Vedi AKMON dell'anno: 1958 - 1958
AKMON (῎Ακμων)
L. Guerrini
Personificazione di uno dei Δάκτυλοι ᾿Ιδάιοι, attestato in Schol. Apoll. Rhod., Arg., i, 1129 e in Strabone (x, p. 473: Apollodoros). Anche [...] Ovidio (Fast., iv, 288) chiama uno dei Ciclopi "Acmonide".
Bibl: J. Overbeck, Die antiken Schriftquellen, Lipsia 1868, 28-30; U. Hoefer, in Pauly-Wissowa, I, c. 1174, s. v., n. 2. ...
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Roman de Thèbes Poema francese di autore ignoto originario del Poitou, composto intorno alla metà del 12° secolo. Risalendo indirettamente alla Tebaide di Stazio e traendo spunti, tra l’altro, dalle Metamorfosi [...] di Ovidio e dall’Iliade latina, narra la leggenda di Edipo. Presenta già alcune caratteristiche del romanzo cortese, soprattutto per le frequenti digressioni d’argomento amoroso. ...
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FILOMELA (Φιλομήλα, Φιλομήλη)
A. Rumpf
Figlia di Pandione e sorella di Procne nella saga di Aedon megarica, attica e focea.
La leggenda delle due figlie di Pandione, grazie alla interpretazione che Ovidio [...] ne ha dato nelle Metamorfosi (forse seguendo il dramma di Sofocle) ha esercitato la sua influenza sull'arte fino ai tempi moderni. Tereo, re dei Traci, sposò dapprima Procne, poi rapì F., l'infamò, le ...
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Incisore e editore (Parigi 1723 - ivi 1797). Incise le opere di varie collezioni d'arte francesi (É. Fr. de Choiseul, 1771; Crozat, 1763; Poulain 1781; Mariette; Neyman), stampò una magnifica edizione [...] delle Metamorfosi di Ovidio (1767-71), e compilò un Dictionnaire des graveurs anciens et modernes (1767). ...
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Tizio
Clara Kraus
Uno dei Titani, figli di Urano e di Gea. La sua statura era tanto gigantesca che, disteso, ricopriva uno spazio corrispondente a nove iugeri (cfr. Aen. VI 595 ss.; Ovidio Met. IV 457-458; [...] Tibullo I III 75; Lucano Phars. IV 595 ss.).
Fu folgorato da Apollo per aver tentato Latona e condannato nell'Ade a subire gli assalti di un avvoltoio che gli lacerava di continuo il fegato, ricrescente ...
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Benedettina (n. 935 circa - m. forse dopo il 973). Nel convento di Gandersheim, nella Germania nord-occidentale, si dedicò, oltre che alle pratiche religiose del suo ordine, alla lettura dei classici (Virgilio, [...] Stazio, Ovidio, Prudenzio, Boezio e soprattutto Terenzio). Di questa formazione sono chiara testimonianza i suoi numerosi componimenti poetici, fatti conoscere dall'umanista C. Celtis che li pubblicò nel 1501: sono un ciclo di leggende a carattere ...
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Città e porto marittimo principale della Romania sul Mar Nero (costa della Dobrugia). Antica Tomis dei Romani, si crede sia stata il luogo d'esilio di Ovidio. Dal censimento del 1912 sono risultati 27.000 [...] alcune moschee turche prive di stile, una chiesa ortodossa, molto bella, sinagoghe, una chiesa armena e la statua di Ovidio, eretta nella piazza centrale, dalla quale s'irradiano le strade principali. Il quartiere nuovo si è sviluppato verso l ...
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Tipografo (Bologna tra il 1430 e il 1440 - ivi prima del 1502). Nel 1470 si associò con Francesco dal Pozzo e Annibale Malpigli per introdurre a Bologna l'arte tipografica, pubblicando nel 1471 l'Ovidio [...] (copie a Firenze nella Mediceo Laurenziana e a Roma nell'Angelica); nel 1472 poche altre edizioni. Scioltasi nel 1473 la società, l'A. si unì al fratello Pietro (m. 1478) continuando l'attività tipografica ...
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Poeta latino pagano del sec. 6º d. C., amico di Boezio; in sei elegie di argomento erotico, M., vecchio o fingendosi tale, lamenta, giungendo anche a oscenità, la perdita delle gioie dell'amore. Imita [...] soprattutto Ovidio, ma anche Tibullo, Orazio e Marziale. ...
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(gr. Μύρρα, lat. Myrrha) Nella mitologia greca, figlia di Chira re di Cipro (o di Teante re di Siria), detta anche Smirna. Amò di colpevole amore il padre con cui si unì di notte aiutata dalla nutrice [...] ucciderla; ma Mirra fu trasformata nell'albero della mirra, dal cui tronco nacque Adone.
La leggenda è raccontata diffusamente da Ovidio; l'ineluttabilità dell'amore di Mirra e l'orrore che essa ha per sé stessa ispirarono a V. Alfieri la migliore ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...