latino
Bruno Basile
Giorgio Brugnoli
In funzione sostantivale o aggettivale, la voce ricorre con alta frequenza (specie nel Convivio) e con interessanti variazioni di significato.
Il riferimento alla [...] , ivi 299-318); A. Vallone, Il latino di D., in " Rivista Cult. Classica e Medioev. " VIII (1966) 119-204; F. D'Ovidio, Versificazione italiana e arte poetica medioevale, Milano 1910, 453 n. 2; E.G. Parodi, Intorno al testo delle Epistole di D. e il ...
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mattino e mattina
Lucia Onder
mattina. Le forme di genere maschile e femminile si alternano senza che si riesca a scorgere il perché della preferenza data a una delle due forme.
Per " la parte del [...] i sogni sul far dell'alba sono preannunciatori del vero, cfr. Orazio Sat. I X 33 " post mediam noctem... cum somnia vera ", e Ovidio Her. XIX 195 " sub Aurora... somnia quo cerni tempore vera solent "); Pg IX 14 Ne l'ora che comincia i tristi lai/la ...
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Amor mi fa sì fedelmente amare
Mario Pazzaglia
. Con questo sonetto (ABBA, ABBA: CDE, CDE), Dante da Maiano propone a D. una nuova tenzone: la terza, per il Barbi (Rime XLVI), la seconda per il Santangelo; [...] -13). D. risponde col sonetto Savere e cortesia. Domina qui la tematica cortese, con la sua casistica amorosa fra Ovidio e Andrea Cappellano, espressa in forme siculo-provenzaleggianti di diretta ascendenza guittoniana. C'è però, rispetto alle altre ...
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concolore
Bruna Cordati Martinelli
. Una sola occorrenza, in Pd XII 11, nel paragone dell'arcobaleno doppio, che deve dare al lettore l'idea del formarsi delle corone dei beati nel cielo del Sole: Come [...] nel suo repertorio dei latinismi della Commedia - sia proprio un latinismo giunto a D. attraverso gli scrittori classici (Virgilio, Ovidio, Lucano, Stazio) più che i cristiani (Paolino da Nola, Prudenzio, Ambrogio); il termine, come ha per l'appunto ...
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osservare [indic. pres. II singol., in rima, osserve]
Alessandro Niccoli
Con il significato di " constatare ", " notare ", " vedere ", compare in Pd XXI 72 l'alta carità [di Dio]... / sorteggia qui [...] ", " si ravvisa ", sia in quello, ricalcato sul latino servare legem, di " si rispetta ", " viene applicato " (cfr. F. D'Ovidio, Sette chiose alla Commedia, in " Studi d. " VII [1923] 41).
Vale certamente " adempiere una norma ", in Fiore CXXIII 11. ...
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SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] Milano 1916, p. 206. Oltre ai lavori di carattere generale dello Schneegans, dell'Avolio e del De Gregorio (ricordati anche dal D'Ovidio e dal Meyer-Lübke, Gramm. stor. d. lingua e dei dial. ital., trad. ital., Milano 1906, p. 182), qui si menzionano ...
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Insieme con Protogene, fu uno dei due più grandi pittori del sec. IV a. C. e a detta di Plinio (Nat. hist., XXXV, 79) egli superò tutti quelli che lo avevano preceduto e tutti quelli che vennero dopo di [...] appartenente all'una o all'altra città: efesio lo dicono Strabone (XIV, 642) e Luciano (Calumn. non tem. cred., 2), coo lo dicono Ovidio (Ars amandi, III, 401) e Plinio (XXXV, 79). La data della 112ª olimpiade (332-329 a. C.), che Plinio ci dà come ...
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Scrittore e soldato di ventura inglese, nato a Shrewsbury nel 1520, morto il 4 aprile 1604. Per 30 anni partecipò a tutti i fatti d'arme di quel tempo in Irlanda, in Scozia, nei Paesi Bassi, al servizio [...] , la quale nel 1593 gli concesse una pensione. Collaborò, fra altro al Mirror for Magistrates (1563); tradusse il De Tristibus di Ovidio (1572), e incominciò a tradurre le lettere di Plinio.
Scrisse: The Mirror of Man, and Manners of Men, 1594; The ...
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Pietro della Vigna (o Vigne; Petrus De Vinea o De Vineis)
Emilio Bigi
Nato certamente a Capua, intorno al 1190, di famiglia disagiata (il padre fu giudice, ma non è certo che lo fosse anche prima che [...] 1906 (ristampato da solo a Firenze, s.d.); G. Cavazzuti, Esposizione del canto XIII dell'Inferno di D., Modena 1906; F. D'Ovidio, Il canto di P. delle V., in Nuovi studii danteschi, Milano 1907, 143-333; E. Capra Cordova, Il canto XIII dell'Inferno ...
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AVOLIO, Corrado
Giorgio Piccitto
Nacque il 16 febbr. 1843 a Siracusa, dove il padre Corrado, netino, si trovava come ufficiale medico. A Noto, dove la famiglia poco dopo era ritornata, ricevette educazione [...] dall'Amari nel III vol. dell'edizione milanese (1886) della sua Storia del Vespro Siciliano (pp. 504-522),e il D'Ovidio intratteneva con lui una fitta corrispondenza sul Contrasto di Cielo D'Alcamo.
Non minore importanza hanno anche gli scritti che l ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...