VERLAINE, Paul
Sergio Solmi
Poeta francese, nato a Metz il 30 marzo 1844, morto a Parigi il 7 gennaio 1896. Nel 1851 entrò in collegio a Parigi, compiendo gli studî al liceo Bonaparte. La vocazione [...] per gli stessi "parnassiani" amici di gioventù. Né al secondo libro aveva giovato l'etichetta cattolica: gli spiriti ortodossi guardarono infatti sempre con un certo sospetto al "fauno convertito". Il primo vero successo di V. è Parallèlement ...
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Componimento poetico-musicale, cantato da coro e spesso accompagnato da strumenti. Caratterizzato da una struttura strofica, l’i., già nella musica greca e poi nel canto liturgico cristiano, era destinato [...] Ippolito; i. scrissero Basilide, Valentino e Bardesane, con i quali ha inizio l’innografia siriaca. Ma se ne trovano anche in ambienti ortodossi. A un periodo compreso tra la fine del 4° sec. e gli inizi del 5° si può far risalire la compilazione di ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] dell'Essai sur les møurs: i tempi incalzano, la cacciata dei gesuiti dalla Francia, dalla Spagna e Portogallo ha privato l'ortodossia del suo più valido baluardo: V. non vi parla più da sbandato oppositore, ma da capopartito e da membro militante ...
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CORTESE, Giulio
Ninni Pennisi
Nacque a Modena (ma Chioccarelli propende per una origine napoletana) attorno al 1530, da nobile famiglia. Sacerdote (secondo il Regio, invece, "cavaliere napoletano"), [...] non è accertato il coinvolgimento diretto del C. in disegni di sovversione politica. Certamente fu sempre ligio all'ortodossia religiosa. La stessa filosofia telesiana, che aveva costituito l'orientamento teorico centrale della sua opera, viene poi ...
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ANTONIANO, Silvio
Paolo Prodi
Nacque a Roma il 31 dic. 1540 da Matteo, agiato mercante di pannilani originario di Castello in provincia di Chieti, e da Pace Colella, romana. Sin dalla più tenera infanzia [...] dire l'A. - dovevano distinguersi da quelle dei principi secolari. Nella solenne cerimonia per l'atto di unione dei Ruteni ortodossi alla Chiesa cattolica, il 23 dic. 1595, per incarico del papa l'A. tenne il discorso ufficiale di saluto. Clemente ...
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GIANNELLI, Basilio
Cinzia Cassani
Nacque il 1° febbr. 1662 a Vitulano, nei pressi di Benevento, nel Principato Ulteriore, da Domenico e Isabella Di Barto.
Compì i primi studi nel paese natio, ricevendovi [...] come F. D'Andrea, e che fu visto come la dura reazione del potere ecclesiastico e dei circoli nobiliari più ortodossi al movimento rinnovatore e alla sua capacità di collegarsi con le strutture del governo vicereale. Le dottrine che si intendeva ...
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BELLI (Bello, Del Bello), Giulio
Irena Mamczarz
Nacque intorno al 1570 a Capodistria, da antica famiglia, onorata per incarichi pubblici e distinta da una notevole vocazione letteraria. Negli anni compresi [...] soggiorno in Polonia inizia la ricca attività del B., non priva di una certa autonomia rispetto alle teorie ortodosse della Controriforma. Essa appare evidente già nelle prime pagine dell'Hermes politicus sive de peregrinatoria prudentia libri tres ...
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DARA, Gabriele
Rosa Maria Monastra
Nacque a Palazzo Adriano (Palermo) l'8 genn. 1826, da Andrea di famiglia arbëréshe, da tempo dedita al culto e all'esplorazione delle patrie memorie.
Compì gli studi [...] Albanesi - è quello di propagandare, contro i Turchi oppressori, un blocco nazionale di "Cristiani e Maomettani, Cattolici ed Ortodossi" e una solidarietà etnica tra "quanti abitano dal piede del Montenegro e dalle vette della Mirditia e di Chimara ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] %); il rimanente 10% è formato da cristiani, in maggioranza copti, per il resto cattolici di vari riti e greco-ortodossi. Esistono varie minoranze etnico-culturali: alcune di esse si distinguono anche per la conservazione delle proprie lingue, come i ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] fido fu seguito da una lunga polemica, trattandosi di una ‘tragicommedia’ accettata dagli innovatori ma non dai letterati ortodossi, in quanto genere non canonizzato né previsto dagli antichi.
Il 17° sec. polemizzò contro le regole astrattamente ...
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ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia)....
ortodosso
ortodòsso agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo orthodoxus, gr. ορϑόδοξος, comp. di ὀρϑός «retto, corretto» e δόξα «opinione»]. – 1. a. In senso generico, che accetta integralmente le dottrine religiose affermate come vere da una...