Europa
Clara Kraus
Personaggio della mitologia classica. Ninfa, figlia di Agenore, re della Fenicia, fu rapita da Giove, trasformatosi in toro, mentre giocava con le sue compagne sulla riva del mare; [...] versioni del mito, fu trasportata sul dorso del dio in una terra che da lei prese il nome; ma la probabile fonte di D. fu Ovidio (Met. II 832-875).
Il nome ricorre in Pd XXVII 84, entro una perifrasi con cui la Fenicia è indicata come il litorale nel ...
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(gr. Βρισηίς, lat. Brisēis -ĭdis) Secondo l'Iliade di Omero, è il nome dell'ancella preferita di Achille, al quale fu tolta da Agamennone, quando questi dovette restituire Criseide al padre. Achille, sdegnato, [...] i Troiani. Restituita allora ad Achille, Briseide piange sul cadavere di Patroclo.
Oltre Omero, anche Properzio, Ovidio, Orazio, Stazio cantarono di Briseide, e l'arte figurativa la rappresentò spesso, soprattutto nella scena dell'allontanamento ...
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Scrittore romeno (Segarcea, Oltenia, 1915 - Madrid 1992). Poeta e romanziere, saggista impegnato nella problematica letteraria e filosofica dei nostri tempi, continuò sulla stessa linea nei paesi dove, [...] fino alla morte. Nel 1960 vinse il premio Goncourt, che rifiutò, col romanzo Dieu est né en exil, diario immaginario di Ovidio relegato in terra oggi romena. Il tema dell'esilio compare anche nel romanzo Le chevalier de la résignation (1961). Altri ...
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SEMELE (Σεμέλη, Semĕle)
Giulio Giannelli
Divinità degli antichi Greci, probabilmente d' origine tracia e di natura ctonica. Degli antichi, Apollodoro ne spiegava il nome διὰ τὸ ἐν αὐτᾖ πάντα καταϑεμελιοῦσϑαι [...] mitica che si andò raccogliendo intorno alla figura di S., fu esposta, in età alessandrina, da Callimaco; più tardi da Ovidio (Metam., III, 256 segg.); infine da Nonno (Dionys., VII-IX).
Nell'arte figurata si trova rappresentata soltanto in alcune ...
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LUCIO, Annibale (Lucić)
Arturo Cronia
Scrittore dalmata, nato a Lesina verso il 1485 e morto nella stessa città il 14 dicembre 1553. Studiò a Roma e a Padova, nella quale città si laureò in giurisprudenza. [...] l'influsso della lirica petrarchesca del Bembo e dell'Ariosto. Compose anche epistole in versi; tradusse una delle Eroidi di Ovidio e scrisse anche qualche verso italiano. L'opera sua principale è Robinja (Schiava, 1556): dramma romantico di una ...
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CARTARI, Vincenzo
Marco Palma
Nacque a Reggio Emilia da Cesare con ogni probabilità nel 1531. Il 17 febbraio di quell'anno infatti fu battezzato, insieme con la sorella Grazia, nella sua città natale [...] all'Iconologia di Cesare Ripa, in La Bibliofila, XLI (1939), pp.121, 124, 204 s., 218, 220; F. Peeters, Les "Fastes" d'Ovidè. Histoire du texte, Bruxelles 1939, pp. 190, 202 n. 2; J. Seznec, La survivance des dieux antiques…, London 1940, pp.197, 199 ...
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Sirene (serena)
Giorgio Padoan
Figure mitologiche, inizialmente geni della morte, dal volto femminile e dal corpo di uccello (ma già nella cultura tardo-antica rappresentate invece come donne nella parte [...] dai volti di vergine, alati e con coda di pesce). Secondo Ovidio (Met. V 551-563) le S., figlie di Acheloo, sarebbero 'isola in mezzo al mare e poi della sua partenza parla a lungo Ovidio Ars amandi II 125-144. È tutt'altro che improbabile che D. ...
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narrare
Antonietta Bufano
Più che da sostanziali differenze di significato; questo verbo, adoperato soprattutto nel Convivio e nella prosa della Vita .Nuova, è caratterizzato dalla varietà dei costrutti. [...] registra in D. con uso simile a quello dell'italiano odierno (Cv II XIV 5 la favola di Fetonte, la quale narra Ovidio; Pd XIII 33 mirabil vita / del poverel di Dio narrata fumi); negli altri luoghi il verbo non significa, come oggi, " raccontare un ...
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Donna sabina moglie di Romolo (Liv., I, 11, 2; Ov., Met., XIV, 848; Plut., Rom., 14) che per prima avrebbe patrocinato, dopo la guerra seguita al ratto delle Sabine, l'alleanza tra Romani e Sabini (Gell., [...] Noct. Att., XIII, 23,13) e morto Romolo sarebbe stata anch'essa deificata con il nome di Hora Quirini (errata congettura di Ovidio, l. c.). La sua figura si riannoda a tutto quel gruppo di leggende che vollero giustificare in Roma, post eventum, la ...
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Poeta e grammatico greco di Coo, vissuto fra il 330 e il 275 circa a. C., prima ad Alessandria, dove fu maestro del figlio di Tolomeo Sotere, il futuro Filadelfo, e di Zenodoto; poi, alla fine della sua [...] da Teocrito, Ermesianatte e, fra i latini, da Properzio, Ovidio, Quintiliano. Delle sue opere restano solo pochi frammenti. Una sua (come è ricordata in Ermesianatte) o Battide (in Ovidio), dal nome della donna amata. Due frammenti abbiamo della ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...