pestilenza (pestilenzia)
Alessandro Niccoli
Con un'accezione comune nell'uso del tempo, ricorre in Cv IV XXVII 17 per alludere alla diffusione di un'epidemia di peste: Eaco... avendo per pestilenza di [...] perduto... saviamente ricorse a Dio; altro esempio al § 19, anche qui con riferimento alla peste, favolosa, di Egina narrata da Ovidio (Met. VII 523-613).
Vale " animali pestiferi, velenosi ", in If XXIV 88 né tante pestilenzie né si ree / mostrò già ...
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cinquecentesimo
Andrea Mariani
. In If XXIV 108 la fenice more e poi rinasce, / quando al cinquecentesimo anno appressa: i gran savi (v. 106) attestano che, dopo cinquecento anni, la fenice compie un [...] . desume la notizia non tanto da veri e propri scrittori di argomenti scientifici (Plinio, Brunetto Latini), quanto da Ovidio (Met. XV 395 " Haec ubi quinque suae complevit saecula vitae... "); è pertanto palesemente erronea la variante cinquantesimo ...
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Poeta umanista (Tizzano, Parma, 1425 - Rimini 1457). Dopo breve dimora a Mantova e poi a Ferrara presso Lionello d'Este, ebbe ospitalità e insegnamento pubblico da Sigismondo Malatesta a Rimini dove si [...] , cantò gli amori di Isotta degli Atti e di Sigismondo Malatesta nel Liber Isottaeus, delicata imitazione delle Eroidi di Ovidio (che però secondo alcuni non sarebbe interamente opera sua), e nel poema Hesperis, uno dei più originali poemi latini ...
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Cronista francese (n. forse Poitiers 1466 circa - m. abbazia di Angle 1528); benedettino, godette il favore di Anna di Bretagna e poi di Luigi XII, di cui divenne (1505) lo storiografo ufficiale e che [...] seguì nelle campagne d'Italia. Scrisse la Conqueste du Milanais (1499), la Chronique du roy Loys XII (1500) e la Chronique de France (1501-1508); tradusse le Metamorfosi di Ovidio. ...
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MONTALBANO, Bartolomeo
Gregorio Moppi
MONTALBANO (Montalbani), Bartolomeo. – Nacque presumibilmente a Bologna all’inizio del secolo XVII da Bartolomeo e da Giulia Gibetti (o Zibetti).
Il padre discendeva [...] entrambi i sessi, ma solo dei quattro maschi è serbato il ricordo, specie del primogenito Giovan Battista (1596-1646) e di Ovidio (1601-71). L’uno, dalla biografia avventurosa di viaggiatore e uomo d’armi, si condusse fino in Turchia per morire poi ...
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SANNIA, Achille
Nicla Palladino
– Nacque a Campobasso il 14 aprile 1822 da Liberantonio Sannia, giudice civile, e da Maria Saveria Diodati, entrambi della città di Morcone, ora in provincia di Benevento.
Studiò [...] Corrado Segre e della collaborazione di Del Re e Amodeo. La nuova edizione fu portata a termine nel 1895 da D’Ovidio, grazie anche alla partecipazione di E. Ascione, professore all’istituto tecnico di Caserta.
Sannia morì di polmonite a Napoli l’8 ...
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combusto
Andrea Mariani
Evidente latinismo (participio di comburere, " bruciare "); è presente in due luoghi, ambedue riferentisi alla tradizione classica. Il primo di essi (If I 75 poi che 'l superbo [...] 2-3; il secondo - Pg XXIX 118 [il carro del Sole] svïando, fu combusto / per l'orazion de la Terra devota - riecheggia Ovidio, che tratta dell'episodio di Fetonte in Met. II 150-324. Al Momigliano l'allusione al carro di Fetonte combusto sembra un ...
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Poeta polacco (Leopoli 1608 - Cracovia 1629), fratello di Józef Bartłomiej; autore della raccolta Roxolanki, tojest Ruskie panny ("R., ossia le fanciulle rutene"), contenente una settantina di carmi destinati [...] nozze del fratello del poeta. Per la ricchezza dei sentimenti, la delicatezza delle sfumature e per gli evidenti riflessi della poesia classica (Ovidio) e italiana, questi carmi sono uno dei documenti più interessanti della lirica secentesca polacca. ...
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VIRGILIO MARONE, Publio
C. Rabel
Poeta latino (70-19 a.C.), le cui opere principali, copiate quasi sempre insieme, sono tramandate in un grandissimo numero di manoscritti medievali.
Oltre che come poeta, [...] presso gli artisti del Medioevo: la si ritrova nei Carmina burana (Monaco, Bayer. Staatsbibl., Clm 4660-4660a, c. 77v; ca. 1230); nell'Ovide moralisé (per es. Lione, Bibl. Mun., 742, c. 243v; Parigi, fine del sec. 14°) e nel Roman de la Rose (per es ...
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Flegra
Clara Kraus
. Nome geografico attribuito da poeti e mitografi, senza precisa ubicazione, al luogo che fu teatro della gigantomachia. Gli autori latini, a seguito dell'erronea identificazione, [...] che F. fosse la località della Tessaglia, in cui i titani avevano tentato la scalata all'Olimpo (cfr. Virgilio Georg. I 278-283; Ovidio Met. I 151-162; Stazio Theb. II 595 ss.).
Un'allusione alla pugna di Flegra è posta da D. in bocca a Capaneo ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...