Scrittore tedesco (Dresda 1899 - Monaco di Baviera 1974). Subì l'ostracismo del regime nazista; dopo la guerra si trasferì da Berlino a Monaco, dove fondò la rivista per ragazzi Der Pinguin (1946) e collaborò [...] al cabaret "Die Schaubude"; negli anni 1952-62 fu presidente del Pen Club della Repubblica federale di Germania. Erede dell'illuminismo tedesco, come amava definirsi, usò la schermaglia dell'umorismo o ...
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Poeta (Milano 1886 - ivi 1939). Avvocato, collaborò ad alcuni giornali (tra cui L'Ambrosiano) e nel 1932 pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese, L'è el dì di mort, alegher!, poco notata anche [...] per l'ostracismo dato dal regime fascista (cui T. fu avverso) all'uso dei dialetti. La sua poesia, sul tronco della tradizione milanese (da Maggi a Porta), innesta spiriti e modi di tutt'altra origine, decadente (specie francese) ed espressionista, ...
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Scrittore e poeta cubano (Holguín 1943 - New York 1990). Favorevole in un primo momento alla rivoluzione comunista a Cuba, negli anni Sessanta si è schierato contro il regime di F. Castro, ravvisando in [...] esso aspetti di violenza e di ostracismo culturale. A causa della sua attività intellettuale e della sua aperta omosessualità, è stato perseguitato e ha visto censurati i suoi romanzi e poesie; solo l’opera Celestino antes del alba (1967) è stata ...
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Fante, John
Giovanna Ferrara
Scrittore italo-americano, nato a Denver (Colorado) l'8 aprile 1909 e morto a Woodland Hills (California) l'8 maggio 1983. Visse fino al 1930 a Boulder, dove studiò in un [...] liti fra i genitori, la condizione di figlio di immigrati italiani - fonte di sospetto se non di aperto ostracismo sociale -, l'alcolismo e il comportamento del padre lo segnarono in modo irreversibile, ma costituirono anche la fonte primaria ...
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Scrittore russo di origine abchasa (Suchumi 1929 - Peredelkino 2016). Esordì nel 1957 con la raccolta di versi Gornye tropy ("Viottoli montani"), cui seguirono Zelënyj dožd´ ("La pioggia verde", 1960), [...] iz Čegema (1972; trad. it. Sandro di Cegem, 1998) tracciò un ritratto ironico di Stalin. Quest'opera gli costò un lungo ostracismo da parte delle autorità, ma lo rese popolare in Russia. La sua prosa, per la maggior parte autobiografica, si distingue ...
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Scrittore indonesiano (Blora, Giava Centrale, 1925 - Giacarta 2006). Imprigionato durante la guerra e durante il regime di Sukarno, fu scrittore asciutto fino a sfiorare la crudezza e sempre aderente alla [...] per sostentare la famiglia. Dopo aver riacquistato la libertà, si confermò scrittore di valore nonostante il persistente ostracismo di cui fu oggetto in patria, con una tetralogia romanzesca ambientata in epoca coloniale (Bumi manusia, 1980 ...
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Scrittore polacco (Kielce 1919 - Napoli 2000). Autore il cui nome è stato per lungo tempo al libro Inny świat. Zapiski sowieckie (1953; trad. it. Un mondo a parte, 1958), nel quale svelò, tra i primi al [...] po sobie samym, 2000, trad. it. Breve racconto di me stesso, 2001), che lasciano affiorare l'amarezza di uno scrittore in esilio, condannato, fino alla fine degli anni Novanta, a un velato ostracismo intellettuale anche fuori della Polonia. ...
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SEIFERT, Jaroslav
Alena Wildova Tosi
(App. II, II, p. 805)
Poeta boemo, morto a Praga il 10 gennaio 1986. Nel 1984 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura.
Dopo il 1948 rinunciò al [...] nel proprio paese. Negli anni successivi all'intervento sovietico in Cecoslovacchia (1968) egli conobbe un nuovo periodo di ostracismo, rimanendo però sempre un autore molto letto e amato da un pubblico numeroso; tuttavia, mentre la sua opera ...
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VONNEGUT, Kurt Jr
Biancamaria Tedeschini Lalli
Scrittore americano, nato a Indianapolis, Ind., l'11 novembre 1922; vive oggi nel Massachusetts. Questo narratore "mezzo satirista mezzo profeta", vicino [...] la particolare filosofia narrativa di V., i suoi personaggi che avendo fatto esperienza di reclusione e ostracismo sociale, avendo assistito a scene di distruzione sopravvivono schizo-frenicamente respingendo "le illusioni funzionali e umanistiche ...
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FOSCARINI, Piero
Roberto Zago
Nacque a Venezia il 5 febbr. 1652 da Giannantonio di Pietro e da Cattaruzza Marcello di Melchiorre. La famiglia, del ramo alla Carità, dimorava a S. Agnese e - a differenza [...] incarichi, l'ultimo dei quali, nel 1712, per il Cattavèr fallì con uno strascico di polemiche per presunto ostracismo. Gli scarsi impegni politici avevano concesso al F. ampio spazio per dedicarsi alle attività intellettuali. Tuttavia, seguendo i ...
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ostracismo s. m. [dal gr. ὀστρακισμός, der. di ὀστρακίζω «infliggere l’ostracismo», da ὄστρα-κον: v. ostrakon]. – 1. Tipo di sanzione vigente nel 5° sec. a. C. ad Atene (quindi imitato da altre città greche, tra le quali Siracusa, dove prese...
-ostraci
-òstraci (o -òstrachi) [dal gr. ὄστρακον «guscio, conchiglia»]. – Secondo elemento compositivo di termini della nomenclatura zoologica relativa ad artropodi, spec. crostacei (concostraci, malacostraci), o anche a pesci fossili (eterostraci,...