I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] konto]), o come affricate postalveolari se seguiti da vocali anteriori (cena [ˈʧeːna], cela [ˈʧɛːla], giro [ˈʤiːro]) (➔ ortografia). Per rendere velari questi ultimi suoni in italiano, unico caso tra le lingue romanze, si fa uso del digramma ch e gh ...
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I nomi dei giorni della settimana sono: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica. I nomi dei giorni da lunedì a venerdì sono di genere maschile e, in quanto tronchi, invariabili. [...] delle date, si trovano scritti con l’iniziale maiuscola perché vengono assimilati ai nomi propri e per influsso dell’ortografia inglese. La maiuscola è del resto usata per contrassegnare date ed eventi particolari: il Martedì grasso, il Venerdì santo ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] di Lagash, almeno alcune delle forme verbali appaiono ordinate in base alla persona e al numero, ma l'ortografia ancora imperfetta di questo periodo remoto rende molto difficile interpretare con certezza le forme verbali elencate.
I primi paradigmi ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] ma i romani léttera e velòce. La trasmissione ebbe come seguito la pubblicazione del Prontuario di pronunzia e di ortografia, dove si proponeva una pronuncia basata sull’«asse Roma-Firenze» (Bertoni & Ugolini 1939), dando la priorità in caso ...
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Le affricate sono articolazioni consonantiche, sorde o sonore (➔ consonanti). Dal punto di vista fonetico, sono considerate come occlusive nelle quali il rilascio dell’occlusione sia particolarmente lento [...] davanti a i ed e si ha se è presente il grafema ‹h› (per es., chela ~ cela). La scarsa omogeneità nel sistema ortografico è dovuta al fatto che in latino le lettere C e G corrispondevano sempre a occlusive velari (per es., Cicero /ˈkikero/) e quando ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] rigore, sulla base di criteri scientifici, a una realtà fonetica (in questo senso, non è tale nemmeno l’ortografia dell’italiano).
Leggi fonetiche Secondo A. Schleicher e la scuola neogrammatica dell’ultimo Ottocento, i suoni di una lingua ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] consonante, o iniziale assoluta di frase fonetica; rafforzato (c. lunga con tensione dura), se divisa tra due sillabe. L’ortografia italiana distingue le c. di grado rafforzato scrivendole doppie; non distingue tra gli altri due gradi, tra i quali ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] elisione si intende la caduta di una vocale atona finale di una parola davanti alla vocale iniziale della parola seguente. Nell’ortografia dell’italiano, il segno grafico che indica la caduta della vocale è di norma l’➔apostrofo:
(1) una amica → un ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] [fː]orte, paltò [kː]aldo, comò [kː]aro.
Il raddoppiamento sintattico non viene di norma indicato dalla grafia italiana (➔ ortografia), tranne che nei casi di ➔ univerbazione, vale a dire quando le due parole sono scritte unite: ad es., cosiddetto ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] Peter & Maddieson, Ian (1996), The sounds of the world’s languages, Oxford, Blackwell.
Maraschio, Nicoletta (1993), Grafia e ortografia, in Storia della lingua italiana. I luoghi della codificazione, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino ...
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ortografia
ortografìa s. f. [dal gr. ὀρϑογραϕία, comp. di οῤϑός «retto, corretto», e -γραϕία «-grafia»]. – 1. In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua...
ortografico1
ortogràfico1 agg. [der. di ortografia] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’ortografia, il modo corretto di scrivere: segni o.; errori o.; il sistema o. di una lingua; proposte per una riforma ortografica. ◆ Avv. ortograficaménte, per...