Tipo di monumento preistorico diffuso in Sardegna (dove se ne trovano 7000 circa, più o meno perfettamente conservati) a partire da poco prima della metà del 2° millennio a.C. È generalmente a torre tronco-conica [...] sia sulla fascia costiera sia all’interno dell’isola, specie sugli altipiani. Si hanno tipi semplici, a torre isolata indigeni dell’isola, per i quali l’ipotesi di un’origine iberica trova parziale conferma in indizi di natura archeologica e in ...
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Veleno usato dagli indigeni dell’alta Amazzonia e dell’Orinoco per avvelenare frecce e dardi per cerbottana. È ricavato da varie specie di piante delle famiglie Loganiacee e Menispermacee pestandone la [...] per il trattamento sintomatico degli spasmi muscolari di qualsiasi origine. I composti del c. sono stati usati in anestesiologia placche muscolari), per produrre completo rilassamento muscolare specie in chirurgia addominale e toracica. Al loro ...
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Genere di Enterobatteriacee: comprende forme a bastoncino corto, gram-negative, che fermentano glucosio e lattosio, diffuse particolarmente nell’intestino degli animali. Specie tipica è E. coli, agente [...] derivati, sono stati identificati come veicoli anche il sidro e perfino alcuni germogli. Come per la maggior parte delle tossinfezioni di origine alimentare, si può anche verificare il contagio interumano, specialmente per via sessuale e oro-fecale. ...
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Schistosomatidi Famiglia di Platelminti Trematodi Digenei con 10 generi cosmopoliti che, parassiti dei vasi sanguigni di Uccelli e Mammiferi, determinano gravi forme morbose (schistosomiasi). Il genere [...] la femmina.
Interessano la patologia umana 3 specie di schistosomi, che si localizzano elettivamente in corrispondenza Bulinus) e si trasforma in sporocisti. Questa per gemmazione dà origine alle sporocisti di II ordine, dalle quali si formano le ...
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Famiglia di piante inclusa nell’ordine Malpighiali dalla moderna sistematica cladistica. Il monofiletismo delle E. si basa esclusivamente sull’analisi morfologica: frequente presenza di latice in tubi [...] estremamente varie e alcuni autori sostengono l’origine polifiletica della famiglia, suggerendone una suddivisione in Euforbia Nome comune del genere Euphorbia delle E., vi appartengono 1600 specie, sparse in tutto il mondo, di erbe o piante legnose, ...
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Albero (Pyrus communis), della famiglia Rosacee Pomoidee, coltivato per il suo frutto (pera; v. tabb. a, b, c). È un albero alto fino a 12 m, con foglie ovate alternate, provvisto di rami specializzati [...] spinosa, Pyrus pyraster; da queste probabilmente ha avuto origine il p. coltivato; nell’Asia occidentale si trovano varie altre specie, e da queste per ibridazione con le specie suddette sono derivate numerose varietà coltivate; come capostipite ...
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Mazzo di penne usate come ornamento negli elmi dei guerrieri antichi, nel cappello di divise militari, in cappelli e acconciature femminili; in senso figurato, oggetto o formazione che nell’aspetto ricorda [...] e romana); poi si ottenne il p. mediante una specie di nicchia aperta nella calotta della cupola e impostata sui alla fine del secolo uomini e donne portavano i berretti piumati d’origine spagnola. Alla fine del 18° sec. la pettinatura fu sormontata ...
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botanica Organo di attacco o di sostegno delle piante Angiosperme rampicanti non volubili (detto anche viticcio; v. fig.). I c. derivano da metamorfosi ( cirrazioni) del caule (vite), delle foglie (Fabacee), [...] e 11.000 m, possono trasformarsi in cirrostrati, o abbassarsi dando origine ad altostrati.
Il cirrostrato è una nube di colore bianchiccio che in branchie arborescenti o assumere, come accade nelle specie natanti, la forma di membrane foliacee o, ...
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Scrittore e divulgatore scientifico statunitense (n. Cincinnati 1948). Collaboratore del periodico Outside, inviato di National Geographic e autore di saggi naturalistici che indagano aspetti quali la [...] genesi e dell’andamento di pandemie quali Ebola e SARS, all’origine delle quali vi sarebbe l'impatto devastante delle azioni umane sugli ecosistemi, responsabile del salto di specie (spillover) attraverso cui un agente patogeno si trasferisce da una ...
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(arabo Ṭabariyya, ebr. Tevarya) Cittadina di Israele (39.700 ab. nel 2008), nel distretto Settentrionale, quasi al centro della sponda occidentale del lago omonimo. La città antica si stendeva a S dell’attuale, [...] tortuose. La parte nuova si è formata fuori delle mura, specie lungo la via che conduce a Nazareth e lungo le rive sono situate Cafarnao, Magdala, Betsaida, Tiberiade. Il nome Gennesaret indicava in origine un centro della tribù ebraica di Neftali. ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel secol tetro e in questo aer nefando, L’alta...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...