Filosofo e scienziato greco (610 - 547 a. C.). È il rappresentante della scuola ionica, immediatamente successivo a Talete; mentre questi pone come principio dell'universo una delle tante realtà particolari [...] la genesi non ha termine, ed è, con ciò, immortale e "senza vecchiaia". Ad A. si attribuisce una prima formulazione dell'ipotesi dell'originedell'uomo da animali inferiori: egli aveva dato particolare importanza alle coppie del caldo e del freddo ...
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scienza Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
In [...] della superiorità della specie umana, derivò una completa riformulazione della biologia, delle s. dell’uomo e della così parlare di filosofia della fisica, di filosofia della biologia, di filosofia della psicologia ecc.).
Origine e sviluppo. Le ...
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Scienza greco-romana. Scienza e forme di sapere in Platone
Luc Brisson
Scienza e forme di sapere in Platone
L'atteggiamento di Platone nei confronti del sapere relativo al mondo sensibile è oggetto [...] Timeo si àncora nella tradizione attraverso un mito, la descrizione dell'Universo in Platone resta indissociabile da una descrizione dell'originedell'uomo e anche dell'originedella società, come illustra il mito di Atlantide, riassunto all'inizio ...
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Uomo politico e filosofo tedesco (Breslavia 1825 - Ginevra 1864). Partecipò ai moti del 1848 e si impegnò nell'organizzazione del movimento operaio. Elaborò l'Arbeiter-Programm (1862), che costituì la [...] Parigi: qui L. (che aveva francesizzato il suo cognome, in origine Lassal o Lassel) conobbe P.-J. Proudhon e le idee degli sei mesi di carcere per aver partecipato ai moti rivoluzionari dell'anno precedente; a questo periodo risalgono i primi contatti ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] delleorigini e della struttura delle cose. Nota comune ai diversi filosofi è la ricerca del principio della realtà, di un qualcosa che stia a fondamento della di compromettere l’autonomia della ragione e la libertà dell’uomo.
L’idealismo tedesco
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] delle nozioni in uso nella morale.
L’e. nel mondo greco
Alle originidell’e. greca troviamo nei poemi omerici l’affermazione della di progetti in vista di una più armonica integrazione dell’uomo nella natura.
In ambito anglosassone, il discorso etico ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] della gnoseologia di Locke: l’origine empirica delle idee, l’analisi dei processi associativi, la critica delle una scienza dell’uomo storico-sperimentale e articolò la sua indagine facendo convergere attorno alla formazione delle leggi le ...
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Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] ; variano le concezioni relative alla natura, al numero, all’origine e al destino delle anime. L’a. è localizzata quasi in ogni parte, o dottrina dell’a. e della sua immortalità, mentre in primo piano sta il problema della sopravvivenza dell’uomo in ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] e solo in esso si può e si deve tentare di cogliere l’‘origine’ o l’‘essenza’ dell’opera d’arte, ciò per cui l’opera d’arte è ciò esperienza dell’arte e della bellezza, o, più in generale, dell’operare artistico come attività esemplare dell’uomo, ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] società francese del suo tempo), imponeva un chiarimento circa le caratteristiche dell'uomo al di fuori di queste società. A tale chiarimento era dedicato il successivo Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes, dove R ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...