Poeta e viaggiatore (Bishopthorpe, North Yorkshire, 1578 - Boxley Abbey, Kent, 1644); nel 1610 intraprese un viaggio in Francia, Italia, Turchia, Egitto, Palestina, e, passato in Italia, pubblicò di questo [...] etnografiche. Poi fu per incarichi ufficiali nella Virginia (1621-31). Pubblicò (1621-26) una traduzione delle Metamorfosi di Ovidio (nuova ed. rielaborata nel 1632). Tra le altre opere: Paraphrase upon the psalms and hymns dispersed throughout the ...
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Poeta francese (Nogentle-Rotrou 1528 - Parigi 1577), appartenne al gruppo della "Pléiade" e cantò soprattutto la natura nei suoi aspetti più reconditi e graziosi. Tradusse in versi lo pseudo-Anacreonte [...] nota Avril); La bergerie, mista di versi e prosa (1565; 2a ed., 1572); Les amours et nouveaux exchanges des pierres précieuses, vertus et proprietez d'icelles (1576), a imitazione delle Metamorfosi di Ovidio, e una commedia, La reconnue (postuma). ...
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FULLER, Margaret (Sarah Margaret)
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Cambridgeport, sobborgo di Boston, il 23 maggio 1810 da Timothy, avvocato, e da Margaret Crane. Prendendosi personalmente cura della sua [...] a farne una specie di bambina prodigio. La F. parve rispondere bene alle sollecitazioni (a sei anni leggeva già Orazio e Ovidio in latino), ma l'impegno dello studio, assorbendone totalmente le giornate, la privò di un'infanzia normale e rischiò di ...
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MINOCCHI, Salvatore
Francesco Malgeri
– Nacque a Ortignano Raggiolo (Arezzo) il 26 ag. 1869 da Giacinto e Agnese Donati. A seguito della morte del padre, quando il M. aveva soltanto sei mesi, e delle [...] – parroco a Decimo, presso San Casciano Val di Pesa – che lo educò rigidamente, indirizzandolo alla lettura dei classici, da Ovidio a Dante ad A. Manzoni, alle Mie prigioni di S. Pellico, per poi avviarlo, nel 1880, al seminario di Fiorenzuola ...
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MORERA, Giacinto
Clara Silvia Roero
MORERA, Giacinto. – Nacque a Novara il 18 luglio 1856 da Giacomo e da Vittoria Unico, in una famiglia di ricchi commercianti.
Iscritto nel 1875 alla R. Scuola d’applicazione [...] Siacci, di fisica matematica con Giuseppe Basso, di astronomia con Alessandro Dorna e le conferenze di Faà di Bruno, D’Ovidio e Siacci alla sezione di matematica della Scuola di magistero. Si laureò il 10 luglio 1879 presentando la tesi Sul moto ...
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Foco
Clara Kraus
Personaggio mitico, ricordato da D. in Cv IV XXVII 20 come terzo figlio di Eaco, re di Egina, sulla falsariga della versione ovidiana che è esplicitamente indicata come fonte (Met. [...] Il terzogenito fu certo il meno celebre dei figli di Eaco, i quali, secondo l'interpretazione di D., sono ricordati da Ovidio perché diedero lustro al padre con la propria discendenza: E perché più memorabile sia l'essemplo che detto è, dice di Eaco ...
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Poeta portoghese (Lisbona 1800 - ivi 1875). Rappresentò, agli inizî dell'epoca romantica, il sopravvivere di interessi culturali del sec. 18º. Dopo le poesie giovanili di gusto arcadico raccolte in Amor [...] poi nuovamente con Escavações poéticas (1844). Dopo alcuni anni dedicati esclusivamente ad attività pedagogiche e a numerose traduzioni di classici (Ovidio, Virgilio, Molière, Shakespeare, ecc.), pubblicò un ultimo libro di versi (O outono) nel 1863. ...
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Romanzo (scritto nella seconda metà degli anni Trenta del XIV sec.) in prosa di G. Boccaccio. Il titolo voleva significare, secondo l'intenzione dell'autore, non molto esperto di greco, "Fatica d'amore". [...] elegiaci di Arrigo da Settimello, gli apporti infine di alcune sezioni più congeniali delle prime letture preumanistiche: Ovidio, Virgilio, Seneca, Apuleio, Valerio Massimo. Tutti questi elementi si incontrano e si affollano nelle pagine del ...
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Editore svizzero (Le Locle, Neuchâtel, 1904 - Dully, Losanna, 1973). Stabilitosi nel 1928 a Parigi, vi frequentò i pittori della scuola di Parigi e il gruppo degli scrittori surrealisti (G. Bataille, P. [...] uscirono 13 numeri, e iniziò a pubblicare libri illustrati di grande pregio (si ricordano, fra gli altri, le Metamorfosi di Ovidio con acqueforti di P. Picasso, 1931; Poésies di S. Mallarmé con acqueforti di H. Matisse, 1932; Les chants de Maldoror ...
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PARATORE, Ettore
Latinista, nato a Chieti il 23 agosto 1907; professore di letteratura latina nell'università di Catania dal 1907 al 1942, di Torino dal 1942 al 1947, di grammatica greca e latina nel [...] scientifiche e periodici mostrano i suoi vasti interessi filologici, letterarî e bibliografici (sono del 1958 i suoi studî su Ovidio e la bibliografia ovidiana).
Oltre alle traduzioni da classici latini (fra cui le tragedie di Seneca, Roma 1956), all ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...