Cipro Kinyras o, secondo altre versioni, di Theia, re di Siria; madre di Adone (v.), nato dall'amore incestuoso dell'eroina col proprio padre.
Sospinta [...] 14, 3-4, e in seguito Hyg., Fab., 58; Schol. a Teocrito, i, 107; Elvio Cinna); è il tema anche di una metamorfosi di Ovidio (Metam., x, 298 ss.). Una sola raffigurazione di M. ci è pervenuta, sicura per la presenza del nome scritto accanto in lettere ...
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mirto
Antonio Lanci
È attestato, in rima, in Pg XXI 90, dove Stazio ricorda di aver meritato, a Roma, le tempie ornar di mirto.
Circa il significato di questa incoronazione con m. che D. attribuisce [...] di maggiore gloria, di alloro (cfr. Pd I 26-33): ora, se D. (VE II VI 7) pone Stazio, accanto a Virgilio, Ovidio e Lucano, tra i ‛ poetae regulati ', maestri da imitare, perché mai gli avrebbe qui riservato una gloria minore, qual è, appunto, quella ...
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Palamede
Matilde Luberti
Eroe della guerra di Troia, ma sconosciuto a Omero (ricordato dai poemi ciclici sino a Eschilo, Sofocle, Euripide). Figlio di Nauplio e di Climene, fratello di Eace e di Nausimedonte, [...] 'episodio del fictum crimen sia ben noto a D. attraverso Virg. Aen. II 81 ss., e Servio Comm. ad Aen. (cfr. anche Ovidio Met. XIII 35 ss., 56 ss.) l'ipotesi è stata esclusa dal Filomusi Guelfi con validi motivi.
Bibl.-O. Jahn, Palamedes, Amburgo 1836 ...
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coro
Lucia Onder
Il termine indica una " schiera ", uno " stuolo " di più persone che cantano insieme, in Pg X 59 Dinanzi parea gente; e tutta quanta, / partita in sette cori, a' due mie' sensi/ faceva [...] che non furon ribelli / né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
All'insieme delle nove Muse, con espressione forse mutuata da Ovidio (Fast. V 80 " Prima sui cepit Calliopea chori "), si allude in Pg XXIX 41 Or convien che Elicona per me versi, / e ...
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Maniera d’arte elaborata, dotta, raffinata, propria della letteratura e della poesia greca (Callimaco, Teocrito ecc.) nel periodo detto alessandrino o ellenistico (4°-1° sec. a.C. ➔ ellenismo).
Preannunciato [...] in Roma i poeti neoterici, primo fra gli altri Catullo, e quelli della generazione seguente: Virgilio, gli elegiaci, in particolare Ovidio.
In riferimento a letterature diverse dalla greca il termine a. si usa quando in esse compaiono analogie di ...
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(gr. Διδώ, lat. Dido -onis) Leggendaria regina fenicia (il nome fenicio era ῾Allīzāh, Elissa, "la gioconda"), figlia del re di Tiro, Muttone. Dopo che il ricchissimo suo zio e sposo Sicherba (Sicheo) [...] , e poi, abbandonata dall'eroe, si uccida sul rogo imprecando contro Enea. Questa versione della leggenda è poi ripresa da Ovidio, Silio Italico e altri. Durante il Medioevo e l'età moderna, la Didone della tradizione letteraria non si discosta ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...