Il dibattito sulla teologia politica, prima e dopo Peterson
Giuseppe Ruggieri
Fare di Erik Peterson (1890-1960) il perno del dibattito sulla teologia politica, all’interno di un’opera collettiva dedicata [...] la Dimostrazione evangelica del vescovo di Cesarea. In quest’opera, infatti, sviluppando un motivo già presente in Origene:
Eusebio sostiene che come segno della venuta di Cristo era stata profetizzata la pace: la cessazione del pluralismo ...
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escatologia
Dal gr. ἔσχατος «ultimo» e λόγος «discorso». Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche) che riguarda i destini ultimi [...] avvenire al passato (venuta di Cristo nel mondo) o al presente dell’esperienza cristiana. In Oriente, poi, nell’opera di Origene, l’e. si libera di ogni elemento apocalittico giudaico per dar luogo a una concezione ciclica della storia dell’umanità e ...
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EGITTO Provincia romana (Aegyptus)
G. C. Susini
La battaglia di Azio e la conseguente scomparsa di Cleopatra e di Antonio segnarono, negli anni 31 e 30 a. C., il completo inserimento dell'E. nel dominio [...] Medio E., e di Antinoe-Antinoupolis, eretta da Adriano.
L'influsso greco fu assai palese anche nella cultura (Origene, Plotino, Nonno). La vitalità della comunità giudaica si manifestò invece durante le numerose ribellioni, notevoli tra tutte quelle ...
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BARTOLINI (Bartholino), Giovanni
Paola Zambelli
Nacque negli ultimi decenni del sec. XVI, probabilmente a Bologna, ove dovrebbe aver svolto anche i suoi studi universitari, sebbene i rotuli dei dottori [...] un'argomentazione basata sull'autorità del Timeo, della Meteora e del De generatione et corruptione di Aristotele, di Tolomeo, di Origene, di s. Agostino, di Pierre d'Ally e della Summa contra Gentiles. L'utilità dell'astrologia verrebbe ad essere ...
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Scoto Eriugena (o Erigena o Ierugena), Giovanni (lat. Iohannes Scotus Eriugena o Erigena o Ierugena)
Scoto Eriugena
(o Erigena o Ierugena), Giovanni (lat. Iohannes Scotus Eriugena o Erigena o Ierugena) [...] molteplice. Tale identificazione di essere e bene escludeva dunque la perpetuità del male e, come già i Padri greci (anzitutto Origene e Gregorio di Nissa) concepirono l’apocatastasi come definitiva liberazione dal male, anche S. E. afferma la finale ...
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GIUSSO, Lorenzo
Fabrizio Intonti
Nacque a Napoli, il 25 giugno 1899, in una famiglia aristocratica, dal conte Antonio e da Maria Imperiali d'Afflitto. La sua maturazione culturale avvenne in un terreno [...] spagnoli, Mazara del Vallo 1952; La tradizione ermetica nella filosofia italiana, Trapani 1955; Tafferugli a Montecavallo, Bologna, 1955; Origene e il Rinascimento, Roma 1957; postumo: Autoritratto spagnolo, a cura di A. Spaini, Torino 1959.
Fonti e ...
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RIFORMA (ted. e ingl. Reformation)
Alberto Pincherle
Questo termine, che ha finito con acquistare larga varietà di accezioni, viene generalmente applicato a innovazioni o mutamenti profondi nella vita [...] che Ebrei e cristiani. Di pari passo, tra scrittori della stessa tendenza - che comprende Clemente alessandrino, Origene, Eusebio - si veniva radicando l'interpretazione allegorica, la quale si prestava mirabilmente sia a ravvisare adombrate nelle ...
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Sacerdote e scriba giudeo, che ebbe grandissima efficacia, insieme con Neemia (v.), nella restaurazione dello stato giudaico in Gerusalemme dopo l'esilio di Babilonia.
L'attività di E. si svolse in circostanze [...] diviso dal libro di Neemia ma, come è attestato espressamente da Melitone di Sardi (in Euseb., Hist. eccl., IV, 26), Origene (ibid., VI, 25), Girolamo ed altri, e come risulta dall'argomento, anticamente i due libri formavano uno solo. È chiamato ...
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Filosofo e teologo, nato il 1079 al Pallet (Palatium; ond'è chiamato spesso nei manoscritti peripateticus palatinus), in Bretagna, non lungi da Vantes. Egli stesso, in un'epistola d'indubbia autenticità, [...] di Nogentsur-Seine. Ivi, senza abbandonare la filosofia, si dedicò di preferenza alla teologia, nella quale, sull'esempio di Origene, portava quello spirito critico, fatto anche più acuto (de acuto acutior, come dice Ottone di Frisinga, De gestis ...
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È collocata come ultima fra le lettere di S. Paolo nell'ordine comune del Nuovo Testamento: e idealmente può essere considerata come un anello di congiunzione tra l'epistolario paolino e il Vangelo di [...] , inconsueta nelle indiscusse lettere paoline, congetturando che Paolo l'avesse scritta in ebraico e Luca tradotta in greco. Origene concludeva "le sentenze essere dell'apostolo (Paolo), ma la dizione e la composizione doversi ad altri, che voleva ...
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origenismo
s. m. – Nella storia del cristianesimo, il complesso delle dottrine del teologo alessandrino Orìgene (183-84 - 253-54) e dei suoi seguaci, che nel tentativo di conciliare la tradizione ecclesiastica con i principî della filosofia...
origenista
agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – Di Origene, filosofo e teologo cristiano del 3° sec. (v. origenismo): dottrine o.; la speculazione origenista. Come s. m. e f., seguace di Origene e delle sue dottrine.