GERBALDI, Francesco
Aldo Brigaglia
Nacque a La Spezia il 29 luglio 1858 da Francesco e da Caterina Boeris. Compì i suoi studi universitari a Torino dove allora insegnavano E. D'Ovidio (la cui influenza [...] forme e degli invarianti e loro applicazioni geometriche, e della teoria dei gruppi. Nel 1880, sotto la manifesta influenza del D'Ovidio, pubblicò un ampio studio, il primo di tale genere, sui sistemi di curve sghembe del terzo ordine (Sui sistemi di ...
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Scrittore spagnolo del sec. 16º, autore di una Tragedia Policiana (1547) nella quale, con personaggi e modi moderni, è imitata la favola di Piramo e Tisbe delle Metamorfosi di Ovidio. ...
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Poetessa (Barsio, Valsassina, 1710 - Cereda, presso Lecco, 1743), moglie del letterato veneziano L. Giusti. Scrisse "azioni sacre" per musica, una tragedia (Ester), Piacevoli rime, e tradusse Le tristezze [...] di Ovidio. ...
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RHENOS (῾Ρῆνος, Rhenus)
A. Bisi
La divinità del massimo fiume della Germania è spesso ricordata dai poeti greci (ad esempio Nonn., Dionis., xliii, 410) e soprattutto latini (Ovidio, Marziale, ecc.) ai [...] quali dobbiamo pure la notizia che statue del dio R. figuravano nei cortei trionfali degli imperatori romani.
La rappresentazione allegorica mostrante l'imperatore che calca col piede o con gli zoccoli ...
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Eoo
Clara Kraus
È ricordato in Cv IV XXIII 14 come il primo dei quattro cavalli (E., Pirroi, Eton, Filogeo o Flegon) che tirano il carro del Sole, sulla falsariga di Ovidio (Met. II 153 ss.); che D. [...] dichiara di seguire come fonte: secondo che scrive Ovidio nel secondo del Metamorfoseos.
Il nome ricorre ancora in Eg II 1 Velleribus Colchis praepes detectus Eous, dove il ' veloce E. ' sta a indicare per metonimia il Sole appena uscito dalla ...
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incenso (sost.)
Ricorre due volte. In If XXIV 110 d'incenso lagrime e d'amomo, l'i. è ricordato come cibo della fenice, sulla scorta del verso di Ovidio (" turis lacrimis et suco vivit amomi ", Met. XV [...] 394); ma v. anche PLINIO: " neminem exstitisse qui viderit vescentem... senescentem cassiae turisque surculis construere nidum, replere odoribus et supermori " (Nat. Hist. X 2). In Pg X 61 si allude all'i. ...
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Compilatore latino (4º-5º sec. d. C.) di un lessico geografico con notizie storiche e mitologiche sui luoghi ricordati da Virgilio, Lucano e in parte da Silio Italico e Ovidio; il titolo è Vibii Sequestris [...] de fluminibus fontibus lacubus nemoribus paludibus montibus gentibus per litteras; ma forse V. S. è uno pseud. attinto alla Pro Cluentio, 25, di Cicerone, o solo il Sequester è un'aggiunta fatta in ricordo ...
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VENILIA
Giulio Giannelli
. Antica divinità romana, quasi dimenticata in età storica, quando di essa facevano ormai menzione soltanto i mitografi e i poeti. Secondo la tradizione accolta da Ovidio (Metam., [...] XIV, 320, segg.), la ninfa Venilia, andata sposa a Giano, gli partorì una figlia, chiamata Canens per la sua arte canora; e questa andò poi sposa al re Pico. In altri mitografi V. compare come una divinità ...
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(Sogno d'una notte di mezza estate) Commedia (1595 circa) in cinque atti, in versi e prosa, di W. Shakespeare, in cui si fondono elementi compositi ispirati ad Apuleio, Ovidio, Chaucer, e a leggende popolari.
Nella [...] vicenda, ambientata in un tempo e in un luogo favolosi, s'intrecciano sapientemente motivi diversi: i contrastati amori di due coppie di giovani, Erminia e Lisandro, Elena e Demetrio; il bisticcio fra ...
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Filologo classico (Azzate, Varese, 1882 - Milano 1965); prof. di letteratura latina dal 1936 al 1952, insegnò nell'univ. di Milano; socio nazionale dei Lincei (1936). Autore di varî studî su Ovidio, Plutarco, [...] Valerio Massimo, Seneca, Giustino, ecc., in cui mostrò eccellenti doti di critico e di esegeta. Diresse dal 1926 il Corpus Paravianum, per cui curò, fra l'altro, il De republica di Cicerone ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...