Levitico
Guy Dominique Sixdenier
Terzo dei cinque libri del Pentateuco o Tōrāh, fondamentale per l'osservanza della legge mosaica.
Nel L. si trovano infatti le regole riguardanti i sacrifici (capp. [...] (17-26). Il L. è inoltre molto importante per la giusta interpretazione del simbolismo culturale nel cristianesimo. Dopo Origene i cristiani si sono abituati a leggere questi testi, apparentemente scarni e inadatti a trasmettere un messaggio di pietà ...
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Storico francese (Nancy 1878 - Saint-Amour, Giura, 1956). Prof. nelle univ. di Besançon, Digione (1912), Strasburgo (1918) e infine (1930-50) al Collegio di Francia. Già nella sua esemplare thèse (Philippe [...] della mentalità) che diverrà il centro vero dei suoi larghissimi interessi. Tra gli altri lavori: Un destin: Martin Luther, 1928; Origène et Des Periers ou l'énigme du "Cymbalum Mundi", 1942; Le problème de l'incroyance au XVIe siècle. La religion de ...
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Prat, Ferdinand
Filologo francese (La Préterie, Aveyron, 1857 - Tolosa 1938). Cattolico, gesuita, prof. di esegesi neotestamentaria alla facoltà orientale di Beirut (1907), fu tra i primi e più acuti [...] : La Bible et l’histoire (1904; trad. it. La Bibbia e la storia); Le code du Sinaï. Sa genèse et son évolution (1904); Origène. Le théologien et l’exégète (1907); La théologie de st. Paul (2 voll., 1908-12; trad. it. La teologia di san Paolo); Jésus ...
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È il nome di due personaggi del sec. IV, padre e figlio, il secondo dei quali ha particolare importanza nella storia del pensiero cristiano.
Ma nemmeno Apollinare il Vecchio è insignificante. Nativo di [...] a prima vista supporre.
Il primo a segnalare gli errori di Apollinare fu S. Epifanio. Come più tardi nella controversia origenista (cfr. Cavallera, op. cit., I, pp. 202 segg.) il caparbio vescovo di Salamina, nella sua étroitesse d'esprit e con ...
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apatia
Dal gr. ἀπάϑεια «insensibilità». Stato di perfezione contemplativa dello spirito, in cui nulla si aborre e nulla si desidera, secondo la dottrina degli stoici e degli epicurei. L’a. coincide sostanzialmente [...] patristica e poi agli apologisti e ai padri greci, da Clemente Alessandrino (che ne fa una caratteristica dello «gnostico») a Origene e ai padri cappadoci, e al monachismo come stato raggiungibile mediante la pratica delle virtù, la preghiera e la ...
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Senatore romano (m. 409), cugino di s. Marcella, discepolo di s. Girolamo. Mortagli nel 397 la moglie (Paolina figlia di s. Paola), vestì l'abito monastico (continuando le sue mansioni senatorie) e si [...] ricorre spesso nell'epistolario di s. Girolamo, che P. sollecitò perché traducesse il Περί ἀρχῶν ("Sui principî") di Origene e intervenisse nella questione di Gioviniano (contro il quale però non condivise la violenta reazione di Girolamo). Festa ...
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WALKER, Daniel Pickering
Antonio Rainone
Storico britannico della cultura rinascimentale e moderna, nato a Londra il 30 giugno 1914, morto ivi il 10 marzo 1985. Laureatosi a Oxford nel 1935, dal 1945 [...] Storia della tradizione classica fino al 1981.
Le sue ricerche hanno privilegiato temi poco esplorati come la diffusione di Origene tra Quattro e Cinquecento, il simbolismo esoterico, la possessione e l'esorcismo agli inizi dell'età moderna. In ...
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SIMMACO
Giuseppe Ricciotti
Autore di una delle antiche traduzioni greche della Bibbia, sorte dopo quella dei LXX (v. bibbia, VI, pp. 892-93). Ben poco si sa della sua vita. Secondo alcuni apparteneva [...] (193-211); G. Mercati, fondandosi su una lezione della traduzione siriaca, ritenne invece fiorisse sotto Marco Aurelio (161-180). Origene ebbe fra mano, oltre alla versione del S., anche suoi commenti biblici e uno scritto di polemica ebionita contro ...
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GIUDA, Lettera di
Silvio Rosadini
È l'ultima e una delle più brevi fra le sette "lettere cattoliche" del Nuovo Testamento. L'attribuzione a Giuda deriva dalle sue prime parole: "Giuda, servo di Gesù [...] (lin. 68) la pose fra i libri semplicemente ricevuti. La ritengono canonica e l'ascrivono a G. anche Clemente Aless., Origene, Tertulliano, Eusebio, il quale dice che in moltissime chiese era ricevuta e letta (Hist. Eccl., II, 22, 25); tale rimase ...
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OFITI (gr. ὀϕιται, ὀϕίϕις; da ὄϕις "serpente") o naasseni (dall'ebraico nāḥāsh "serpente")
Propriamente dovrebbero intendersi con questo nome quegli gnostici (v. gnosticismo) nel cui sistema mitologico-cosmogonico [...] in questa categoria di gnostici: i barbelioti ricordati da Ireneo, gli ofiti ricordati da Ireneo ed Epifanio; gli ofiani di Origene; i naasseni di Ippolito, i perati di Ippolito, gli adepti di Giustino lo gnostico, segnalati da Ippolito; i setiani di ...
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origenismo
s. m. – Nella storia del cristianesimo, il complesso delle dottrine del teologo alessandrino Orìgene (183-84 - 253-54) e dei suoi seguaci, che nel tentativo di conciliare la tradizione ecclesiastica con i principî della filosofia...
origenista
agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – Di Origene, filosofo e teologo cristiano del 3° sec. (v. origenismo): dottrine o.; la speculazione origenista. Come s. m. e f., seguace di Origene e delle sue dottrine.