IARBA ('Ιάργας, Iarbas, Hiarbas)
Mario Attilio LEVI
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1. Mitico re dell'Africa settentrionale, la cui figura appare, in epoca peraltro relativamente tarda, connessa con la leggenda di Didone. Da lui [...] l'amore di Enea. Così la leggenda, accennata in Giustino, XVIII, 6,1, e Virgilio, Aen., IV. Altri autori (Ovidio, Silio Italico), aggiungono particolari fantastici. È stato supposto, non senza fondamento, che il nome del re mitico sia penetrato nella ...
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Erudito francese, nato a Dalet (Alvernia) il 2 novembre 1673. Dopo gli studî presso i gesuiti di Clermont, l'abate B. fu incaricato, a Parigi, dell'educazione dei figli del presidente Dumetz. La lettura [...] l'histoire, Parigi 1738-40); e allo studio dei miti e dei costumi religiosi attese come traduttore delle Metamorfosi di Ovidio, come editore di relazioni di viaggiatori e della raccolta Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde ...
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SEMIDIO (Semideus, ἡμίϑεος)
Nicola Turchi
Nella mitologia greca e romana si dà questo nome sia all'essere umano assurto dopo morto agli onori divini (v. eroe), sia all'essere nato dal commercio di un [...] acque, ecc. Pertanto i Fauni, i Satiri, i Pani, le Nereidi, le Driadi, le Sirene sono dai varî autori latini (Ovidio, Stazio, Ausonio) chiamati semidei, semidêum genus. Lucano vi pone anche l'egizio Anubi: semideosque canes.
Secondo Manilio (I, 800 ...
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Vedi ANFITEATRO dell'anno: 1958 - 1994
ANFITEATRO (ἀμϕιϑέατρον; amphitheatron; l'una e l'altra voce sorte in età romana)
H. Kähler
G. Forni
La parola, che appare per la prima volta in età imperiale, [...] va completata con un sostantivo, forse come ἀμϕιϑέατρον οἰκόδημα. La costruzione non va intesa nel senso in cui la interpretarono Ovidio (Met., ii, 25), Cassiodoro (Var., v, 42, 5) e, particolarmente, Isidoro di Siviglia (Or., xv, 2; xviii, 2), cioè ...
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SEGRE, Annetta.
Erika Luciano
– Figlia di Abramo Segre e di Rosa Segre, entrambi di famiglia ebraica, nacque a Vercelli il 24 febbraio 1897.
Dopo aver frequentato la sezione fisico-matematica dell’Istituto [...] con buon profitto. Qui ebbe docenti di altissimo livello, che lasciarono su di lei un’impronta culturale indelebile: Enrico d’Ovidio per l’analisi algebrica e per la geometria analitica, Giuseppe Peano per l’analisi infinitesimale, Gino Fano per la ...
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latrare
Bruno Basile
Il comune riferimento all' " abbaiare ringhioso " di un cane compare in If VI 14 Cerbero... / con tre gole caninamente latra, riferito a un mostro che ha " tria guttura... tria [...] If XXX 20 [Ecuba] forsennata latrò sì come cane, / tanto il dolor le fé la mente torta (probabile pastiche da Ovidio Met. XIII 405 ss. " Perdidit infelix hominis post omnia formam / externasque novo latratu terruit auras ", e 569 " Latravit, conata ...
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Demofoonte
Clara Kraus
Ricordato nel cielo di Venere da Folchetto di Marsiglia come oggetto di una folle passione amorosa. Figlio di Teseo e di Fedra, avrebbe partecipato alla guerra di Troia e, dopo [...] figlia del re di Tracia Sitone, che si uccise dopo la partenza dell'eroe credendosi abbandonata e tradita da lui (v. RODOPEA), è narrata da Ovidio (Her. II); e fu questa la fonte di D. in Pd IX 100-101 né quella Rodopëa che delusa / fu da Demofoonte. ...
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Fiume della Calabria settentrionale (81 km), il maggiore della regione come bacino (2440 km2). Nasce nella Sila Grande e sbocca presso Cosenza, dove riceve il Busento, in una valle longitudinale che porta [...] ’antichità il Crathis segnava il confine fra la Lucania e il Bruzio. Alle sue acque gli antichi attribuivano virtù salutifere, e, secondo una leggenda seguita da Euripide e da Ovidio, anche la virtù di rendere biondi i capelli di chi vi si bagnava. ...
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Composizione filosofico-letteraria scritta per consolare sé o altri di qualche dolore. Il genere fu già in uso fra i letterati-filosofi greci: tipico il περὶ πένϑους, perduto, di Crantore, accademico del [...] morte della figlia Tulliola; Seneca la C. ad Marciam, la C. ad Polybium, la C. ad Helviam matrem. La C. ad Liviam, carme in distici diretto a consolare Livia della morte del figlio Druso maggiore (9 a.C.), è ritenuta opera di un imitatore di Ovidio. ...
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PINDEMONTE, Giovanni
Mario Marcazzan
Poeta, fratello maggiore d'Ippolito, nato a Verona il 4 dicembre 1751, ivi morto il 23 gennaio 1812. Ardente, ambizioso, irrequieto, ebbe vita avventurosa e battagliera. [...] nella solitudine d'una sua villa presso Verona, dove condusse a termine una traduzione dei Rimedî d'amore di Ovidio. Accolse con qualche incertezza dapprima, poi con fervida adesione, le idee della Rivoluzione francese. Costretto ad esulare a Parigi ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...