Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] Antonio Magini gli fu preferito sulla cattedra di matematica dell'università di Bologna. Due anni dopo, nel 1589, gli consistente in una sua ipotesi sull'originedelle maree, che in seguito divenne argomento della quarta giornata del Dialogo sopra i ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] estremisti usando come argomento apologetico l’immagine newtoniana dell’universo-macchina.
La controversia deistica, che si svolse con della gnoseologia di Locke: l’origine empirica delle idee, l’analisi dei processi associativi, la critica delle ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] Vac («la Voce»), traspare l’opinione che tutte le cose dell’universo siano pervase da un’intrinseca vocalità, risuonino di un loro nome infine, responsabile della balbuzie, di origine organica per imperfetta organizzazione delle strutture nervose, o ...
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Procedimento logico, mediante il quale si passa dalla considerazione di casi particolari a una conclusione universale.
Nel linguaggio scientifico, in genere, modificazione che determinate proprietà di [...] probabilità che una conclusione induttiva raggiunge a seconda dell’estensione dell’universo di individui osservati.
L’i. come processo governano lo sviluppo delle cellule vicine. La strategia seguita per dare origine a cellule organizzate ...
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Arte
Nella terminologia architettonica classica, l’organismo a un tempo struttivo e formale che è costituito da una serie di colonne con la sovrastante trabeazione e, talora, il sottostante piedistallo [...] degli o. architettonici romani.
L’o. corinzio fu in origine una varietà dello ionico, formatasi nel 4° sec. a.C. e ’intuizione secondo la quale esiste una corrispondenza tra l’o. dell’universo (divino o naturale) e l’o. che deve governare ...
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La sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, concepita come esistente in sé, provvista di peso e di inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma.
La m. si presenta sotto specie [...] alla possibilità di rinnovamento della produzione si hanno m. rinnovabili (prevalentemente di origine vegetale e animale) e tutte le cose e che contiene in sé tutte le forme dell’universo. A conclusione di questo processo, G. Bruno concepisce la m ...
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Astronomia
Parte dell’astronomia teorica che si occupa di questioni riguardanti la struttura e l’evoluzione del cosmo, tentando, in particolare, di risalirne alle origini. Nell’evoluzione storica della [...] disciplina (fig. 1) si puo distinguere una cosmologia c. generale, che considera l’evoluzione e le originidell’Universo, e una cosmologia c. planetaria, che riguarda la formazione dei pianeti, in particolare del sistema solare.
1. Cenni storici
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] conseguenze necessarie del moto di corpuscoli materiali, impresso in origine da Dio ma attualmente autonomo. Anche gli organismi accolta e respinta tra vivaci contrasti, e suscitava i bandi delleuniversità di Utrecht (1642) e Leida (1647) e varie ...
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L’insieme degli effetti calorifico e luminoso della combustione, che si manifestano nella fiamma. Il termine ha un uso figurato in fisica e in matematica.
Antropologia
Il possesso del f. è una delle più [...] Crotone, propose un ardito sistema cosmico, ponendo al centro dell’universo non la Terra ma il f. centrale, la divinità sia nella mitologia sia nel culto. Tra gli innumerevoli miti dell’origine del f., spicca quello del furto, il cui esempio ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] il popolo ebraico, il cui monoteismo si distingue nettamente nell’ambito dell’antichità precristiana.
Il pensiero greco pone il problema dell’origine, della natura e del fine dell’Universo e dell’uomo e, nell’atto in cui li affronta con cosciente ...
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universo2
univèrso2 s. m. [dal lat. universum, neutro sostantivato dell’agg. universus: v. universo1]. – 1. L’ambiente in cui hanno sede tutti i corpi materiali esistenti e tutti i fenomeni naturali; anche, l’insieme dei corpi stessi: gli...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...