TERRACINI, Alessandro
Erika Luciano
– Nacque a Torino il 19 ottobre 1889 in un’agiata famiglia ebraica, da Benedetto e da Eugenia Levi.
Frequentò il liceo classico Cavour. Fin dall’adolescenza dimostrò [...] 1907 si iscrisse al corso di laurea in matematica dell’Università di Torino dove ebbe docenti illustri (tra gli altri, Enrico D’Ovidio, Gino Fano e Giuseppe Peano) e dove incontrò i suoi due veri ‘maestri’: Guido Fubini, che lo avviò alla ricerca in ...
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FANO, Gino
Francesco Lerda
Nacque a Padova il 5 genn. 1871 (coetaneo, anche nel giorno, con Federigo Enriques), da Ugo e da Angelica Fano.
Il padre, volontario garibaldino, lo iscrisse al collegio militare [...] , per passare presto a quelli di matematica. Laureatosi nel 1892, fu per un anno, a Torino, assistente di E. d'Ovidio. Trascorse poi diversi mesi a Gottinga con F. Klein, fu assistente a Roma di G. Castelnuovo (1894-99), professore di algebra ...
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BONSIGNORI, Benedetto
Adriano Prosperi
Nacque a Firenze, da Giovanni, presumibilmente nel 1516. I suoi studi furono di greco e latino, lingue nelle quali acquistò una considerevole perizia come risulta [...] nelle sue omelie, dove accanto agli autori della patristica si incontrano frequenti citazioni da Virgilio e Ovidio, Dante e Petrarca. Entrato nella badia fiorentina della Congregazione cassinense dell'Ordine benedettino, fece professione solenne ...
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dubitoso
Lucia Onder
L ' aggettivo vale " incerto ", " oscuro ", riferito in Vn XIV 14 alle parole che manifestano le ragioni del sonetto Con l'altre donne (nello stesso luogo D. usa anche l'espressione [...] a me aiutorio, ma toglietevelo; e non dite a voi dubitose le forze che ha questa isola, D. traduce da Ovidio Met. VII 507 " ‛ Ne petite auxilium, sed sumite ', dixit ‛ Athenae, / Nec dubie vires, quas haec habet insula, vestras / Ducite... ' ". D ...
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Prototipografo bolognese. Nacque in Bologna da Melchiorre tra il 1430 e il 1440. Mortogli il padre assai presto, egli, maggiore dei fratelli, ebbe ad occuparsi delle vicende e degl'interessi della famiglia; [...] buona carta e di svariata natura. Le sue edizioni sono assai pregiate, e quasi tutte rarissime; un esemplare del prezioso Ovidio è a Firenze nella Biblioteca Mediceo-Laurenziana.
L'A. morì in Bologna tra il 1496 e il 1502, probabilmente nell'ultimo ...
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Antica città della regione tessalica di Pelasgiotide, nel territorio dei Perrebî. Situata sul Peneo, a una decina di chilometri a ovest di Larissa, spesso menzionata come punto strategico durante la guerra [...] ragionevolmente, gli scarsi resti ellenici nel gomito del Peneo tra Sídero Paloúki e Gourítsa, sulla riva sinistra del fiume. Ovidio e altri poeti latini usavano l'appellativo "atracio" per tessalico; in tempi romani e bizantini da Atrace prendeva il ...
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PORTILIA, Andrea
Tammaro De Marinis
Torinese di nascita, fu il primo ad esercitare l'arte tipografica a Parma, dove pubblicò il 23 settembre 1472 il trattatello di Plutarco De liberis educandis. Forse [...] Trionfi del Petrarca (1473) e poi Bartolo (1478), Virgilio (1479), Solino (1480), il bel Plinio in-folio grande e l'Ovidio (1480), ancora Virgilio, Esopo e le Epistolae familiares di Cicerone (1482). Nel 1484 era a Reggio Emilia, dove pubblicò in due ...
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durare
Lucia Onder
Il verbo compare frequentemente nell'opera di D., quasi sempre con costrutto intransitivo. Con il valore di " continuare a essere, a sussistere " è detto della fama che ancor nel [...] a lungo di qualunque altro; motivo che ricorre in Orazio (Carm.III XXX), in Lucano (IX 980-981), ma soprattutto in Ovidio (Met. XV 875-876): " Parte tamen meliore mei super alta perennis / astra ferar nomenque erit indelebile nostrum ". È detto di un ...
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Cronista della bassa Germania, nato sul finire del sec. XII, morto dopo il 1261. Abate del monastero benedettino di S. Maria in Stade dal 1232, lasciò nel 1240 questo ufficio, dopo aver fatto, col consenso [...] elegiaco) sulla guerra troiana, intitolato Troilus, libero rimaneggiamento di Darete Frigio, e strettamente dipendente per la forma da Ovidio, Virgilio e Gualtiero di Châtillon; 2. una cronaca universale dalla creazione del mondo al 1256, che, nelle ...
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. Coppia di vecchi sposi frigi che ospitarono Zeus ed Ermete, i quali, avendo assunto l'aspetto di mortali peregrinavano per la Frigia ed erano stati respinti dagli altri abitanti. Gli dei sommersero il [...] ; e dopo molti anni furono trasformati in due alberi, una quercia e un tiglio, che a lungo stettero dinnanzi al tempio e furono oggetto di culto. La leggenda è stata cantata da Ovidio (Met., VIII, 610-715), che si è ispirato alla Hekale di Callimaco. ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...