CEVA GRIMALDI PISANELLI, Giuseppe, marchese di Pietracatella, duca delle Pesche
Alfonso Scirocco
Nato a Napoli l'8 sett. 1777 da Francesco Maria e da Maria Spinelli dei principi di Cariati, dopo la [...] greco formandosi una cultura classica che poi improntò la sua produzione poetica (consistente prevalentemente in libere traduzioni di Ovidio ed Orazio) e appesantì di fastidiosa erudizione le opere di carattere economico-politico. Il C. allargò in ...
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sorte [nel Fiore, in rima, solo il plurale sorte]
Bruno Bernabei
Voce di modesta frequenza, esclusiva dell'uso poetico. Solo in un caso è assunta secondo i significati dell'originario termine latino [...] alle " pratiche divinatorie " e ai " sortilegi " che " si solevan consultare nell'atto di denominare una nuova città " (D'Ovidio). Tale precisazione, secondo alcuni, si giustifica col desiderio di D. di togliere credito alla leggenda che faceva di ...
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molesto
In D. è sempre col valore latino di " pesante ", " gravoso ", " difficile da sopportare ", ed è usato in situazioni di particolare drammaticità, o almeno di estrema serietà: Farinata dice di [...] (XIII 108), " cioè inimica " (Boccaccio), " infesta, nemica, crudele al suo corpo, in quanto lo fastidì e lo uccise " (D'Ovidio); la poesia di D., se sarà molesta / nel primo gusto (Pd XVII 130), cioè " pesante ", " molesta nel primo apprendere, come ...
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falsificare
Guido Favati
Il significato proprio del verbo è quello di " contraffare "; f. ha costruzione riflessiva (usando la quale s'introduce con ‛ in ' il termine che indica la forma che assume [...] ove di Mirra si dice che riuscì a farsi amare incestuosamente dal padre falsificando sé in altrui forma (si noterà di passaggio che Ovidio [Met. X 439] allude solo al fatto che Mirra espose al padre i suoi sentimenti come parlando di un'altra persona ...
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Libia
Adolfo Cecilia
Regione dell'Africa settentrionale che oggi comprende Cirenaica, Fezzàn e Tripolitania; deriva il suo nome da quello di una delle antiche popolazioni della Cirenaica.
Il toponimo, [...] risaltare quanti egli ne vede nella bolgia ove sono puniti i ladri, è evidente l'influsso di Lucano (Phars. IX 700 ss.) e di Ovidio (Met. IV 617 ss.); ancora a un passo di Lucano (Phars. IX 587 ss.) si può riportare la citazione, indiretta, di If XIV ...
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Sulmona Comune della prov. dell’Aquila (58,3 km2 con 25.327 ab. nel 2008). La cittadina è situata a 405 m s.l.m. al margine meridionale della conca omonima, alla destra del fiume Gizio. Centro commerciale [...] 90 a.C. alla guerra sociale e fu quindi distrutta. Fu più tardi municipio. Vi nacque nel 43 a.C. il poeta Ovidio. Ebbe sotto Svevi e Angioini il periodo più splendido della sua storia. Salvata dall’assedio delle truppe di Gregorio IX da Federico II ...
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Poeta greco (sec. 2º a. C.), confuso nella tradizione con un omonimo figlio di Anassagora (sec. 3º a. C.). Ci restano due poemetti didascalici: sugli animali velenosi e relativi contravveleni (Θηριακά), [...] api, ecc. È poeta mediocre, né se ne deve esagerare l'importanza come fonte delle Georgiche virgiliane e di Ovidio; nei suoi versi ricorrono glosse ed espressioni tecniche di difficile comprensione, che attirarono nell'antichità la curiosità degli ...
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Stampatore (n. Ratisbona, sec. 15º), attivo in Italia. Nel 1470 a Venezia, tra i primi a esercitarvi l'arte della stampa, diede il De oratore di Cicerone, cui seguirono diverse edizioni di classici e il [...] ove fu attivo fino al 1488, V. stampò prevalentemente opere giuridiche e teologiche, ma diede anche edizioni di classici (Ovidio, 1486), opere di umanisti (Satire di F. Filelfo, 1476; Facetiae di Poggio, 1476), opere in volgare (Novellino di Masuccio ...
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. Su questa via, che metteva in comunicazione la bassa Toscana con Roma, non abbiamo notizie precise. Non sappiamo neppure in quanto differisse dalla Cassia (v.), con la quale aveva un tratto in comune; [...] , compaiono in età relativamente tarda; la prima è menzionata per la prima volta da Cicerone (Philipp., XII, 9) e la seconda da Ovidio (Epist. ex Pont., I, 8). Potrebbe il cambiamento di nome del tratto della Cassia fra Roma e la Madonna di Bracciano ...
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RIMAY, János
Giulio de Miskolczy
Poeta e statista ungherese, nato nel 1573 ad AlsÓsztregova (Dolnia Strehová, Slovacchia) da una famiglia nobile. Divenne consigliere intimo del principe transilvano [...] ma nella sua poesia si riscontra pure l'influsso dei poeti latini del Rinascimento oltre a quello di Orazio e di Ovidio. Il tono sincero ed elevato delle sue poesie religiose, ispirate a profonda fede ed a serio concetto morale, non può sostituire ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...