In anatomia, massa trasparente, semifluida, che occupa la maggior parte della cavità del bulbo oculare, essendo compresa tra il cristallino e la retina. Il corpo v. (o in assoluto v.) è il più voluminoso [...] la forma del bulbo.
Nel feto il v. è attraversato da un’arteria (arteria ialoidea) che dalla papilla ottica giunge fino al cristallino; nell’adulto residua un canale apprezzabile solo istologicamente (canale ialoideo di Cloquet).
Le eventuali ...
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Matematica
In una circonferenza o un cerchio, la lunghezza di un segmento, o il segmento stesso, che partendo da un punto della circonferenza passa per il centro e termina nel punto opposto della stessa; [...] a un d. del disco apparente di un astro (in particolare, di un pianeta).
Fisica
In ottica, unità convenzionale per la misura dell’ingrandimento di uno strumento ottico; se uno strumento dà immagini ingrandite linearmente n volte, si dice che ha un ...
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BERTRANDI, Giovanni Ambrogio
Domenico Celestino
Nato a Torino il 17 ott. 1723 da Giuseppe, chirurgo flebotomo, frequentò le lezioni di fisica sperimentale che il padre Garo dei utinimi svolgeva all'università [...] venne nonunato ripetitore di anatornia.
Ispirandosi a uno studio di F. Caramelli, che aveva elaborato una nuova teoria sull'ottica, rimasta inedita, il B. fu autore di una dissertazione, letta pubblicamente nel 1745, al Collegio delle Provincie e ...
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Una delle tre meningi, quella interposta tra dura e pia madre; è formata di due foglietti esilissimi a struttura endoteliale, uno dei quali (foglietto parietale) aderisce alla dura madre, l’altro (foglietto [...] localizzata esclusivamente o prevalentemente all’a.; si parla di aracnoidite optochiasmatica quando la patologia è localizzata alla regione del chiasma ottico e caratterizzata da rapida diminuzione della vista, con emianopsia bitemporale e atrofia ...
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Naturalista e filosofo (Cosenza 1509 - ivi 1588). Figura di rilievo nel quadro del pensiero filosofico del suo tempo, T. elaborò un naturalismo ilozoistico (cioè una concezione della natura come un tutto [...] lo zio a insegnare a Venezia, si fermò all'università di Padova, dedicandosi principalmente a studi di matematica, ottica, filosofia. Dopo circa un decennio, lasciata Padova, si ritirò in solitudine in un convento benedettino, forse nella Grancia ...
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psicologia In psichiatria, r. psicomotorio, processo di cronica e grave inibizione dei sentimenti, dell’ideazione e dell’attività motoria, caratteristico della depressione profonda. tecnica L’atto del [...] in un reattore dall’istante della liberazione all’istante in cui esso diventa un neutrone termico.
Sfruttando le proprietà ottiche non lineari dei condensati di Bose-Einstein in gas ultrafreddi di atomi alcalini, è possibile ottenere un r. della ...
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Manufatto di legno, di ferro, di muratura o di cemento armato che serve per assicurare la continuità del corpo stradale o ferroviario nell’attraversamento di un corso d’acqua o di un avvallamento del terreno. [...] ripetitrici, intercalate fra tratta e tratta come i piloni di un ponte. Ciascun ripetitore, posto in condizioni di visibilità ottica con i ripetitori a esso contigui, riceve il segnale da una tratta e lo ritrasmette a quella successiva dopo opportuna ...
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Antropologia
Popolazioni marginali
Gruppi nomadi, prevalentemente di cacciatori e raccoglitori (pigmei, boscimani, aborigeni australiani), di esigua consistenza demografica, stanziati in territori isolati [...] , della formazione del prezzo nelle varie forme di mercato.
Fisica
In ottica, si dicono m. i raggi luminosi che, in relazione a un certo sistema ottico centrato, non si possono considerare come raggi parassiali (➔ parassiale).
Psichiatria
Neurosi ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1971-1980
1971-1980
1971
I problemi NP-completi. L'informatico americano Stephen Cook dà il primo esempio di problema algoritmico NP-completo. La classe NP [...] di spin isotopico I=0, numero quantico di spin J=1 e parità negativa.
La prima dimostrazione sperimentale della bistabilità ottica in materiali solidi. La notizia viene comunicata dagli stessi autori, S. McCall e T.N.C. Venkatesan, entrambi dei Bell ...
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Agnosia
Bruno Callieri
L'agnosia, termine che deriva dal greco ἀγνωσία (composto di ἀ- privativo e γνῶσις, "conoscenza") è un disturbo del riconoscimento degli oggetti, senza alterazione della coscienza, [...] . È la perdita della capacità di rappresentazione visiva dei rapporti spaziali.
d) Dislessia. Rientra forse fra le agnosie ottiche anche la dislessia, cioè la lettura ostacolata da una più o meno marcata possibilità di coordinamento spaziale dei dati ...
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ottica
òttica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. ottico; nel sign. 4, sull’esempio del fr. optique]. – 1. Parte della fisica che studia i fenomeni relativi alla propagazione della luce (nel vuoto e nei mezzi materiali) e gli effetti della...
ottico
òttico agg. e s. m. [dal gr. ὀπτικός, dalla radice ὀπ- «vedere»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che concerne la vista, l’occhio, la visione: sensazioni o.; nervi o., il secondo paio dei nervi cranici dei vertebrati, costituiti dai prolungamenti...