muso
Alessandro Niccoli
. Compare soltanto nella Commedia. Secondo la chiosa del Buti a If XXII 106, " muso si dice propriamente la testa del cane ", ma D. adopera il sostantivo anche a proposito di [...] altri animali: If XXXII 32 a gracidar si sta la rana / col muso fuor de l'acqua (che riprende Ovidio Met. VI 370 ss. " iuvat esse sub undis... / nunc proferre caput "), XXII 26, Pg III 81.
Dato il suo valore originario, il vocabolo compare in If XXII ...
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Sesto
Adolfo Cecilia
Antica città della Tracia, posta nel punto ove più stretto è il braccio di mare che separa l'Asia dall'Europa, di fronte alla città asiatica di Abido.
Famosa per la leggenda del [...] ponte costruito da Serse per traversare l'Ellesponto, e legata alla leggenda di Ero e Leandro (Ovidio Her. XVII e XVIII), S. fu città importantissima nell'antichità, e per la sua importanza fu disputata e occupata da Atene, Sparta, dai Macedoni, da ...
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Ismeno
Clara Kraus
Fiume della Beozia. Nasce dal Citerone, scorre vicino a Tebe e si getta nell'Euripo non lontano da Aulide.
Secondo la versione più accreditata del mito fu chiamato così da Ismeno, [...] figlio di Anfione e di Niobe, che, colpito da una freccia di Apollo, si era gettato nelle sue acque (Ovidio Met. VI 224).
È ricordato assieme con l'Asopo in Pg XVIII 91 E quale Ismeno già vide e Asopo, come uno dei fiumi lungo le cui sponde si ...
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Poligrafo (Venezia 1508 - ivi 1568). Lavorò al servizio dei Giolito per i quali tradusse, commentò, plagiò opere antiche e moderne; cinque commedie (Capitano, Fabrizio, Marito, Ragazzo, Ruffiano) e le [...] sua vastissima produzione. Bembista nella lirica, scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicérone, ecc. Notevoli, nel quadro delle polemiche intorno alla lingua, le sue Osservazioni ...
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(gr. Νάρκισσος) Mitico figlio di Cefiso e della ninfa Liriope; insensibile all’amore, non ricambiò la travolgente passione di Eco, per cui fu punito dalla dea Nemesi che lo fece innamorare della propria [...] riflessa in una fonte; morì consumato da questa vana passione, trasformandosi nel fiore omonimo. Il mito è narrato da Ovidio ed è argomento frequente di pitture pompeiane.
Dal mito di N. deriva il termine narcisismo, introdotto in sessuologia da ...
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Poeta (Grenoble 1708 - Choisy-le-Roi 1775), più noto col nomignolo di Gentil-Bernard datogli dal Voltaire per la sua grazia di petit poète amoroso. Scrisse odi e madrigali (più d'uno per la Pompadour), [...] una tragedia lirica, Castor et Pollux (1737), con musica del Rameau, e - opera sua più nota - L'Art d'aimer (1775), da Ovidio. ...
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Filologo, nato nel 1668 a Utrecht. Nel 1696 fu nominato professore di latino nell'università di Utrecht, nel 1715 passò a Leida, dove rimase fino alla morte (1741). Curò notevoli edizioni di poeti e prosatori [...] latini (Petronio, Utrecht 1709; Quintiliano, Leida 1720; Fedro, Amsterdam 1698; Orazio, Utrecht 1699; Ovidio, Amsterdam 1727; Svetonio, Amsterdam 1736; Lucano, Leida 1740; ecc.), e una Sylloge epistolaium a viris illustribus scriptarum (Leida 1727).
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rete
Andrea Mariani
Il sostantivo è usato per indicare sia lo strumento dei cacciatori che quello dei pescatori. In If XXX 7 Atamante, reso folle da Giunone, scambia la moglie e i figli per delle fiere [...] e grida: Tendiam le reti, sì ch'io pigli / la leonessa e' leonini... Nel riassumere Ovidio (Met. IV 512-514), D. traduce letteralmente l'espressione " retia tendite ". Il Cesari, notando l'efficacia del passo e di termini come r. e artigli (v. 9), ...
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Chirone
Giuseppe Izzi
Appare a D. non solo come il capo dei centauri che sono a guardia dei violenti, ma un capo diverso dai suoi soggetti. La tradizione che lo distacca dagli altri centauri, facendone [...] un saggio educatore, era certo nota a D., che la trovava illustrata ad esempio nei Fasti di Ovidio (dove C. è chiamato iustum... senem, V 384), ma, soprattutto, nell'Achilleide di Stazio, da lui ben conosciuta (cfr. Pg IX 34-39); sì che Virgilio, per ...
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orezza
" Soffio di vento ", probabilmente da ‛ aura ': tal mi senti' un vento dar per mezza / la fronte, e ben senti' mover la piuma, / che fé sentir d'ambrosïa l'orezza (Pg XXIV 150), " cioè fece sentire [...] " (Buti).
Così in Pg I 123, dove il Petrocchi restaura la lezione tradizionale ad orezza in luogo di adorezza congetturato dal D'Ovidio, difeso dal Vandelli e accettato dalla '21 e dal Casella (cfr. la nota ad l.): là 've la rugiada / pugna col sole ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...