Uomo di stato austriaco (Vienna 1786 - ivi 1866); di famiglia baronale d'origine renana, passò al servizio dell'Austria nel 1806. Dapprima fu addetto all'amministrazione civile, quindi fu chiamato da Metternich [...] al ministero degli Esteri come consigliere aulico (1821) e nel 1823 fu nominato ministro plenipotenziario austriaco presso la Confederazione Germanica a Francoforte; ivi rimase fino al 1848. Entrò a far parte della Camera dei signori nel 1861. ...
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Pittore, architetto, scienziato (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519). Ha personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative [...] dolore alle parole "uno di voi mi tradirà", in un moto che si origina dal Cristo e converge di nuovo su di lui, lasciando isolato Giuda. . a compiere la prima rassegna iconografica dei muscoli dell'uomo; a studiare la funzione dei varî muscoli degli ...
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L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo [...] possibile, l’humanitas designa un modello di formazione dell’uomo in funzione dell’uomo, orientato verso la vita civile, cioè un ), per es., S. Freud ha affrontato il problema dell’originedella c. umana, sulla base del postulato del parallelismo tra ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] società francese del suo tempo), imponeva un chiarimento circa le caratteristiche dell'uomo al di fuori di queste società. A tale chiarimento era dedicato il successivo Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes, dove R ...
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Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra [...] e permanente, bensì si realizza soltanto nella società e nel divenire storico. In altre parole, l'"essenza" dell'uomo non è riposta nel rapporto dell'uomo con sé stesso, cioè nella sua interiorità o spiritualità; essa si forma e si sviluppa nel corso ...
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Poeta (Bosisio, od. Bosisio Parini, 1729 - Milano 1799). Ordinato, senza vocazione, prete (1754), accettò il programma dell'Illuminismo e intese la poesia come forza educativa all'«utile», adottando spesso [...] ), mescolati col classicismo di origine cinquecentesca, confermano poi la maturità dell'artista ormai in grado di gli ideali del Giorno: l'alto senso dell'uomo e il ripudio di ciò che dell'uomo possa offendere la coscienza o possa deviare il ...
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Pseudonimo dello scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), [...] romanzo d'analisi europeo.
Vita
Figlio di un commerciante ebreo d'origine tedesca sposato a un'italiana, seguì studi commerciali a Segnitz am ; malattia che si rivela la condizione stessa dell'uomo contemporaneo, reso incapace, dai suoi progressi e ...
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Filosofo (Samoens, Savoia, 1718 - Roma 1802), barnabita. Prof. nei collegi dell'ordine, quindi (1749) all'univ. di Torino. Fu creato cardinale nel 1787 da Pio VI. Seguace della filosofia di Malebranche, [...] forte accentuazione platonico-agostiniana, la dottrina malebranchiana dell'originedelle idee come presentate da Dio all'anima dell'educazione, G. vuole siano poste la natura "politica", "sociale" dell'uomo concreto e un'armonica concezione della ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] e autentica del mistero di Dio e dell'uomo, va sottolineata la riscoperta di G. da parte di alcuni pensatori neomarxisti, attraverso il superamento di obsolete concezioni mitiche e materialistiche sull'origine del cristianesimo. Accanto a questa ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] ma le rappresentazioni della poesia e dell'arte, agitando nel modo più vivo le forze passionali dell'uomo, rendono più di Aristotele. Il Timeo è un lungo "mito" o racconto sull'origine e la formazione del mondo. Esso si ricollega nel suo inizio alla ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...