Il Rinascimento. Il metodo e l'ordine del sapere
Cesare Vasoli
Il metodo e l'ordine del sapere
Prodromi di un dibattito
La ricostruzione del lungo dibattito cinquecentesco sui criteri fondamentali [...] dominare le forze naturali entravano a far parte di un 'teatro delmondo' che stava mutando i propri limiti e confini, sempre meno grandi dibattiti teologici e a risalire sino alle originidel messaggio evangelico.
Il 'De inventione dialectica' ...
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Il Rinascimento. Il ritorno della scienza antica
Sebastiano Gentile
Il ritorno della scienza antica
Petrarca e il ritorno del 'Cicerone scettico'
Per comprendere la svolta fondamentale che la nostra [...] e nello stesso tempo l'unico atlante delmondo conosciuto disponibile, erano anche continuati i tentativi Bianchi, Luca, 'Aristotele fu un uomo e poté errare': sulle origini medievali della critica 'al principio di autorità', in Filosofia e teologia ...
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Tradizioni ecclesiastiche e letterarie copte ed etiopiche
Paola Buz
Alessandro Bausi
La tradizione copta e quella etiopica rappresentano due momenti della cristianità alessandrina: la prima quello [...] di Giuliano, che vede così infangate le proprie origini (sebbene egli non fosse evidentemente diretto discendente di diede ogni gloria e onore; quello che ornò tutte le chiese delmondo con ogni genere di ornamento regale, che ripose tutta la sua ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Quaestio de aqua et terra - Introduzione
Francesco Mazzoni
Giunto ormai a questa parte del volume il paziente lettore si è certamente reso conto, attraverso pagine riguardanti [...] Summa theol., I, q. 69, a. I; Ristoro d'Arezzo, La composizione delmondo colle sue casciani, II.5.1-5.[24]
L'ipotesi veniva poi spiegata, (che ricerca l'originedel De situ nelle polemiche contro l'autore dell'Inferno e del Purgatorio) è costituita ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] della penna, come Ludovico Domenichi, ma anche osservatori acuti delmondo, quale fu Ludovico Guicciardini (di entrambi, però, l'autore, dopo avere a suo tempo presieduto all'originedel Decameron. parrebbe, anzi, che il Firenzuola sia soprattutto ...
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Paolo Sarpi: Opere – Nota introduttiva
Gaetano Colzi
Luisa Colzi
Fra Paolo Sarpi era nato a Venezia, il 24 agosto 1552. Suo padre, Francesco, era un friulano, di San Vito al Tagliamento, che aveva [...] Il padre Alessandro Giani pubblicava nel 1591 a Firenze l'operetta Vera originedel sacro ordine de' servi di Santa Maria: una copia di essa cattolica»: «orno d'eminente valore circa le cose delmondo, ma non tenuto di molta religione». Riguardo alla ...
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Specula principum in Età moderna
Patrizio Foresta
Gli specula principum appartengono a un genere letterario di tipo didattico, che ha per oggetto precipuo il retto comportamento dei regnanti e la loro [...] uno sguardo volto all’osservazione e quindi alla conoscenza delmondo e di sé, conservando la polisemia dell’etimo greco una famiglia di funzionari che apparteneva alla classe dirigente di origine borghese della sua città, egli fu fino alla sua morte ...
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Giandomenico Romagnosi, Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari: Opere
Ernesto Sestan
Che cosa significhi Gian Domenico Romagnosi nella storia della cultura italiana è rimasto alquanto nel vago, anche dopo [...] nobil posto nell'associazione scientifica dell'Europa e delmondo. I popoli debbono farsi continuo specchio fra loro le questioni istoriche, e anzi tutte quelle che riguardano l'origine e il corso dell'incivilimento. Le quali, mostrando come le ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] («dicendo nostro Comune intendo Roma ... però che Roma è capo delmondo e Comune d'ogne uomo», Brunetto, Rettorica, I, 16 di tenerezza la risposta dell'ospite, quando egli infine confessa l'origine della sua pena: «- Frate/ mio, questa è quella per ...
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Letteratura e società
Vittorio Strada
Boris Dubin
Lev Gudkov
Introduzione
Impostazione del problema.Il rapporto tra letteratura e società è suscettibile di varie interpretazioni non soltanto perché [...] grosso modo, quello della formazione delmondo moderno, tra XVIII e XIX secolo, e la parte di mondo in cui tale questione emerge alla ) della comunicazione. La parola francese romancer, di origine più tarda, aveva in quest'epoca valore verbale e ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...