Teologo (Ackow 1585 - Lovanio 1638), da cui prende nome il giansenismo. Studiò a Utrecht e Lovanio, dove erano ancora vivaci le controversie suscitate da M. Baio, e subì l'influsso di Giacomo Janson (Iansonius), [...] dell'autorità dei vescovi contro quella degli ordini religiosi (specie la Compagnia di Gesù) e la restaurazione, in teologia della libertà. Scritto fortunatissimo, l'Augustinus fu all'origine di una secolare polemica sulla grazia e la predestinazione ...
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(gr. ᾿Αμαζόνες) Nella mitologia greca, nome delle abitanti di uno Stato nella regione del fiume Termodonte, sulla costa meridionale del Mar Nero, governato da una regina e da cui gli uomini erano esclusi [...] ridotti in schiavitù, usati solo per la conservazione della specie e resi inabili all’uso delle armi. Questo era di donne scite separatesi dal loro popolo) e la patria di origine (Tracia, Libia). Nel culto sono collegate con Ares e con Artemide ...
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streptococco Genere (Streptococcus) di Batteri della famiglia Streptococcacee, gram-positivi, di forma sferoidale od ovoidale, disposti in corte o lunghe catenelle, oppure in coppia, normalmente immobili; [...] patogena. In coltura su terreni a base di agar e sangue alcune specie di s. risultano dotate di potere emolitico (s. β-emolitici di s. nel circolo ematico. Streptochinasi Proteina di origine batterica (peso molecolare 46.000), identificata per la ...
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Sostanza proteica , identificata nel 1957 da A. Isaacs e J. Lindemann, capace di interferire con lo sviluppo dei virus, inibendone la moltiplicazione nell’interno della cellula. È prodotta dalle cellule [...] in base a diversi caratteri. La prima distinzione si fonda sull’origine: α-i. (di provenienza leucocitaria), β-i. (da rinvengono quindi a più alto peso molecolare. Tutti sono specie-specifici e necessitano di recettori che hanno varia distribuzione ...
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Deviazione morfologica di sviluppo provocata nelle piante da organismi estranei, quali batteri ( batteriocecidio), invertebrati ( zoocecidio o galla), funghi ( micocecidio) o altri vegetali ( fitocecidio). [...] ’agente dell’erinosi sulle foglie della vite) e molte specie d’Insetti appartenenti a diversi ordini, in particolare ai foglie di quercia. Nei Cinipidi si osservano generazioni eterogoniche cicliche che possono dare origine a forme diverse di galle. ...
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Strumento musicale a fiato a canna cilindrica, in legno o in metallo, su cui sono praticati dei fori. Le note si ottengono con il frazionamento della colonna d’aria mediante l’apertura o chiusura dei fori.
Fu [...] culti misterici italici, ellenistici e romani. Nel Medioevo compaiono in due specie: f. diritti (o dolci, o a becco, o d’ e il flautino (➔ ottavino). F. di Pan Strumento d’antica origine, costituito da una serie (o due serie accoppiate) di canne ...
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Poeta (Milano 1886 - ivi 1939). Avvocato, collaborò ad alcuni giornali (tra cui L'Ambrosiano) e nel 1932 pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese, L'è el dì di mort, alegher!, poco notata anche [...] sua poesia, sul tronco della tradizione milanese (da Maggi a Porta), innesta spiriti e modi di tutt'altra origine, decadente (specie francese) ed espressionista, portando ogni elemento di psicologia popolare, di cronaca o colore locale a lievitare in ...
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Botanico italiano (Chiavari 1833 - Napoli 1905); prof. di botanica nelle univ. di Genova, Bologna e Napoli. Socio nazionale dei Lincei (1900). Il suo primo scritto sulla fecondazione delle Asclepiadee [...] criterio polifiletico, la dottrina della variabilità ed evoluzione della specie di Darwin, del quale fu interlocutore e critico; l'evoluzionismo di tipo haeckeliano, perché, quale causa dell'origine della vita, non ammetteva il caso ma un principio ...
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Scrittore italiano (Napoli 1861- Catania 1927). Siciliano d'origine, visse per alcuni anni (intorno al 1890) a Milano, dove esercitò la critica letteraria sul Corriere della sera; poi tornò in Sicilia. [...] quadro della decadenza di una famiglia siciliana d'origine spagnola, gli Uzeda, riuscì spesso a trovare un racconto; L'imperio, post. 1928, e varî studî di psicologia, specie amorosa (La morte dell'amore, 1892; Una pagina della storia dell'amore ...
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Naturalista (Revò, Trento, 1835 - Padova 1900). Compiuti gli studî universitarî a Vienna, proseguì le sue ricerche ittiologiche a Genova. Fu prof. di storia naturale a Modena (1862), quindi (dal 1869) [...] di antropologia, di paleontologia, soprattutto nel tentativo di definire la genealogia dell'uomo e la classificazione della specie umana (è del 1866 il suo Origine dell'uomo, in cui ipotizza un prototipo comune per l'uomo e per la scimmia), e, infine ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel secol tetro e in questo aer nefando, L’alta...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...