Figlio maggiore di Dioniso II tiranno di Siracusa; lasciato dal padre alla difesa d'Ortigia (356 a. C.), fu costretto da Dione ad allontanarsene. Ma più tardi riuscì a tornare assieme al padre a Siracusa [...] (346) ...
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Siracusano (sec. 3º a. C.); s'impadronì (279) di Siracusa spodestando il tiranno Iceta. Assalito dai partigiani di Sosistrato, fu costretto a ritirarsi nell'isoletta di Ortigia; Pirro, chiamato come arbitro, [...] riappacificò i due, ma nuovi tumulti lo indussero poco dopo a far mettere a morte Tenone ...
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Figlio (sec. 5º a. C.) ultimogenito di Dinomene; preso il potere (466) si rese inviso ai Siracusani finché questi insorsero (465) e, alleatisi con Geloi, Agrigentini, Imeresi e Siculi, lo assediarono in [...] Ortigia. T. allora si arrese ritirandosi come privato a Locri, e ponendo così fine alla tirannide dei Dinomenidi. ...
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Primogenito di Dionisio I (4º sec. a. C.); succeduto al padre nel 367, concluse prontamente la pace coi Cartaginesi sulla base dello statu quo e si propose, consigliato da Dione, di attuare un programma [...] , occupò Siracusa: lo storico Filisto, ammiraglio di D., battuto per mare si uccise, e poco dopo capitolò la stessa cittadella di Ortigia. D. si trattenne allora in Italia sino a che (347-46) riuscì a occupare nuovamente Siracusa: bloccato poi in ...
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Nobile siracusano (410-354 a. C.); collaboratore di Dionisio I, fu alla sua morte consigliere del figlio di lui Dionisio II. Imbevuto di idee platoniche e desiderando che anche il tiranno ne subisse l'influsso, [...] con le armi in pugno (357) occupando Siracusa nell'assenza del tiranno: la guarnigione che Dionisio II aveva lasciato nell'isola di Ortigia capitolò anch'essa due anni dopo. Il potere di D. fu però effimero: gli intrighi dei fautori di Dionisio, l ...
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Uomo politico e generale corinzio (400 circa - 336 a. C.). Stratega di Siracusa, molti anni dopo aver liberato la città (365) dalla tirannide, comandò una spedizione (345) per aiutare i democratici di [...] una spedizione, Iceta, signore di Leontini, si accordò con essi, e s'impadronì di Siracusa, tranne che dell'isola di Ortigia dove si sosteneva ancora Dionisio. Ma T., presso Adrano, sbaragliò Iceta pur superiore di forze; dopo poco si arrese Dionisio ...
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Dionìsio (o Dionigi) I il Vecchio tiranno di Siracusa. - Tentò di unire tutti i Greci d'occidente a difesa della propria civiltà contro l'elemento "barbaro" (Cartaginesi, Italici, Etruschi); ma, basando [...] i beni dei suoi avversarî a favore di amici e schiavi liberati e costruendosi una fortezza in Ortigia. Cominciò poi l'espansione militare, caratterizzata dalla imposizione di colonie militari siracusane nei territorî conquistati: occupò in ...
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MANIACE (Maniakes), Giorgio (Georgios)
Francesca Luzzati Laganà
Figlio di Goudelios, di discussa discendenza nobiliare microasiatica - ovvero homo novus, secondo un'altra interpretazione - nacque presumibilmente [...] suoi abitanti, il corpo della martire s. Lucia; se ne appropriò e lo inviò a Costantinopoli. Restaurò, sulla punta di Ortigia, un castello, che, completamente riedificato da Federico II, reca a tutt'oggi il nome di castello Maniace.
Nonostante il suo ...
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GIARACÀ, Emanuele
Francesca Maria Lo Faro
Nacque a Siracusa il 22 ag. 1825 da Angelo e da Nunzia Chindemi. Il padre, capitano di marina, morì prematuramente lasciando la famiglia in condizioni finanziarie [...] , Luigi ed Enrico (che ereditarono dal padre l'amore per gli studi classici e letterari), il G. spirò nella sua casa di Ortigia il 5 genn. 1881.
Siracusa proclamò il lutto cittadino e il poeta M. Rapisardi, che lo aveva conosciuto, lo definì "artista ...
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