Primo metropolita dei Romeni ortodossi della Transilvania (Miskolc 1809 - Sibiu 1873). Nel 1846 l'imperatore d'Austria lo nominò vicario generale della chiesa ortodossa romena transilvana, lo confermò [...] vescovo nel 1848 e metropolita nel 1864. Nel maggio del 1848 presiedette, assieme al vescovo romeno greco-cattolico transilvano I. Lemeni, alla grande adunata del popolo romeno a Blaj per le rivendicazioni ...
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Comico e attore britannico (n. Londra 1971). Figlio di ebrei ortodossi, conseguita la laurea in Storia ha iniziato a farsi conoscere come comico esibendosi in diversi locali londinesi; ha raggiunto la [...] notorietà nel 1998, partecipando al programma televisivo The 11 O’Clock Show. Qui ha presentato per la prima volta il personaggio di Ali G, parodia dei rapper statunitensi; in seguito ha impersonato il ...
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Scrittore ebreo (n. Béziers 1270 circa - m. 1340); nella lotta tra i filosofi e gli ortodossi, che reputavano la filosofia di pregiudizio alla fede, fu per i filosofi; sua opera principale è l'Esame del [...] mondo, tradotta in latino e in alcune lingue moderne ...
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Teologo russo (n. 1852 - m. 1904), insegnò all'accademia ecclesiastica di Pietroburgo e si dedicò in partic. alla riunificazione dei russo-ortodossi con nestoriani, vecchi cattolici e anglicani. Studioso [...] delle Sacre Scritture, divulgò in Russia i risultati degli studî compiuti all'estero pubblicando due Manuali di storia biblica per il Vecchio e il Nuovo Testamento (1888-89) ...
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Patriarca di Mosca (Toropec 1865 - Mosca 1925); vescovo di Lublino (1897), poi (1898-1907) delle Aleutine, e come tale a capo degli ortodossi degli USA, di Jaroslavl´, di Vilna, fu quindi eletto (1917) [...] arcivescovo di Mosca e di Kolomna. Il Concilio panrusso (1917), in piena rivoluzione bolscevica, nel ricostituire il patriarcato, lo elevò alla carica di patriarca di Mosca e di tutta la Russia. In tale ...
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'A'isha
‛A’isha
Terza moglie di Maometto e sua prediletta (n. ca. 614-m. Medina 678). Figlia di Abu Bakr, primo dei califfi ortodossi, andò in sposa a Maometto a soli sei anni e, dopo la morte di lui, [...] prese parte agli eventi drammatici della sua successione. Contraria sia al terzo califfo ortodosso, ‛Uthman, sia al suo successore ‛Ali, si unì ai due nemici di questo, Talha e al-Zubair, e guidò da Bassora l’opposizione. Sconfitta con loro nel 656, ...
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Filosofo indiano (sec. 9º d. C.); in varie opere espose i diversi indirizzi seguiti dalla ricerca filosofica in India. L'illustrazione che egli dà dei sei sistemi cosiddetti ortodossi è quanto mai preziosa [...] per dottrina e obiettività ...
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Yazid ibn Mu'awiya
Yazid ibn Mu’awiya
(o Yazid I) Secondo califfo degli Omayyadi (7° sec.). Fu posto al comando dell’impero dal padre, suscitando le critiche degli ortodossi. Sotto il suo regno, il [...] pretendente ‛Abd Allah ibn al-Zubayr si ribellò alla Mecca, mentre le province orientali furono agitate dalla cd. fitna, la ribellione dei sostenitori dei due figli di ‛Ali ibn Abi Talib, al-Hasan e Husain. ...
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Tradizionista musulmano, nato in Persia (818 d. C.) ma vissuto nell'Iraq, dove morì nell'889. La sua opera più famosa è una collezione di tradizioni canoniche (ḥadīth) intitolata as-Sunan ("Le consuetudini [...] [del Profeta]") e considerata dai musulmani ortodossi come uno dei "sei libri" canonici. ...
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ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia)....
ortodosso
ortodòsso agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo orthodoxus, gr. ορϑόδοξος, comp. di ὀρϑός «retto, corretto» e δόξα «opinione»]. – 1. a. In senso generico, che accetta integralmente le dottrine religiose affermate come vere da una...