Miniatore e incisore (n. forse a Strasburgo 1600 - m. Vienna 1640). Lavorò a Roma e a Napoli (1631-1637). Illustrò varî libri, tra cui il De bello belgico del gesuita F. Strada e le Metamorfosi di Ovidio. ...
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LE ROUGE, Jacques (Jacobus Rubeus o De Rubeis, Jacomo o Jacopo De Rossi, Jacobus Gallicus)
Tammaro De Marinis
Tipografo stabilito a Venezia, probabilmente allievo, certo amico di Nicolas Jenson. Nel [...] una grammatichetta latina di Guarino Veronese, il De Consolatione philosophiae di Boezio e le Satire di Giovenale, poi Virgilio e Ovidio, tutti estremamente rari. Nel 1481 era di nuovo a Venezia e vi pubblicò i Carmina di Prospero d'Aquitania; nello ...
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MARSI, Paolo
Paolo Pontari
– Nacque a Pescina, in Abruzzo, nel 1440, data che si ricava dall’età dichiarata dal M. nell’ottavo carme delle Bembicae peregrinae, composte nel 1468: «Iam mihi bisdenis [...] di Venezia, dove il 24 dic. 1482 fu finalmente pubblicato, per i tipi di Battista Torti, il suo commento ai Fasti di Ovidio.
Pare comunque che il M. non abbia atteso a Venezia l’uscita del commento, perché costretto a tornare a Roma prima della fine ...
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Climene
Clara Kraus
. Personaggio femminile del mito, cui sono attribuite genealogia e discendenze diverse. Secondo la versione più comune è figlia dell'Oceano, moglie di Giapeto e madre di Atlante, [...] Epimeteo e Prometeo. In Ovidio (Met. I 748 ss.) è invece madre di Fetonte, nato dal suo amore per il Sole; ed è questa la fonte di D. in Pd XVII 1 ss., ove paragona la propria ansia di fronte a Cacciaguida all'imbarazzo di Fetonte, venuto a chiedere ...
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Poeta tedesco, nato verso la metà del sec. XII, nel circondario di Maastricht. Ebbe molto probabilmente educazione ecclesiastica perché conobbe il francese e il latino, Virgilio e Ovidio. Scrisse per la [...] contessa Agnese di Los la leggenda di San Servatius in due libri: nel primo racconta la vita del santo, nel secondo i suoi miracoli, sempre in forma piana e disadorna, senza approfondirne la psicologia; ...
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Cardinale, nato a Rennes il 27 febbraio 1732, morto ad Angersvilliers il 22 agosto 1804, scrisse da giovane poesie e traduzioni delle Eroidi di Ovidio. Fu creato vescovo di Lavaur nel 1765, poi arcivescovo [...] di Aix nel 1770; nel 1776 entrò nell'Accademia; tenne a Reims l'11 giugno 1775 il discorso per l'incoronazione di Luigi XVI. Di idee molto larghe, compose un commentario inedito su l'Esprit des Lois, in ...
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Componimento letterario formato dalla giustapposizione di parole, frasi, emistichi o versi di qualche famoso autore. I primi c. omerici (ὁμηρόκεντρα) sono di argomento cristiano, storico e mitologico.
I [...] c. latini furono numerosi e tratti specialmente da Ovidio, Lucano, Stazio; i più celebri furono i c. virgiliani, fino dal 2° sec. d.C. (per es., la Medea di Osidio Geta; i due c. della poetessa Proba Petronia); poeti centonari furono Ausonio, ...
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ALKON (῎Αλκων, Alcon)
M. T. Amorelli
1°. - Toreuta mitico da Ile in Beozia, che viene ricordato da parecchi autori: dal poeta comico Damosseno, presso Ateneo (xi, 469a), dall'ignoto autore del Culex [...] (67 ss.) e da Ovidio (Met., xiii, 679 ss.).
Bibl: Pauly-Wissowa, I, c. 1579, n. 8. ...
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Fiume della Sicilia orientale che nasce a ovest di Palazzolo Acreide, non lungi dall'Anapo. Nel suo primo tratto, oggi Tellaro, scorre in una pianura celebrata anche da Ovidio come la Heloria Tempe e stagna [...] poi nel suo corso inferiore, oggi chiamato Abisso, sboccando nel Ionio a sud di Noto.
Questo fiume era celebre nell'antichità per la battaglia combattuta nella parte alta del suo corso tra Ippocrate di ...
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Poeta latino (n. intorno al 47 a. C. - m. intorno al 14 a. C.), uno dei maggiori elegiaci dell'età augustea. Protetto di Mecenate, fu uno dei maggiori poeti elegiaci dell'età augustea, ammiratore di Virgilio [...] ), il cui amore divenne il centro della sua vita e della sua ispirazione poetica. Tardi si strinse in affettuosa amicizia con Ovidio che, più che di ogni altro elegiaco latino, sentì l'influsso della poesia e della poetica di Properzio. Di lui ci ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...