di Giuseppe Alberigo
Il contesto mondiale nel quale operano le C. c. appare all'inizio del nuovo millennio profondamente mutato. La modificazione politico-ideologica più vistosa riguarda la caduta del [...] codici a barre per le merci dapprima in Ucraina e poi in Unione Sovietica è emblematica delle difficoltà che la Chiesa ortodossa affronta nel rapporto con la società moderna. Nei codici binari a barre che i due Stati hanno voluto adottare, secondo ...
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sciiti Minoranze islamiche (dall’arabo shī‛at ‛Alī, «la fazione di ‛Alī»). La loro origine risale alla morte del Profeta (632). Sono divisi in tre grandi nuclei: zaiditi, che rappresentano l’indirizzo [...] ; imamiti o duodecimani, s. moderati, i più numerosi e politicamente importanti; ismailiti o batiniti, i più lontani dall’ortodossia. Tratto comune a tutti è il ritenere che ‛Alī, cugino e genero di Maometto, fosse stato esplicitamente designato a ...
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Filosofo e teologo protestante (Anklam 1667 - Gotha 1729), prof. di filosofia a Wittenberg (1687), poi a Halle (1693), di teologia a Jena (1705), tenne una posizione eclettica, intermedia tra il pietismo [...] e l'ortodossia luterana; tra i teologi del suo tempo fu il più aperto verso le tendenze razionalistiche. ...
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Vescovo di Copenaghen (dal 1537) e scrittore (Ribe 1503 - Copenaghen 1560), prof. di teologia. Il suo Visitatsbog ("Libro delle visite pastorali", pubbl. 1866) è di notevole interesse documentario, pur [...] nell'ambito della nuova ortodossia, e spicca per il tono schietto e umano col quale P., primo vescovo luterano dello Sjaelland, racconta le esperienze delle sue visite pastorali. ...
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semiarianesimo Forma di arianesimo moderato che, per definire i rapporti tra Padre e Figlio nella Trinità, usava il termine ὁμοιούσιος («simile in essenza») in luogo di ὁμοούσιος («consustanziale»), proposto [...] da s. Atanasio e accettato dall’ortodossia cattolica. La formula semiariana fu proposta da Basilio d’Ancira (nel Concilio di Ancira, 358) e ricevette l’appoggio dell’imperatore Costanzo. ...
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Teologo e umanista (Montalto Uffugo, Cosenza, 1565 circa - ivi 1616), carmelitano. Professore a Napoli e a Messina, provinciale (1608-12), fu uno dei primi a dichiararsi in favore del sistema copernicano [...] sostenendone la conformità all'ortodossia, nell'Epistola ad Sebastianum Fantonium (Lettera sopra l'opinione de' Pittagorici e del Copernico, 1615), che fu condannata con gli scritti di Galileo (1616) e poi ristampata in latino con le opere di questi. ...
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ta’wīl In arabo «interpretazione»; in particolare, la spiegazione allegorica del Corano. Come sistema interpretativo teologico, in origine simile al Tafsī’r (➔) è stato spesso utilizzato da Sciiti, Batiniti, [...] Drusi, Nuṣairi ecc., per giustificare posizioni considerate fuori dell’ortodossia. ...
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Appartenente alla potente famiglia aristocratica degli Anici, nacque con ogni probabilità a Roma, nella prima metà del sec. V, da Felice, il presbitero che per incarico del papa Leone I Magno aveva sovrinteso [...] fino alla fine del pontificato di F. III.
F. III si mantenne fedele alla linea di ferma intransigenza nella difesa dell'ortodossia anche nell'ultimo periodo del suo pontificato, quando il governo di Ravenna e lo stesso Senato di Roma, prima, e le ...
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Ecclesiastico (Auxerre 378 circa - Ravenna 448). Vescovo di Auxerre (418), favorì l'ascetismo e difese la popolazione (per ottenere il perdono di Valentiniano dopo una sollevazione si recò a Ravenna); [...] si adoperò anche per il mantenimento dell'ortodossia in Inghilterra (vi combatté il pelagianesimo in due viaggi, tra il 429 e il 431 e dopo il 444); istruì nella fede s. Patrizio prima che andasse missionario in Irlanda. È molto venerato in Francia ( ...
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CLEMENTE VIII, papa
Agostino Borromeo
Ippolito Aldobrandini nacque a Fano (provincia di Pesaro e Urbino) il 24febbraio del 1536 da Silvestro e Lisa Deti. Il padre, noto giureconsulto fiorentino costretto [...] Enrico IV, il quale si vide rifiutare la conferma di alcune nomine, non solo nel caso già ricordato del Benoist, della cui ortodossia C. VIII aveva motivo di dubitare, ma anche in quelli in cui il candidato non aveva i requisiti richiesti, come si ...
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ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia)....
ortodosso
ortodòsso agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo orthodoxus, gr. ορϑόδοξος, comp. di ὀρϑός «retto, corretto» e δόξα «opinione»]. – 1. a. In senso generico, che accetta integralmente le dottrine religiose affermate come vere da una...