La formazione delleparole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] o per professione V», secondo un modello regolare che dà origine a parole quali giocatore o guidatore derivate da giocare o guidare. Il motivo per cui una parola come rubatore non è entrata nell’uso della lingua è che per esprimere il significato di ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] ». In altri casi i cambiamenti hanno riguardato la formazione delleparole, come orecchio da auriculum, diminutivo del lat. auris. Talvolta il vocabolo assurto a termine anatomico poteva in origine non designare una parte del corpo, com’è il caso ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] (per es., ieri, bar, sopra). In italiano invece la maggior parte delleparole è formata da un morfo lessicale accompagnato da uno o più affissi, di di elementi autonomi. Un affisso dell’italiano di cui è evidente l’origine lessicale, ad esempio, è il ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] rispetto alla forma attesa sono spesso dovute all’impiego di parole di origine latina e con tradizione dotta o, all’opposto, popolare ma per la generalità dei parlanti il significato dellaparola non può essere ricavato dal rapporto fra base ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] e regionali nell’italiano, vi sono limiti obiettivi della ricerca che spiegano tale infittirsi temporale della documentazione (Zolli 1986).
Per accertare che una parola sia di origine locale, bisogna infatti dimostrarne l’attestazione prima in ...
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I saluti hanno la funzione pragmatica di mediare il rapporto con l’altro, aprendo e chiudendo diversi tipi di scambi comunicativi con l’uso integrato di più codici (verbale, gestuale, prossemico).
La componente [...] quello di ciao, dal veneziano s-ciao «schiavo»: originato evidentemente da un saluto cerimonioso («schiavo vostro») e 3 voll., vol. 3º (Tipi di frasi, deissi, formazione delleparole), pp. 350-375.
Serianni, Luca (1989), Grammatica italiana. Italiano ...
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Il valore iterativo (o frequentativo) esprime, in genere rispetto a un verbo (ma anche a nomi o aggettivi deverbali; ➔ deverbali, nomi), un’azione o un processo che si attua in modo ripetuto. Il valore [...] iterativa, dunque, trae origine dallo stato determinato da un’antecedente occorrenza della medesima azione e produce Cesena, Caissa.
Iacobini, Claudio (2004), Prefissazione, in La formazione delleparole in italiano, a cura di M. Grossmann & F. ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] non sintattico ma morfologico. Siamo infatti nel campo della ➔ formazione delleparole. In questo settore di studi, con questa paradigma verbale, il participio presente, che ha dato origine anche a numerose formazioni aggettivali (Ricca 2004: 430- ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] provenienza geografica: belin e mia sono di origine ligure, socmèl bolognese, pota bergamasca o bresciana , deissi, formazione delleparole), pp. 225-257.
Berretta, Monica (1994), Il parlato italiano contemporaneo, in Storia della lingua italiana, a ...
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Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] , non sono connettibili ad esse. Così, ad es., it. liquirizia < lat. liquiritia non rende il significato dellaparola di origine greca glykyrrhíza «radice dolce», ma si accosta formalmente, cioè a livello fonico e grafico, alla radice lessicale ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...