BONICELLI, Michelangelo
Gino Benzoni
Nato nel 1569, entrò nell'Ordine dei minori osservanti. Era "lettore di theologia" nel convento di S. Francesco della Vigna a Venezia, quando la contesa dell'interdetto [...] sproporzionata rispetto alla sua modesta personalità. Fu uno dei "teologi" della Repubblica col compito di sostenere la perfetta ortodossia degli atti di questa, per quanto condannati da Roma - e, come tale, sottoscrisse il Protesto del doge del ...
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Ecclesiastico (Venezia 1500 circa - ivi 1593), figlio di Girolamo e di Elena Priuli; con l'appoggio dello zio, il cardinale Domenico, ebbe il vescovado di Ceneda (1520) e poi il patriarcato di Aquileia, [...] nel 1545. Sospetto all'Inquisizione di esser favorevole alla Riforma, non poté mai ottenere la nomina a cardinale, pur avendo più volte cercato di dare ampie prove della sua ortodossia. Fu l'ultimo dei Grimani ad avere il patriarcato di Aquileia. ...
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Nome di varî santi, tra i quali: 1. Vescovo di Lione dal 552 (fr. Nizier; n. 513 - m. 573), prozio di Gregorio di Tours, che ne scrisse la Vita. Festa, il 2 aprile. 2. Vescovo di Treviri (m. Treviri 566), [...] I e Clotario I; da quest'ultimo fu esiliato (560), ma ritornò sotto Sigeverto di Metz. Tenace difensore dell'ortodossia (anche contro l'imperatore Giustiniano) contro eutichiani e ariani, partecipò a varî concilî; gli scritti già a lui attribuiti ...
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Teologo pietista (Gardelegen, Altmark, 1670 - Halle 1744). Studiò dal 1689 a Lipsia, e qui per raccomandazione di A. H. Francke divenne istitutore della casa di Ch. Thomasius. Seguì poi A. H. Francke a [...] di teologia dell'univ. di Halle, si mostrò subito il più intemperante e irriducibile avversario dell'ortodossia luterana (Antibarbarus orthodoxiae dogmatico-hermeneuticus, 1709-11). Contro C. Wolff diresse, prendendo pretesto dall'esaltazione che ...
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Monaco bretone (n. in Inghilterra 354 circa - m. forse presso Alessandria 427 circa); fu sullo scorcio del sec. 4º (forse attorno al 384) a Roma, che abbandonò (410: sacco di Alarico) con il monaco e discepolo [...] dottrina fu condannata da un concilio a Cartagine (411). Emigrati in Oriente, riuscirono dapprima a ottenere un attestato di ortodossia (sinodo di Diospoli, 415) poi, specialmente per l'opposizione di s. Girolamo, P. scomparve dalla lotta. Dei suoi ...
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Teologo e scrittore cristiano (Antiochia 330 circa - Tarso 392); nel 360 fondò ad Antiochia un asceterio che ebbe tra gli adepti s. Giovanni Crisostomo e Teodoro di Mopsuestia. Seguace di Melezio, sotto [...] Tarso (378), fu da Teodosio, ratificando le decisioni del II concilio ecumenico (Costantinopolitano I del 381), proclamato modello dell'ortodossia per la diocesi di Oriente. Scrisse moltissimo, e la sua influenza fu assai vasta; ma dopo la morte le ...
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GREGORIO Nazianzeno, Santo
G. Galavaris
Predicatore, patriarca di Costantinopoli e Dottore della Chiesa, detto il Teologo, nato intorno al 330 ad Arianzo (presso Nazianzo in Cappadocia), dove morì nel [...] del sec. 11° (Athos, Dionisio, 587, c. 143r; Οἱ θησαυϱοί τοῦ ῾Αγίου ῎ΟϱουϚ, 1973, fig. 258), nel lezionario siriaco del vescovato siro-ortodosso di Midyat, in Turchia, del 1226 (c. 33r; Leroy, 1964, I, p. 323; II, tav. 107, 3), e, insieme ad altri ...
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DE STEFANO, Antonino
Antonio Pivato
Nacque a Vita (Trapani) il 4 ag. 1880da Giuseppe e da Giuseppa Perricone. Unico maschio di quattro figli, all'età di nove anni fu inviato nel seminario di Monreale [...] nel seminario Pio romano, allora famoso sia per il rigore della disciplina di stampo gesuitico sia per la severa ortodossia di stretta osservanza tradizionalista e neotomista, per compiervi il corso liceale e quello teologico.
A Roma ebbe come ...
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Di nobile famiglia (Roma 540 circa - ivi 604), nella sua giovinezza ebbe preparazione culturale, relativamente ai suoi tempi, assai buona, arricchita in seguito da studî biblici e patristici molto vasti, [...] in mani non del tutto degne. Fondamentale poi fu la sua opera nella vita della Chiesa. Fermissimo nella difesa dell'ortodossia e della dignità della Chiesa romana, si batté per eliminare lo scisma dei Tre capitoli in Istria e per contestare al ...
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Mistico musulmano egiziano (Il Cairo 1181 - ivi 1235). Autore di un diwān, di cui la parte più interessante è un poemetto rimante in ta (lettera araba) e detto per questo la "Tāiyya maggiore", at-Tā'iyya [...] di I. F., nonostante alcune espressioni di apparenza panteistica dovute all'entusiasmo poetico, non oltrepassano i limiti dell'ortodossia, e gli elementi neoplatonici in lui ricorrenti sono quelli di cui tutto l'islamismo del suo tempo era impregnato ...
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ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia)....
ortodosso
ortodòsso agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo orthodoxus, gr. ορϑόδοξος, comp. di ὀρϑός «retto, corretto» e δόξα «opinione»]. – 1. a. In senso generico, che accetta integralmente le dottrine religiose affermate come vere da una...