Gli Ascomiceti costituiscono una delle tre grandi classi in cui si divide il tipo delle Micofite o Funghi propriamente detti, e sono così chiamati perché hanno come carattere fondamentale la formazione [...] di dare origine agli aschi, il micelio degli Ascomiceti, nella maggior parte dei casi, produce delle spore esogene normalmente od occasionalmente parassite di piante, di animali e dell'uomo, come vi sono specie che vivono in simbiosi mutualistica ...
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ROUS, Francis Peyton
Claudio Massenti
Patologo statunitense, nato a Baltimora (Maryland) il 5 ottobre 1879, morto a New York il 16 febbraio 1970. Svolse gli studi medici presso la Johns Hopkins University [...] 28 giorni dall'iniezione del filtrato. La relazione della scoperta dell'origine virale del sarcoma dei polli fu pubblicata nell' allo sviluppo della virologia sperimentale, la separazione tra la virologia degli animali e quella dell'uomo si attenuò ...
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RODOLFO, LAGO
Attilio Mori
. Lago dell'Africa orientale che si estende a sud dell'Etiopia tra le latitudini estreme di 2° 25′ e 5° nord per una lunghezza, nel senso dei meridiani, di 320 km. ed una [...] manifestata anche dal tempo della scoperta con sconvolgimenti che ne hanno modificata la topografia. Di origine vulcanica sono anche alcune Nilo. Dati paletnologici starebbero a provare la presenza dell'uomo sulle rive sino dai tempi più antichi. ...
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Si chiama così l'infestione negli animali e nell'uomo degli ascaridi che sono fra i più comuni vermi parassiti dell'intestino.
Nelle uova deposte con le feci sul suolo si sviluppa l'embrione che resta [...] stomaco del delfino. Nell'uomo, invece, l'A. lumbricoides adulto, salvo casi eccezionali, non sembra possa produrre da sé solo perforazioni dell'intestino, benché possa oltrepassarlo, impegnandosi attraverso ulcerazioni di altra origine, come non è ...
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Psicologo cognitivo britannico, nato a Leeds il 23 marzo 1934. Ha studiato psicologia all'University College di Londra e alle università di Princeton (USA) e Cambridge (Gran Bretagna). Professore di Psicologia [...] alle conoscenze sull'architettura funzionale dei processi di memoria dell'uomo. Gli studi di B. hanno concorso a specificare ) espone la più recente versione dell'omonimo modello, discutendone in dettaglio l'origine, le caratteristiche e l'evoluzione. ...
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. Si chiamano così (da ἠώς "aurora" e λίϑος "pietra") alcune serie di piccoli strumenti di selce, che, secondo l'opinione di parecchi paletnologi, dimostrerebbero il lavoro intenzionale dell'uomo e quindi [...] concludere che gli eoliti non dimostrano l'esistenza dell'uomo nel Terziario, pure essendo questa non solo possibile Obermaier, El Hombre fósil, Madrid 1925, pp. 3-18; G. Goury, Origine et évolution de l'homme, Parigi 1927, pp. 34-43; H. Obermaier ...
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Antropologo statunitense, nato a Detroit il 29 luglio 1907. Ha studiato nell'università del Michigan e ha iniziato l'attività di preistorico sul campo partecipando alle missioni in Iraq e in Siria organizzate [...] prova dell'originedell'agricoltura fosse la domesticazione, avvenuta, attraverso il graduale mutamento delle di insediamento e delle tecniche di sussistenza, era volto a stabilire i vari livelli di progressivo adattamento dell'uomo all'ambiente, ...
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Nome che non designa un gruppo zoologico ben definito, ma i Vermi (v.) in genere, e più particolarmente i vermi parassiti. Il gruppo stesso dei Vermi è ormai scomparso dalla sistematica moderna e smembrato [...] Vallisnieri fece compiere un altro grande passo all'elmintologia, descrivendo l'organizzazione dei vermi parassiti dell'uomo e discutendone l'origine e il modo di generazione. Fra gli zoologi più recenti che maggiormente contribuirono al progresso ...
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Malattia infettiva, endemica, parassitaria. L'agente specifico è un protozoo, l'Entamoeba dysenteriae (v. ameba). La localizzazione più comune delle amebe è il tratto intestinale, dove producono ulcerazioni [...] ed emorragie, dando origine a una dissenteria a decorso più o meno cronico, con acutizzazioni accessionali. L'agente patogeno forme non patogene. Pur essendo questa una malattia dell'uomo, può esser riprodotta sperimentalmente nel gatto. L'amebiasi ...
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Narratore colombiano, nato ad Aracataca il 6 marzo 1927. Dopo un'intensa attività di giornalista, inviato speciale a New York, L'Avana, Roma, Parigi, sedi da cui tornava puntualmente alla sua residenza [...] (1962, trad. it. Milano 1973), tutte opere di origine faulkneriana, cioè tendenti a riassumere in un mondo provinciale e senso della continuità dell'esistenza, del suo ripetersi e ricominciare, con la tenace speranza che vive nel cuore dell'uomo e ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...