In italiano è frequente il fenomeno di parole che, pur avendo lo stesso significato (o, com’è nei verbi, uguale persona e tempo verbale) hanno diversa grafia o posizione dell’accento. Entrambi questi fenomeni [...] standard del primo è netta nella sola Toscana, da dove origina questa variante regionale; già a Roma essa è avvertita come a quelle alla latina di parole dotte importate dalla prima per tramite della seconda: pronunce come edèma, scleròsi ...
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La regola generale secondo la quale in italiano sono femminili i nomi terminanti in -a e maschili quelli in -o (➔ genere) è ricca di eccezioni (sono, ad es., femminili mano, virago, radio e maschili cobra, [...] norma l’italiano conserva il genere originario dellaparola (per il tedesco si vedano, ad es., la Ostpolitik e il Kinderheim, per il francese la moquette e il cabaret). Ma ci sono anche altri casi.
Se la lingua d’origine non ha distinzioni di genere ...
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La cosiddetta d eufonica è un elemento fonico che si aggiunge a una singola vocale (esclusivamente la a della preposizione, la e e la o delle congiunzioni; anticamente si aveva anche nella negazione né, [...] frequente in tutti i registri dell’italiano, od è raro nello scritto (dove suona burocratico e pedante) anche se si trova nella forma parlata.
Non mancano esempi di parole univerbate (➔ univerbazione) che traggono origine da locuzioni in cui è ...
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Una delle funzioni dell’➔accento grafico è quella di indicare quale tra le sillabe di una parola sia accentata, cioè abbia prominenza rispetto alle altre. L’accento può essere distintivo coi monosillabi: [...] -tù: gioventù, servitù (hanno comune origine da forme latine ‘tagliate’ per apocope: (accento acuto). L’italiano ha poche parole che terminino in o accentata (cocoricò, falò (virtú). La percezione della differente funzione dell’accento acuto o grave ...
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Lingua ufficiale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, di alcuni Stati del Commonwealth (Australia, Canada, Nuova Zelanda), delle dipendenze e degli USA; è inoltre la lingua più usata nella [...] lo scozzese.
La struttura grammaticale attuale dell’i. ha mantenuto le sue basi d’origine, mentre le fonti straniere ne hanno ampliato il vocabolario, al punto che l’i. è giunto a possedere un numero di parole maggiore di quello di ogni altra lingua ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] degli anni 1970, progressivamente facendo ricorso a strumenti quantitativi di origine, in gran parte, americana; poi, soprattutto con A. di distinguere due parole diverse: i fonemi rappresentano le unità distintive minime della lingua; le differenze ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] Perugia, lat. Perusia). Le parole che riproducono tali e quali i nessi latini citati sono parole di origine dotta: per es., capsula, e il primo Medioevo l’s tra vocali nel corpo dellaparola, sempre di pari passo con le occlusive sorde nella stessa ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] URSS), lo y. è minacciato di estinzione.
Origini e caratteristiche
La lingua y. adopera nella scrittura i caratteri ebraici, conformandosi all’uso semitico (omissione delle vocali), per le molte parole derivate dall’ebraico e dall’aramaico, mentre ...
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Farmaceutica
Composto chimico ottenuto allo stato aeriforme per distillazione secca o per azione di acidi su sali, o per distillazione semplice. S. farmaceutico è lo stesso che alcolato. Lo s. acetico [...] eterno». Di s. come facoltà delle idee, legate strettamente a un’origine sensibile, e anche come complesso delle idee tratta C.-A. Helvétius; mentre greca, s. aspro, l’aspirazione che in alcune parole accompagna la vocale iniziale, e che è costante ...
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Ventiquattresima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
L’originedella y è la stessa delle lettere u, v, w, da una lettera fenicia che rappresentava la semiconsonante u̯. La lettera che da questa [...] la lettera y è stata largamente usata fino al 16° sec. nelle parole d’origine greca o credute tali: si scrisse a volte non solo tyranno o , nell’ortografia italiana, su quello etimologico. La pronuncia della y è stata sempre i, e così è pure nelle ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...