Scartazzini, Giovanni Andrea
Reto Roedel
Dantista svizzero (Bondo 1837 - Fahrwangen 1901). Pastore protestante, in D.A., seine Zeit, sein Leben u. seine Werke (Biel 1869, Francoforte sul M. 1879), pur [...] D.C. riveduta nel testo e commentata (Inferno, Lipsia 1874, 1900²; Purgatorio, ibid. 1875; Paradiso, ibid. 1882),
A giudizio del D'Ovidio, essa " divulgò a un tratto tante cose e tante chiose, con uno spoglio largo degli interpreti antichi e con un ...
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tendere
Alessandro Niccoli
Ricorre nel senso proprio di " svolgere nel senso della lunghezza o della larghezza ", significato che si registra anche per ‛ distendere ' (v.) e ‛ stendere ' (v.), senza [...] preda: If XXX 7 [Atamante] gridò: " Tendiam le reti, sì ch'io pigli / la leonessa e ' leoncini al varco " (che rielabora Ovidio Met. IV 513 " Io, comites, his retia tendite silvis "). In senso figurato, ‛ t. la rete ' (o altra locuzione analoga) vale ...
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Cupido
Clara Kraus
Il mito pagano-romano chiamava così (o Amore) il figlio di Venere, rappresentandolo come un fanciullo alato, munito d'arco e di frecce, vera e propria personificazione dell'amore [...] poetici (Aen. I 664-665 " Nate, meae vires, mea magna potentia solus, / Nate, patris summi qui tela Typhoea temnis ", e Ovid. Met. V 365 " Arma manusque meae, mea, nate, potentia "), nei quali Amore è indicato come simbolo di potenza, non più come ...
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disperare [disperrebbe, III singol. cond. pres.]
Fernando Salsano
Con valore intransitivo, significa " smettere di sperare ", ed è attestato, in correlazione con ‛ sperare ', in Detto 67 Per ch'i' già [...] dispera, in Pg I 12 quel suono / di cui le Piche misere sentiro / lo colpo tal, che disperar perdono: in Ovidio (Met. V 302 ss.), alla fine del lungo canto di Calliope, conservano un atteggiamento di sfida (" Convicia victae cum iacerent... / Rident ...
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Polimestore (in D. Polinestòr; Polimestor in qualche codice, per es. nel 10186 della bibl. Nacional di Madrid)
Antonio Martina
Re della Tracia e marito di Ilione, figlia di Priamo.
Secondo la tradizione [...] ; Pg XXII 40-41 e Aen. III 56-57), oltre che da Ovidio Met. XIII 429-572.
L'accento sull'ultima si giustifica con l'uso -E. Moore, Studies in D., I, Oxford 1896, 212; F. D'Ovidio, L'ultimo volume dantesco, Roma 1926, 175 ss.; G. Patroni, L'episodio ...
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marina
Eugenio Ragni
Il sostantivo è usato nell'accezione più ampia di " mare " in Pg XIV 35 infin là 've [l'Arno] si rende per ristoro / di quel che 'l ciel de la marina asciuga, / ond'hanno i fiumi [...] lontano / conobbi il tremolar de la marina (certamente ripresa da Aen. VII 9 " splendet tremulo suo lumine pontus "; altre reminiscenze, da Ovidio e da Claudiano, sono citate dal Raimondi, in Lect. Scaligera II 32), e nel passo di Pg IX 45 Dallato m ...
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cognato
. L'occorrenza di Rime LXXVII 14 ci conduce a un verso di dubbia interpretazione della tenzone di D. con Forese, sanno a lor donne buon' cognati stare; il Barbi (La tenzone di D. con F., in " [...] dire che i Donati si scambiavano tra loro incestuosamente le mogli.
In Cv IV XV 8 c. ricorre in una traduzione da Ovidio (Met. I 78): la recente terra... li semi del cognato cielo ritenea, e significa " parente ", " nato assieme con lei ", con la ...
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Con questo nome, che affiancò dalla seconda metà del 12° sec. quello più antico di clerici vagantes, si indicarono quei chierici e monaci, uomini di chiesa e insieme di scuola, che erano portati ad abbandonare [...] popolaresca, non senza inserzioni di versi in volgare, a quello più raffinatamente letterario, esemplato sui classici (Orazio, Ovidio, Tibullo). Motivi di questa poesia furono l’esaltazione dell’amore, della giovinezza, del vino, della primavera, la ...
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Poeta fiorentino di parte bianca. Nel 1311 già risulta in bando dalla patria. Andato ad Avignone, ebbe uffici nella corte pontificia. Fu ribandito riel 1326. Morì nel 1349. Fu in relazione col Petrarca, [...] , Firenze 1907; M. de Szombathely, Le rime di S. di B., Bologna 1925; A. M. Cuomo, S. d. B., Salerno 1926.
Bibl.: F. D'Ovidio, Studii sul Petrarca e sul Tasso, Roma 1926, pp. 161-170; A. Della Torre, Una notizia ignorata su S. d. B., in Arch. stor ...
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FORNARI, Vito
Sacerdote e letterato, nato a Molfetta il 10 marzo 1821, morto a Napoli il 6 marzo 1900. Discepolo di Basilio Puoti, ne divenne presto cooperatore, tanto da aggiungere - richiestone da [...] voll. 2, Napoli 1872; Dell'età dell'oro del genere umano, discorsi e pensieri, Roma 1904; Iscrizioni, Napoli 1914.
Bibl.: F. D'Ovidio, V. F., in Rimpianti vecchie nuovi, II, Caserta 1930, pp. 151-174; F. Acri, V. F., in Rassegna naz., CXIX (1901), pp ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...