Inferaregna
Eugenio Chiarini
. È un luogo dibattutissimo della prima egloga di D. a Giovanni del Virgilio (v. 49), che a nostro avviso significa, come tutti oggi pensano a eccezione di Aldo Rossi, i [...] Arcadico " CXVI (1848) 353; F. Macrì-Leone, La bucolica latina nella letter. Ital. del sec. XIV, Torino 1889, 78, 106; F. D'Ovidio, Tre discussioni, in Studii sulla D.C., Milano-Palermo 1901, 433 ss. (rist. Caserta 1931, II 194 ss.); P.H. Wicksteed-G ...
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Peleo (Peleus)
Antonio Martina
Re di Ftia in Tessaglia, era figlio di Eaco e di Endeide e padre di Achille. Sulla sua figura s'innestano moltissime tradizioni che qui non è possibile nemmeno riassumere.
Si [...] 6). Il nome di P. ricorre anche nei versi di Orazio che D. cita in Ep XIII 30 (Ars poet. 93-96).
Già in Ovidio si favoleggiava che la lancia di P., ereditata poi da Achille, col primo colpo feriva e con quello successivo risanava la ferita (Met. XIII ...
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Assiri
Vincent Truijen
Popolo stabilito in Mesopotamia e il cui centro fu la città di Ninive presso il Tigri. Questo popolo, dal 2000 circa al 600 a. C., giocò un grosso ruolo nel Medio Oriente e nella [...] antica. Con l'ausilio di queste fonti D. spiega le allusioni trovate negli autori classici e cristiani, tra i quali cita Ovidio (Met. IV). È evidente che una tale conoscenza è assai vaga e in parte basata su delle leggende. Una conoscenza veramente ...
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Colco
Clara Kraus
. Singolare collettivo usato da D. in Pd II 16 Que' glorïosi che passaro al Colco, in luogo del plurale ‛ Colchi ', per indicare metonimicamente la Colchide. Era questo il nome antico [...] dove è ricordata per la prima volta nel poema l'impresa degli Argonauti, cui si accenna ancora in Pd XXXIII 95-96 e per la quale D. segue come fonte principale la versione di Ovidio (Met. VII 1-158). ‛ Colchus ' con valore di aggettivo è in Eg IV 1. ...
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PRETI, Girolamo
Luigi Fassò
Poeta, nato, pare, a Bologna nel 1582 di nobile famiglia. Fu paggio nelle corti di Ferrara e di Modena, maestro di camera del cardinale Emanuele Pio di Savoia, istitutore [...] lo stile, col consueto abuso di metafore e di antitesi. Fama particolare ebbe il suo idillio La Salmace, tolto a Ovidio (fu tradotto in francese, in spagnolo e financo in latino); ma anch'esso, tramontato il gusto secentistico, venne rapidamente e ...
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PROTESILAO (Πρωτεσίλαος)
Giulio Giannelli
Eroe greco, noto alle leggende del ciclo troiano, che lo fanno figlio di Ificlo. Dalla sua patria, la città di Filace nella Ftiotide (Tessaglia), egli condusse [...] tradizione posteriore anche come esempio di fedeltà coniugale verso la moglie Laodamia: questo amore durò anche dopo la morte (Ovidio, Metam., XII, 67); P. risaliva spesso dall'Ade per visitare la moglie inconsolabile, finché questa, per unirsi al ...
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Lirici del Settecento - Introduzione
Mario Fubini
Due poeti che il lettore cercherà invano in questo volume vanno considerati quasi i poli della nostra raccolta: Metastasio e Parini. Ne son rimasti [...] petrarchesca, e il Petrarca ancora riecheggia nel quarto e nell'undecimo verso, e a un tempo si rifà all'elegia di Ovidio sulla partenza da Roma, quasi volesse tradurre la situazione ovidiana in un sonetto per stampo e per locuzioni petrarchesco. Ma ...
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MERLO, Pietro
Domenico Proietti
– Nacque a Torino il 15 nov. 1850 da Clemente e Benedetta Antonelli.
La famiglia, di buona levatura socioculturale, era originaria di Fossano, in provincia di Cuneo. [...] Napoli (in particolare con il glottologo M. Kerbaker, professore di storia comparata delle lingue classiche e neolatine, e con F. D’Ovidio, che proprio a Kerbaker e al M. dedicò la redazione definitiva di uno dei suoi lavori più famosi, La lingua dei ...
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Gorra, Egidio
Cesare Federico Goffis
, Letterato e filologo (Fontanellato 1861-Pavia 1918), docente di storia comparata delle letterature neolatine nell'università di Pavia, ivi e poi a Torino rettore. [...] o leggende, usando solo di un " diritto di scelta ", contrapposto al " diritto di grazia " di cui parlava il D'Ovidio. Il G. volle così limitare, con una specie di determinismo soggettivo, l'inventività di D., pur affermandone la sconfinata fantasia ...
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Driadi
Clara Kraus
Ninfe abitatrici degli alberi, furono quasi sempre identificate nella tarda poesia classica, in quanto forze animatrici della natura, con le Oreadi, ninfe dei monti, e con le Naiadi, [...] con esso, ossia si consideravano escluse dall'immortalità.
Umanamente fragile era la ninfa racchiusa nell'albero abbattuto da Erisitone, in Ovidio Met. VIII 757 ss.; ed è verosimile che tale fonte ispirasse a D. l'accento con cui allude alle Driadi ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...