Biologia e medicina
R. agli antibiotici
In batteriologia, è la capacità di alcune specie o ceppi di batteri di non risentire l’azione batteriostatica o battericida di determinati antibiotici. Questa r. [...] 1689; art. 2 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino francese 1789), ma, dall r. passive (➔ moto), di r. cioè che traggono la loro origine da mutue azioni fra organi solidi della macchina (r. di attrito) o fra questi e il mezzo in ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] Vernunft, 1786). È proprio infatti della natura finita dell'uomo il dover continuamente ostacolare le queste, ancora allo stato gassoso, alcune masse che avrebbero dato origine ai satelliti. Di tale meccanismo fu formulata una teoria matematica ad ...
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Dottore della Chiesa, filosofo e teologo, vescovo d'Ippona e santo (Tagaste in Numidia, od. Sūq-Ahras in Algeria, 13 nov. 354 - Ippona, od. Bona, 28 ag. 430); fu uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa [...] persona e all'opera del Cristo ed alla redenzione dell'uomo dal peccato, mercé la grazia. Intorno a questi divenuto così massa damnata; peccato di origine, che A. dimostra, fra l'altro, in base all'uso della Chiesa di amministrare agli infanti il ...
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Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate [...] averne un'edizione critica.
Pensiero
Nello studio dell'originedella tragedia, riprendendo motivi già presenti nel pensiero di l'uomo e il superuomo", e cioè come l'annuncio del superamento dell'"ultimo" uomo, ossia dell'uomodella civiltà ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] dall'Uno non è origine del molteplice-temporale, ma origine extratemporale delle forme costituenti l'unica dell'uomo peccatore a Lui. Di qui la centralità in S. E. della dottrina del peccato originale e della redenzione: senza il peccato, l'uomo ...
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Filosofo tedesco (Rammenau, Lusazia sup., 1762 - Berlino 1814). Seguace della filosofia kantiana, e in particolare della sua teoria morale, intese costruire l'edificio sistematico del sapere su un principio [...] scelta, quella scelta che è lo stesso punto di partenza della filosofia fichtiana, la quale ha confessatamente origine in un atto di fede, la fede nell'autonomia e nella libertà dell'uomo. Per dare un fondamento speculativo a queste esigenze, F. si ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] non c'è proporzione; Dio sfugge pertanto alla conoscenza dell'uomo, cui non resta che riconoscere la propria ignoranza. «congettura» (di origine platonica) per indicare la natura della conoscenza umana che partecipa della verità solo per alterità ...
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Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] più tardi, Giotto rivestì per la pittura: l'immagine dell'uomo e la realtà del suo ambiente terreno divennero, in una Domenico, N. introduce vetri colorati negli sfondi, un motivo di origine francese; a dividere le scene non sono più dei pilastrini, ...
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Narratore, drammaturgo, poeta svedese (Stoccolma 1849 - ivi 1912). Autore dotato di una vitalità elementare, si è accostato a forme letterarie sempre diverse e contraddittorie, comunque sostenute da una [...] furono probabilmente all'origine del mancato riconoscimento ufficiale costituito dal Nobel, al momento della sua morte le nei drammi Fadren ("Il padre", 1887), sull'inevitabilità della sconfitta dell'uomo nella lotta fra i sessi, e Fröken Julie ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti [...] divino e redenta dall'amore, acquista l'immortale felicità; come nella favola dell'uomo-asino si può vedere un'allegoria, culminante nell'epilogo della redenzione, e consacrazione mistica del protagonista, che avviene durante una processione in ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...