Forma esteriore degli oggetti corporei in quanto viene percepita attraverso il senso della vista; rappresentazione con mezzi tecnici o artistici della forma esteriore di cosa reale o fittizia.
Diritto
Diritto [...] un modello per la descrizione dei fenomeni all’origine della degradazione, quali sfocatura, movimento relativo tra imperiale vi siano testimonianze in contrario (per es. le catacombe ebraiche di Roma).
Nel cristianesimo, invece, la storia del culto ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale [...] grandi religioni monoteistiche, patriarca della Bibbia. Ivri è un appellativo di origine incerta, ma che probabilmente va ricondotto al significato della parola ever, che in ebraico indica "altra parte", "sponda opposta" (del Giordano o dell'Eufrate ...
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Filosofia
Il concetto filosofico di c. è essenzialmente caratterizzato dalla nota dell’assoluta novità che quanto si presenta come ‘creato’ manifesta rispetto alla situazione in cui esso ancora non sussisteva. [...] della c. del mondo, che a esso veniva dalla tradizione ebraica: la c. appariva quale massima enunciazione dell’idea dell’infinita è la concezione filosofica o religiosa che attribuisce l’origine del mondo a un libero atto creativo compiuto da Dio ...
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Nella religione, la v. ecclesiastica, come distintivo permanente e non soltanto liturgico della professione sacerdotale, si trova nelle religioni cosiddette primitive e in quelle misteriche, non in quelle [...] definiti e determinati nei libri rituali (v. fig.). Traggono origine dall’abbigliamento profano del mondo greco-romano dell’età imperiale, con qualche influsso della tradizione ebraica dovuto alla lettura rituale delle sacre scritture. Nella storia ...
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Eretico (n. Sinope 85 d. C. circa - m. 160 circa). Di agiata condizione, si trasferì a Roma; quando espose le sue tesi sulla totale inconciliabilità tra Nuovo e Vecchio Testamento fu subito scomunicato. [...] il Vecchio Testamento: mentre quest'ultimo ci racconta dalle origini del mondo una serie di vicende crudeli e talvolta . non era nato da donna, non era posto sotto la legge ebraica, né aveva mai avuto corpo materiale, ma un corpo apparente, come ...
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Poeta e romanziere australiano (n. Brisbane 1934). Sia nelle liriche che nei romanzi ricorrono alcuni temi tipici della sua produzione: la fanciullezza in Australia, la peculiarità del Paese, l'attrazione [...] di ascendenza libanese cristiana e da madre inglese di ascendenza ebraica, ha compiuto i primi studi a Brisbane e frequentato la ormai privo di identità, viene respinto dalla comunità d'origine quando, da adulto, vi ritorna; Conversations at Curlow ...
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(arabo Ṭabariyya, ebr. Tevarya) Cittadina di Israele (39.700 ab. nel 2008), nel distretto Settentrionale, quasi al centro della sponda occidentale del lago omonimo. La città antica si stendeva a S dell’attuale, [...] ; a pelo d’acqua 208 m sotto il livello del mare. Verso il centro ha profondità di 250 m. Sulla sua riva occidentale sono situate Cafarnao, Magdala, Betsaida, Tiberiade. Il nome Gennesaret indicava in origine un centro della tribù ebraica di Neftali. ...
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Molinari, Maurizio. – Giornalista e scrittore italiano (n. Roma 1964). Dopo aver studiato all'Università Ebraica di Gerusalemme e al Manchester College di Oxford, si è laureato in Scienze politiche e in [...] all'Occidente (2015), Duello nel ghetto (2017), Il ritorno delle tribù (2017), Perché è successo qui. Viaggio all'origine del populismo italiano che scuote l'Europa (2018), Assedio all'Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra ...
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Scrittore tedesco di origine polacca (Łódź 1937 - Berlino 1997). Di famiglia ebraica, trascorse parte dell'infanzia nei campi di concentramento di Ravensbruck e Sachsenhausen; imparò il tedesco solo nel [...] 1945 quando si trasferì a Berlino Est, da cui emigrò nel 1977, stabilendosi a Berlino Ovest. Esordì con Jakob der Lügner (1969; trad. it. 1976), che gli dette grande notorietà: ambientato nel ghetto di ...
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TUNISIA (A. T., 112)
Attilio MORI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Ettore ROSSI
Delio CANTIMORI
Anna Maria RATTI
Emile Félix GAUTIER
Stato autonomo dell'Africa settentrionale sottoposto al protettorato [...] di ebrei di Livorno (detti Gurnī, plur. Grāna), che si unirono ai correligionarî d'origine spagnola venutivi dal sec. XVI; l'esistenza di una "comunità ebraica livornese" a Tunisi è attestata dall'archivio consolare di Francia alla fine del sec. XVII ...
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alleluia
allelùia s. m. [dal lat. alleluia, gr. ἀλληλούια, traslitt. dell’ebr. hallĕlū Yāh, hallĕlū «lodate» e Yāh, forma breve del nome proprio della divinità Yahweh nel monoteismo ebraico], invar. – Esclamazione di gioia in inni e orazioni...
purim
purìm s. m. [voce ebraica, Pūrīm, plur. di pūr «sorte»]. – Festa ebraica che, secondo il libro biblico di Ester, ricorda il giorno in cui gli Ebrei di Persia, sotto il regno di Serse, si salvarono dallo sterminio che il ministro Aman...